A distanza di più di quarant'anni dai fatti Icmesa facciamo il punto della situazione sulle conseguenze sanitarie, legali e le ricadute sociali del disastro ecologico.
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Ep.4: "stanotte han fatto lievito"
Ho raggiunto al telefono due sevesini e ho chiesto di raccontare cosa si ricordano di quei giorni.
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Ep.3: l'aborto
Fin dai primi giorni dal disastro la popolazione dei comuni di Meda, Seveso, Desio e Cesano Maderno si interroga su quale sia l'effetto della diossina sui feti.Tra due approcci antitetici, ovvero la vita a ogni costo e l'aborto a ogni costo, nasce l'esigenza di poter decidere secondo propria coscienza.
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Ep.2: uno zero in più
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Ep.1: un sabato mattina d'estate
Sabato 10 luglio 1976: è una calda mattina d'estate a Seveso e le persone si preparano a passare il fine settimana in tranquillità e in famiglia. C'è chi approfitta per mangiare le ciliegie del proprio albero, chi legge un libro sul patio di casa mentre i bimbi giocano in giardino. Nessuno sa che poco dopo mezzogiorno nella vicina fabbrica chimica Icmesa è fuoriuscita una nube di gas tossico che lentamente, nel silenzio, avvelenerà loro, gli animali e l'ambiente.Scritto e raccontato da Elena Accorsi Buttini
Quando si pensa ad un disastro la mente velocemente ricostruisce un boato o un forte scoppio, accompagnato dalla distruzione di cose e dall’annientamento di persone o animali. Perché i disastri quando avvengono si vedono e si sentono. Esistono però anche disastri che accadono nel silenzio, i più terribili forse, perché nel silenzio è impossibile individuarli, nel silenzio le conseguenze sono subdole e nel silenzio i danni sono peggiori.Quello di Seveso è stato un disastro incredibilmente silenzioso, avvenuto nella più quieta provincia italiana, civile ed educata, così del suo disastro, la stessa Seveso, ha compreso poco alla volta, troppo lentamente.Ricostruiamo i fatti, da quella mattina dell'undici luglio del 1976, per comprendere come un disastro ambientale e umano abbia determinato l'iter legislativo dell'aborto, l'adozione di una politica europea di prevenzione del rischio industriale e la definizione di una metodica per la raccolta dei dati a scopo epidemiologico.Scritto e raccontato da Elena Accorsi Buttini