
Capitolo 7
23/04/2025 | 20 min
Dal momento della cattura di Mussolini, a Dongo, a quello della sua morte, trascorrono soltanto poche ore, una notte e una mattina. Il prigioniero e i suoi custodi partono su una Fiat 1100, auto che non dà nell’occhio. Il Duce del Fascismo si è ricongiunto a Claretta. Dopo che i due amanti hanno trascorso la loro prima e ultima intera notte insieme, alle ore 16.00 del 28 aprile del 1945 i corpi senza vita di Benito Mussolini e di Clara Petacci giacciono davanti al cancello di Villa Belmonte a Giulino di Mezzegra, circondati dai partigiani venuti da Milano per ucciderli. Qualche ora dopo, i cadaveri vengono scaricati sul selciato di piazzale Loreto, nel punto esatto dove nell’agosto del ‘44 furono trucidati quindici antifascisti. Ed è qui si consuma lo scempio finale.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Capitolo 6
23/04/2025 | 26 min
Il 25 aprile 1945 è un mercoledì. La città presenta “un aspetto allucinante, da fine del mondo”. I rari passanti corrono rasente i muri, gli ufficiali tedeschi se ne stanno rinserrati nell’Hotel Regina. È questione di ore prima che entrino le avanguardie americane. In qualche appartamento proletario nei quartieri popolari i membri del Comitato di liberazione si preparano a proclamare l’insurrezione, a uscire dalla clandestinità verso il futuro. Mussolini decide di spostarsi a Como. La mattina del 26 aprile, il Duce e i suoi ministri e collaboratori partono e si fermano a Menaggio, dove si aggregano alla colonna di automezzi tedeschi in ritirata verso la Germania. Il giorno seguente, Mussolini viene riconosciuto e arrestato da due partigiani a un posto di blocco mentre, travestito da soldato tedesco, cerca di fuggire in Svizzera nascosto su camion.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Capitolo 5
23/04/2025 | 11 min
Alle sette di sera del 18 aprile 1945 Benito Mussolini lascia la villa sul Garda diretto a Milano. Lo accompagna un seguito di cinque automobili, un furgone pieno di bagagli, lo scortano una camionetta della sua guardia personale, le SS del tenente Birzer e un intero battaglione di granatieri tedeschi comandati dal capitano Otto Kisnat della polizia segreta nazista. Hanno l’ordine di seguire il Duce giorno e notte, di impedirgli la fuga. Siamo nello scannatoio finale, al fondo della più grande carneficina bellica della storia umana, eppure Benito Mussolini punta ancora una volta la posta sulla macchinazione politica. Intuisce che il resto del fascismo potrebbe essere molto utile agli americani in chiave anticomunista non appena gli alleati di oggi diverranno, a guerra finita, i nemici di domani.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Capitolo 4
22/04/2025 | 25 min
La prima bomba esplode alle 8.15 di martedì 8 agosto 1944. È stata piazzata sotto un autocarro con rimorchio della marina militare tedesca. Ma l’attentato fallisce, nessun soldato tedesco rimane ucciso. La rappresaglia scatta comunque: a fare fuoco dovranno però essere degli italiani: gli uomini della Muti. Alle 4.45 di giovedì 10 agosto quindici uomini vengono prelevati dalle celle del carcere di San Vittore. Sono tutti militanti antifascisti ma sono tutti estranei all’attentato. Piazzale Loreto a quest’ora è ancora deserto. A Milano, l’oscenità deliberata della morte violenta di massa cancella in una sola mattina millenni di civiltà. Benito Mussolini, che si è trasferito in una villa sul Lago di Garda, chiede di vedere la documentazione fotografica dell’evento. Si sofferma a lungo in contemplazione della morte violenta, spiando quel raccapricciante ammasso di corpi. “Il sangue di piazzale Loreto,” pare abbia detto il Duce, “lo pagheremo molto caro.”See omnystudio.com/listener for privacy information.

Capitolo 3
22/04/2025 | 20 min
Liliana ha da poco compiuto tredici anni ed è stata imprigionata a San Vittore per quaranta giorni. Quaranta giorni e quaranta notti a sfuggire le belve. Per fortuna c’è il suo papà. Il treno su cui Liliana e il suo papà ora viaggiano su un vagone piombato si muove. È diretto al campo di sterminio di Auschwitz. Intanto a Milano, con un decreto governativo, viene ufficialmente costituita la Legione autonoma mobile Ettore Muti. La caccia mortale alla “belva partigiana” è scattata ovunque, senza regole, senza quartiere, senza pietà, in cerca di selvaggina umana.See omnystudio.com/listener for privacy information.



M - La fine di Mussolini, il principio della libertà