Il MUSE ha allestito un percorso espositivo sensoriale superando i limiti spaziali e offrendo al pubblico un’esperienza immateriale. È questo già uno scenario di futuro per tutti i musei? Sappiamo che in futuro non potremo sempre aumentare volume e spazio degli edifici museali, e quindi offrire esperienze multisensoriali è di fatto già una fruizione oltre i confini della planimetria.
--------
--------
4. La tecnologia del suono del cibo
Nella mostra Food sound sono state realizzate delle particolari cuffie wireless che ci permettono di ascoltare i suoni degli alimenti. Una realizzazione che ha coinvolto anche l’impegno e il contributo del politecnico di Torino, ne parliamo con Louena Shtrepi, docente di acustica applicata, Politecnico di Torino.
--------
--------
3. Le diverse percezioni del cibo
La percezione sonora del cibo è oggetto della gastrofisica, scienza che studia i fattori che influenzano la nostra percezione multisensoriale mentre gustiamo cibi e bevande, in particolare il focus della disciplina è sull'impatto delle onde sonore emesse dal cibo, non solo dalla sua masticazione, ma anche della musica di sottofondo che sentiamo nell’ambiente in cui ci troviamo: ristorante o lounge bar o street food che siano.
--------
--------
2. Il suono nascosto del cibo in una mostra
MUSE ha sfidato lo spazio-tempo creando con la mostra Food sound, visitabile fino all’ 11 gennaio 2026, un percorso immateriale, ma tangibile, che attraversa i diversi suoni di rispettivi menù all’interno del museo. Infatti, nel percorso espositivo entriamo in diversi luoghi dove possiamo sentire il suono del cibo che varia a seconda dell’ambientazione: la cucina, il ristorante, il bar, i truck dello street food, il mercato. La struttura del percorso è studiata per suscitare emozioni e mettere in discussione le proprie concezioni personali. Tutto è iniziato da un’idea di Vincenzo Guarnieri, comunicatore della scienza e poi realizzata con il contributo della project manager culturale Chiara Quartero.
--------
--------
1. Sinestesia tra udito e gusto
Le ricerche delle neuroscienze hanno svelato scenari finora invisibili su come percepiamo ciò che mangiamo e su come il gusto e l’apprezzamento di un alimento non siano condizionati solo dal nostro palato, ma anche da ciò sentiamo mentre mangiamo o nell’ambiente in cui ci troviamo.
Grazie alle indagini delle neuroscienze oggi possiamo affermare che scegliamo i nostri menù anche grazie all’ascolto del suono del cibo, perché gli alimenti emettono onde sonore oltre che emanare aromi. Sappiamo che il suono tocca le corde dell’anima: accende ricordi lontani, genera emozioni, piacevoli o spiacevoli che siano. L’udito, quindi, è un elemento chiave nella formazione delle nostre percezioni alimentari: influenza le nostre scelte d’acquisto e il nostro stile di vita. Esploriamo insieme, con questo podcast, le dimensioni “nascoste” del cibo, attraverso i territori di confine tra scienza, arte, nuove tecnologie e alta cucina per capire come il cibo non riguarda esclusivamente la nostra sopravvivenza.CREDITI:Ideato e condotto da Adele GerardiUna produzione originale del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, realizzata dalla cooperativa Mercurio e distribuita da Radio 24.Rientra nelle tante iniziative programmate dal museo per promuovere la mostra Food Sound - Il suono nascosto del cibo, visitabile fino all’11 gennaio 2026.Si ringrazia: Massimiliano Zampini, Fabio Ferzetti, Vincenzo Guarnieri, Chiara Quartero, Francesco Zizola, Luisa Torri, Massimo Fia, Louena Shtrepi, Andrea Reverberi, Patrizia Famà, Alfio Ghezzi