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Riccardo Palombo & Antonio Dini
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Un altro podcast da ascoltare, ma con una voce in più. Siamo in due, Antonio Dini e Riccardo Palombo, toscani finiti in città diverse, si potrebbe dire all'oppo... Vedi di più
Un altro podcast da ascoltare, ma con una voce in più. Siamo in due, Antonio Dini e Riccardo Palombo, toscani finiti in città diverse, si potrebbe dire all'oppo... Vedi di più

Episodi disponibili

5 risultati 26
  • Preservare il digitale // Il viaggio a Buenos Aires // Chi era Gesù?
    E se ci accelerassimo? Perché alla fine i vocali, i podcast, forse anche le serie dovremmo guardarle a 1,5x almeno. O no?Note della puntata: https://tilde.show/podcast-26/È il dubbio della giornata anche se, diciamocelo, la cosa che emoziona di più i nostri due noti ladri di tè è che è arrivato il pacco dal Giappone. Riccardo apre un nuovo fronte: intanto si è comprato una Dreamcast con GDEmu e spiega bene come funziona tutta quella scena di giochi, hardware e modifiche che stanno aumentando a vista d’occhio negli ultimi anni. Un pochino se ne era occupato anche Antonio nel suo ebook L’impero dei videogiochi che sta per (ri)mettere online. Ha avuto solo un piccolo contrattempo con il docker che gestiva il motorino della sezione “sfoglio” del sito, ma tutto si rimedia, con il tempo.Sempre parlando di cose serie, c’è da decidere la dotazione tecnologica di Antonio che tra qualche giorno va a Buenos Aires a far prendere aria alla sua partita Iva. Cosa andrà nello zainetto ultraleggero per due settimane da nomade digitale? L’unica certezza sono il MacBook Air M1 e l’iPhone. Poi Kindle, ReMarkable 2, iPad Mini o forse altro se la litigano con la Ricoh GR II. Intanto, Riccardo si prepara al suo personale tour de force: maratona di Milano e mezza di Orbetello, poi commercializzazione della Marea, che finalmente è pronta.Cose da leggere e cose lette: Riccardo ha trovato una grande soddisfazione nel Vagabondo delle stelle di Jack London (gran libro!) e sta divorando Sulle tracce del Nazareno di Adriano Virgili, che è una indagine storica piena di rimandi ai Vangeli ma scritta non per i religiosi, quanto per le persone curiose.Antonio invece ha finito di leggere La vita di Vivian Maier di Ann Marks, notevole divorato tutto sull’iPad mini, mentre in rampa di lancio adesso c’è Kiki. Consegne a domicilio (volume uno e due) da cui Hayao Miyazaki ha tirato fuori il film a cartoni animati omonimo (e c’è anche da ricordare The Incredible Tide di Alexander Key, da cui è stato tratto Conan il ragazzo del futuro).Così, tra un breve excursus sulla qualità degli adattatori per cuffie analogiche su USB-C, la proposta di fare un video su come si mette Linux sui vecchi Mac e qualche osservazione sulla storia dei Kappa Boys (ma c’era anche una ragazza!) anche questo episodio di Tilde finisce in bellezza.
    21/3/2023
    38:09
  • Hasselblasky e Nokia // In volo col VR // ChatGPT è il nuovo C64
    Questa volta abbiamo capito tutto: leggere “Cime tempestose” è come leggere Dostoevskij, e altre amenità (soprattutto sulla fotografia)→ Note della puntata: https://tilde.show/podcast-25/I nostri eroi sono decisamente alle prese con la mezza età digitale. Antonio è appena tornato da Nashville (città moderna ma povera e con la solita americanata: questa volta il Partenone in scala 1:1) e ha visto il suo giovane vicino di sedile passare sette ore incollato all’iPad Pro a guardare il walkthrough di Harry Potter - Hogwarts Legacy. Cosa ha imparato? Che si potrebbe fare qualcosa del genere con la realtà virtuale e il metaverso. Lo pensa anche Riccardo che già si immagina a guardare la gente che gioca a Sega Rally.C’è chi sperimenta cose strane in realtà virtuale come l’aggeggio di realtà virtuale con i puntali interattivi per le dita. Ma c’è un posto dove sicuramente il metaverso non arriverà (speriamo) e cioè nella pubblica amministrazione, che è già devastata oggi con le sue app sgangherate, figuriamoci come sarebbe dentro la VR.Riccardo intanto è ricaduto nel gorgo dei netbook e si è comprato “qualche” Nokia di un bel po’ di anni fa, e ci sta facendo una ‌rice da paura con Alpine Linux: i3, tmux, carica tutto in RAM e su framebuffer per renderlo velocissimo e avere il sistema dentro una chiavetta. Ci vuole un po’ di più per avviare ma poi va come un missile.Parliamo anche di tastiere: lo sapete che sono le cyber-chitarre elettriche posmoderne? Le asce digitali? E che sono il vero “strumento” suonato da Antonio e Riccardo. Quest’ultimo sta diventando un vero e proprio cyber-liutaio: ha passato anni a misurare la distanza e l’altezza delle file dei tasti dal bordo delle tastiere dei portatili che ha comprato o provato. Tutta questa sapienza a qualcosa servirà pure, no?Intanto, mentre aspettano che arrivino i famosi acquisti dal Giappone (ci vuol pazienza per certe cose), Antonio si è comprato un visore con pentaprisma per la sua vecchia Hasselblad 500C. La macchina è originale, il visore è un clone russo della Kiev 88: la famosa Hasselblaski (nota: nel frattempo è arrivato e va alla grande). Bello scattare a pellicola, per carità, ma Antonio sta aspettando da quindici anni che i dorsi digitali dell’Hasselblad diventino economicamente abbordabili. Prima o poi ce la farà.Cose lette a questo giro: Cime tempestose nella nuova traduzione, che secondo Riccardo è come leggere Dostoevskij. Poi L’immagine infedele di Claudio Marra sulla falsa rivoluzione della fotografia digitale (saccente per come è scritto ma l’idea di fondo è buona, dice Antonio) e infine Sapere di Alessandro Carrera (perché la conoscenza è importante e va comunicata).Da ultimo, l’intelligenza artificiale: perché ChatGPT è il Commodore 64 della generazione che sta nascendo adesso. Lo avranno avuto a disposizione fin dal principio e crescendo lo daranno per scontato. Ma fare arte, la sensibilità artistica, è un’altra cosa e non dipende dalla macchina, analogica o digitale che sia. Invece, bisogna guardare le cose dalla giusta prospettiva, che è quella della strana teoria di Antonio sul cavernicolo con le mani intinte nella pasta colorata che disegna gli animali sulla volta della caverna.Tutto si tiene, le tastiere, ChatGPT, la rice di Riccardo che è un ambiente per essere creativi, e la modernità degli antichi romani, che erano gente sofisticata come lo siamo noi. Per dire: è presuntuoso pensare che quelli prima di noi fossero tutti dei pirla e che solo noi abbiamo capito tutto. Non è così, e non è mai stato così.Dopodiché, una volta bisognerà riprenderlo per bene, questo maledetto argomento.
    28/2/2023
    49:15
  • Tokyo vs Milano // Fotocamere razziste // Come (non) fare soldi col software
    Siamo sbarcati nel 2023 e abbiamo subito capito che era come l’anno precedente, solo con nuovi libri da comprare→ Note della puntata: https://tilde.show/podcast-24/Due cari ragazzi che si parlano una volta ogni tanto ma religiosamente a distanza. Per esempio, questa volta Antonio è un po’ in crisi perché sta leggendo poco. Ma Riccardo viene in soccorso con un paio di consigli niente male, come Immaginare le storie di Giulio Mozzi e Valentina Durante oppure l’Harry Potter illustrato da MinaLima. Costicchia, ma non bisogna dimenticare che tra le altre cose belle del Natale c’è che il giorno dopo sui mercatini si trova tantissima roba “usata-ma-nuova” a prezzi molto bassi.Non è finita qui, ovviamente. In realtà Antonio qualcosa compra sempre e fa i suoi mucchietti di libri che non legge. Come Ready Player Two di Ernest Cline, il seguito del romanzo diventato il filmone di fantascienza sui metaversi, una raccolta in inglese di cose di Antoine de Saint-Exupéry, lo Schiaccianoci (pardon, The Nutcracker) e soprattutto il libro Emerging Tokyo di Jorge Almazán, che racconta la ricetta magica della capitale giapponese, cioè la sua capacità di essere gigantesca ma non schiacciante grazie a un modo di svilupparsi dal basso molto interessante. Più di quello di Milano, che negli ultimi venti anni si è gentrificata, cioè si è fatta bella, ha cacciato i suoi abitanti e ce ne ha messi di nuovi e più ricchi.Riccardo sorride, perché questa volta Antonio con Milano sembra lui quando parla di Roma. Ma si sa che quando ci abiti da un po’ di anni, a una città cominci a volergli bene e quindi ne parli male. A Milano comunque c’è sempre la Hoepli, il tempio del libro, oltre che casa editrice, che vale la pena visitare. L’invito di Antonio è partito: Riccardo lo ascolterà?Parliamo d’altro: software. Come si fa a vendere un software che dovrebbe essere open source ma invece, dopo due anni di lavoro, viene proposto a pagamento? Superbacked è questo, una app costosa per creare qualcosa di supersicuro (codici QR per gestire le passphrase) che la community non accetta non sia open source e non vuole pagare. C’è anche il clone in Rust, Hyperbacked. Una vicenda che il titolare di Superbacked, Sun Knusden, spiega così. La domanda a questo punto diventa: come si vende il software, allora?Altro tema “scottante”: le fotocamere degli smartphone sono razziste? Se lo chiede uno dei più grossi creator americani (e quindi del mondo), Marquis Bronlee, alias mmkbhd. La risposta non vi piacerà.Questo porta a un altro ragionamento sul funzionamento dei siti: se Inps, banca e poste funzionassero come Amazon, tutto il nostro Paese avrebbe fatto un bel salto in avanti. Invece, indovinate con chi ha fatto una convenzione l’agenzia nazionale per la cybersecurity? Inizia con la M e finisce con ft.Beh, chiudiamo con un pensiero alternativo, I video di Sprouht, che è andato in giro a chiedere ad anziani scelti a caso per strada quali sono stati i loro più grandi errori e rimpianti. Fate tesoro, gente.
    20/1/2023
    38:41
  • Riccardo trafficante e Antonio amanuense, ChatGPT, edizioni da collezione
    Puntatona natalizia dove si scoprono cose come l’Odissea in prosa, la voglia di fare libri a mano, e gli NFC mancati.Note della puntata: https://tilde.show/podcast-23/Prima di parlare della rivoluzione del web ai tempi dell’intelligenza artificiale parliamo dell’home-office di Antonio. Ma voi lo sapevate che Riccardo ha cambiato la vita di Antonio? No? Neanche Riccardo. Però ormai il piccolo studio di Antonio è costruito a immagine e somiglianza di quello di Riccardo. Son cose che capitano anche queste.E poi parliamo della rivoluzione del web. Altro che software che mangia il mondo. In realtà il problema è l’intelligenza artificiale che si mangerà tutto, a partire dal web. Crudo e senza neanche condirlo. Perché il web è pieno di cose scritte, e adesso saremo sommersi da quelle tirate fuori a nastro dall’AI. La scrittura di contorno verrà schiacciata e noi ne vedremo delle belle.Mica è finita: anche questa è una puntata ricca, come al solito. Alla fine dell’anno gli altri podcast fanno previsioni, raccontano le cose successe e quelle che faranno, e in generale si parla di feste e di relax. Ci si vuole bene. Noi invece no, neanche per sogno, maledetti Toscani che non siamo altri. Sembra un lunedì qualunque. Quindi, si parla di giornali che fanno i furbetti pubblicando le foto prese dalla rete e di troll delle immagini che raccattano soldi minacciando cause ai siti che pubblicano la jpg sbagliata.Si parla anche di motori di ricerca. E delle penalizzazioni che il loro strapotere ha portato a tutti i siti. Ma siamo anche usciti dalla nostra bolla tecnologica e Antonio ha parlato della sua cartolina Mostly Happy New Year per i lettori del suo sito (ma la potete prendere anche voi qui, se volete) con l’idea poi di fare anche un libro tutto a mano, perché no. La cartolina è bella, però, e ve la spedisce lui a mano con tanto di francobollo e tutto il resto.Ovviamente abbiamo parlato di Elon Musk (come evitarlo?), che sta mettendo sul piatto dei problemi enormi come la privacy, il tracking degli utenti e la loro libertà di espressione, ma in modo assolutamente idiota.Ci sono poi i libri, argomento di cui si parla sempre volentieri da queste parti: Riccardo ha finito quello sullo storytelling e sta leggendo Human Hacking pubblicato da Apogeo, un manuale sull’ingegneria sociale. Abbiamo citato Cime tempestose di Emily Brontë, morta a quanto pare assieme alle due sorelle (e al fratello) per via della falda inquinata dal vicino cimitero del loro piccolo paese nella provincia inglese dove vivevano.Invece, quell’episodio della caccia alle streghe di Salem a cui fa riferimento Riccardo forse è questo (ma più probabilmente un’altra cosa che non ci ricordiamo). Riccardo poi ha tirato fuori dal cilindro anche Morti favolose degli antichi di Dino Baldi, libro spettacolare sui casi di morte più ammirevoli, impressionanti ed esemplari tratti dall’antichità greca e latina.Antonio invece ha scovato una collana che adesso adora: i libri della Penguin Classic formato “telato” (anzi, “clothbound”) creati da Coralie Bickford-Smith, una designer britannica spettacolare e talentuosa, e vorrebbe quasi quasi fare il libro con gli estratti della sua newsletter usando questo tipo di legatura e copertina, ma facendo tutti a mano. Artigianato estremo: dopo la tastiera di Riccardo, potremmo veder arrivare anche il libro di Antonio, insomma. Si prospettano tempi non brevi.Tra l’altro, Antonio in questi giorni ha letto Breakfast at Tiffany’s di Truman Capote, che è un libro semplicemente spettacolare, facile da leggere anche in inglese e molto più moderno di quanto non potremmo pensare. E attenzione, attenzione, per leggerlo si è dovuto fare gli occhiali da lettura (ci teneva a farvelo sapere).Finiamo parlando di serie da vedere (Wednesday su Netflix) la serie di film di Harry Potter (Riccardo vuol leggere i libri, adesso), la traduzione italiana di Cime tempestose e dell’Odissea di Blackie Edizioni. Quest’ultima una edizione in prosa arricchita di infografiche e saggi, e soprattutto molto leggibile. Spunto per parlare, a proposito di opere classiche, di un fumetto meraviglioso di Magnus, i Briganti. Con quest’opera Magnus ha tradotto e ambientato in un retrofuturo fantascientifico alla Flash Gordon di Alex Raymond un classico della letteratura cinese, Shui hu chuan. Che tradotto vuol dire proprio I briganti (pensa alle volte te le combinazioni).Ultima cosa, c’è un altro ordine fatto da Riccardo di cose da comprare per corrispondenza in Giappone, a partire da Panzer Dragoon Saga per Sega Saturn, che forse Antonio ha in versione europea e forse no. Ma se ne riparla l’anno prossimo.Intanto, buon Natale e Happy New Year. Mostly.
    25/12/2022
    42:24
  • Allenare la creatività; Twitter e identità online; sceneggiare fumetti, raccontare storie
    Fare lezione stanca, ma anche scrivere: eppure la creatività non si esaurisce mai. E poi un giro di tavolo sui social, tra quelli che ci piacciono e quelli che anche no.Siete pronti? Perché nei prossimi 46 minuti sarà un vero ottovolante di temi, libri e ragionamenti vari.→ Note della puntata: https://tilde.show/podcast-22/Intanto, Riccardo è da solo a casa (niente di grave, ma la sua ragazza è bloccata dai genitori con il Covid) e lui può realizzare quel sogno di fare l’eremita cittadino che coltiva da anni. Antonio invece è bello brasato dopo due settimane di lezioni fatte a un corso serale 18-22: insegnare stanca.Anche per questo si parla di sforzo fisico e sforzo di creatività: il lavoro di scrittura e l’importanza di “avere una voce” più che di essere tecnicamente esperti. Tante idee, forse un po’ troppe, ma decisamente interessanti.Riccardo, poi, ce l’ha con Youtube (e come dargli torto), mentre Antonio cerca di spiegare il suo punto di vista su Twitter, che usa in modo molto basico ma comunque ha un’opinione. Tuttavia Antonio, seguendo la filosofia di riportare le sue parole disperse dentro il recinto del suo sito, con un paio di ricette su IFTT salva una copia di tutto il suo flusso Twitter e Instagram su Dropbox. Sono cose di cui poi non se ne farà mai niente, sia chiaro, però l’idea è buona.Poi c’è anche da ragionare un po’ sull’identità digitale: da questo punto di vista Riccardo ha la vista lunga: il futuro è peer-to-peer. Antonio invece è ancora sotto shock perché i suoi studenti sono tutti nati dopo il Duemila. Un po’ fa impressione invecchiare, ammettiamolo.Sarà per questo che, tra qualche protesta, lamentazione e commento inacidito, i nostri due ladri di tè alla loro ormai venerandissima età somigliano sempre più a Statler e Waldorf, i due vecchietti del Muppet Show. Anche fisicamente? Un po’ sì, dai.
    25/11/2022
    46:05

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Su tilde

Un altro podcast da ascoltare, ma con una voce in più. Siamo in due, Antonio Dini e Riccardo Palombo, toscani finiti in città diverse, si potrebbe dire all'opposto (rispettivamente Milano e Roma), ma che più o meno masticano le stesse cose.

Abbiamo un sito ~ https://tilde.show

Dall'informatica (lo sapevate che la tilde è il simbolo della home su Unix/Linux/macOS?) ai libri, film, videogiochi e tutte le forme di narrazione e relativi contenitori, sino al gusto per cose strane come viaggiare al tempo del coronavirus (in aereo, mi raccomando), incrociare cose improbabili come pensieri estemporanei sulla storia della traduzione (Umberto Eco è ancora là che si rivolta nella tomba) con l'ultimo processore fatto da Apple per i suoi Mac, che poi è anche il primo.

Passando per Ortolani e Rat-Man, ovviamente. La nostra tilde è nata perché volevamo divertirci facendo qualcosa insieme, ma anche perché non trovavamo un podcast da ascoltare che ci piacesse davvero. E allora abbiamo deciso di farlo noi.

"Speriamo con due voci di farne una buona" disse lui. "Ottimista", rispose l'altro.
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