“La lotta nel Pd all’antisemitismo è a titolo personale”, scrive Antonio Polito e sembra essere la descrizione di quanto avviene in queste ore in cui si sta consumando l’ennesima frizione e spaccatura tra dirigenti e deputati riformisti e la maggioranza a trazione Schlein. Motivo del contendere la proposta di legge sull’antisemitismo di Graziano Del Rio che è stata sconfessata dal capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. Ma nel 2025, un partito progressista può dividersi su una questione ovvia? A quanto pare, si.
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Ep.36 | Zerocalcare, I nazisti e il procione ubriaco
Zerocalcare ha deciso che non parteciperà a “Più libri, più liberi”, la fiera della piccola e media editoria che si terrà a Roma da oggi fino a lunedì. Il motivo è la presenza della casa editrice “Passaggio al bosco” accusata di essere “nazista” da ottanta autori. Una decisione giusta che fa riflettere su come le grandi manifestazioni culturali non siano in grado di mantenere neanche un codice etico. Ma come mai lo zelo che Zerocalcare e Barbero usano contro i nazisti e i fascisti non è usato anche contro i putiniani e i fan del fascismo russo? Proviamo a capirlo insieme.
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Ep.35 | Arcipelago Dibba
Alessandro Di Battista pubblica con Paper First un libro dal titolo evocativo “La Russia non è mio nemico” che riprende il claim della campagna inventata dal Cremlino per dividere le nostre opinioni pubbliche. Insomma, mentre Francia e Sudafrica arrestano agenti di influenza che fanno disinformazione e arruolano mercenari in Italia, giochiamo ancora col fuoco.
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Ep.34 | Moniti e assalti
Francesca Albanese condanna l’aggressione a “La Stampa” ma dice che è un monito, il governo cavalca l’assalto al sistema bancario e sostiene che è un cambio di paradigma e altri idioti dell’orrore antisemita imbrattano la targa di Stafeno Gaj Tache’ a Roma. Un Paese in mano ai moniti e agli assalti dove antisemitismo e violenza sono diventati pane quotidiano.
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Ep.33 | La casa nel bosco e altri fantasmi
Il Tribunale per i minorenni de L’Aquila ha disposto la sospensione della potestà genitoriale e l’allontanamento dei tre bambini (età 6–8 anni) dalla famiglia che viveva in un casolare isolato nel bosco di Palmoli (provincia di Chieti), giudicando l’abitazione “fatiscente, priva di utenze e servizi igienico-sanitari”. Da questo evento si è scatenata una catena di reazioni e di polarizzazione, tra curve per la libertà educativa e altre contro la decisione dei genitori di crescere i figli in un modo giudicato inadatto dalla magistratura. Ma cosa nasconde nell’anima del Paese questa vicenda? Perché tocca così i nervi scoperti? Cerchiamo di capire perché il caso di Palmoli sia diventato la certificazione di un Paese in crisi di identità familiare.
Ogni giorno milioni di notizie attraversano i nostri occhi e scompaiono. “Quel che resta del giorno”, con Massimiliano Coccia, è la feritoia da cui guardare la politica, la stampa, i libri e i conflitti del nostro tempo. Un podcast quotidiano de Linkiesta per ascoltare storie, voci e idee che resistono al rumore dei giorni.