In una mattina stanca a New York, un mal di testa porta Biagio Simonetta nella storica Bigelow Pharmacy. Ma quello che trova va oltre un semplice antidolorifico: un giovane in crisi d’astinenza racconta la propria discesa nell’inferno degli oppiacei, dando il via a un episodio che indaga le radici profonde dell’epidemia di fentanyl negli Stati Uniti. Attraverso le voci di chi ha vissuto l’America degli ultimi anni – da ingegneri della Silicon Valley come Emanuel Mazzilli al giornalista Francesco Costa – si ricostruisce il crollo delle città simbolo del progresso: San Francisco, un tempo capitale dell’innovazione, oggi ridotta a scenografia spettrale tra overdose quotidiane, negozi chiusi e criminalità diffusa. L’episodio mostra come l’America abbia risposto a questa tragedia con una misura tanto semplice quanto disperata: il Narcan. Un episodio che attraversa città, campagne, farmacie e marciapiedi per raccontare il vero volto dell’epidemia americana: una droga che cura il dolore fisico, ma nasce per spegnere quello dell’anima. E che sta trasformando il sogno americano in un lungo, devastante sonno.
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03. Il blister maledetto
San Francisco, una mattina qualsiasi, un incontro casuale: un ragazzo con uno sguardo sfuggente sussurra “Blue?” e mostra un blister di pillole azzurre. In apparenza innocue, in realtà potenzialmente letali. Da qui si snoda un’indagine serrata nel cuore del narcotraffico globale. Biagio Simonetta ci porta in Messico, tra i laboratori clandestini dei cartelli di Sinaloa e Jalisco Nueva Generación, dove il fentanyl viene prodotto in condizioni rudimentali ma con una precisione chimica spaventosa. Un viaggio che attraversa deserti, porti strategici, confini porosi e rotte commerciali con l’Asia, fino alle città americane devastate da un’epidemia silenziosa. Tra le voci dei giornalisti investigativi e degli esperti antidroga, l’episodio racconta la nuova economia criminale che ruota attorno a questa droga sintetica: economica da produrre, facile da trasportare, impossibile da controllare. Ma dietro ogni pillola c’è una catena invisibile che lega chimici cinesi, sicari messicani, corrieri improvvisati e famiglie distrutte. Un episodio potente, che svela il volto più oscuro del narcotraffico contemporaneo: niente più papaveri, niente fiction. Solo la realtà di una guerra che nessuno ha dichiarato, ma che miete vittime ogni giorno.
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02. La tempesta perfetta
La scoperta di farmaci e principi attivi estremamente efficaci nel combattere il dolore cronico alla fine degli anni ‘90 è una notizia che segna una svolta, in positivo, nella cura e nel trattamento di patologie molto diffuse nella popolazione. Gli oppioidi sintetici iniziano a essere prescritti con molta disinvoltura dai medici di base negli Stati Uniti. Le case farmaceutiche incassano guadagni record e i pazienti sono contenti di avere finalmente una medicina che migliora di molto la loro qualità di vita. Poi, gradualmente, la favola inizia a trasformarsi in tragedia...
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01. La droga killer
Overdose da oppioidi sintetici. Questo il responso dell’autopsia sul corpo di Prince a seguito della sua morte avvenuta il 21 aprile 2016. Quello della rockstar di Minneapolis è forse il primo decesso eccellente causato da una sostanza che da qualche anno si è diffusa nelle città americane: il Fentanyl. Una morte strana perché Prince è sempre stato lontano dagli eccessi legati agli stupefacenti di molti suoi colleghi. Una morte che si spiega con le ragioni della sua dipendenza: non motivata dalla ricerca dello sballo ma dalla necessità di tenere sotto controllo il dolore. E il dolore è il fattore chiave da cui partire per raccontare un fenomeno che sta stravolgendo la faccia della prima economia del mondo.
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Trailer
C’è qualcosa di disumano nello stato in cui vegetano migliaia di fantasmi che bivaccano ai margini delle città americane. Sono schiavi di una sostanza che non cancella solo i volti. Cancella le storie, i dettagli, le speranze... Si chiama Fentanyl e la sua diffusione, negli ultimi anni, ha stravolto drammaticamente il volto delle città americane. Ma cos’è il Fentanyl e perché sta mettendo in ginocchio la prima economia del mondo al punto da dettare l’agenda al governo Trump? Il giornalista Biagio Simonetta va alla ricerca di risposte a questa e altre domande in un podcast in sei episodi prodotto da Il Sole 24 Ore. Si chiama “Fentanyl, la molecola del diavolo”
C’è una nuova epidemia negli Stati Uniti. Non è un virus. Non si trasmette nell’aria. Ma miete più vittime di qualsiasi guerra recente. Si chiama Fentanyl: un oppiaceo sintetico 50 volte più potente dell’eroina, facile da produrre, impossibile da fermare. Una sostanza che ha stravolto il panorama delle città americane al punto da dettare l’agenda al governo Trump che, proprio in ragione dell’emergenza, ha imposto la prima tornata di dazi contro la Cina, accusata di fomentare il traffico.
In sei episodi, Biagio Simonetta, racconta la crisi che sta devastando città e famiglie americane, partendo da un dettaglio di cronaca: la morte di Prince, icona pop scomparsa per un’overdose silenziosa.
È un viaggio dentro l’inferno contemporaneo tra i vicoli di San Francisco e i laboratori clandestini del Messico. Tra broker cinesi che vendono chimica di morte online, pusher che offrono dosi di Fentanyl come fossero caramelle e cartelli che lo usano come nuova arma globale.
Un racconto giornalistico, crudo, personale. Che si avvale delle testimonianze - fra gli altri - dei giornalisti Francesco Costa e Victor Hugo Michel, del tossicologo Carlo Locatelli.
Un podcast per capire non solo cosa sta succedendo in America, ma cosa potrebbe arrivare — prima o poi — anche qui.
“Fentanyl, la molecola del diavolo” è un podcast di Biagio Simonetta prodotto da Il Sole 24 Ore.
Cura editoriale e musiche originali: Andrea Franceschi
Supporto autorale, editing e montaggio: Daniele Vaschi
Registrazioni: Giorgio Bau
Design director: Laura Cattaneo
Illustrazione: Giorgio De Marinis
Comunicazione e Marketing: Arianna Faina
Producer: Monica De Benedictis
Responsabile di produzione: Guido Scotti
Coordinamento editoriale: Daniele Bellasio e Alessandra Scaglioni