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PodcastCultura e società3' Grezzi di Cristina Marras

3' Grezzi di Cristina Marras

M. Cristina Marras
3' Grezzi di Cristina Marras
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  • 3' grezzi Ep. 700 Continentali che spiegano la Sardegna
    Ho avuto la fortuna di incrociare una persona continentale che, dopo aver trascorso una settimana di vacanze in Sardegna, scoprendo quanto sia unica quest'isola, si è messa a spiegare a un gruppo di amici stranieri in cosa consista il vero carattere dei sardi, interrompendomi ad ogni mio tentativo di dire che forse, in effetti, le cose non stanno proprio così. Meno male che esistono i continentali che ci spiegano chi siamo e da dove veniamo!TRASCRIZIONE [translation below]Non lo so se a voi sia mai capitato o se sono cose che capitano solo alle persone che appartengono a minoranze linguistiche, culturali, sociali. Io appartengo a diverse minoranze, ma quella di oggi, di cui vi parlo oggi, è l'appartenenza alla Sardegna.La Sardegna è una regione italiana da circa 150 anni, vi assicuro però che la maggior parte dei sardi non si senti assolutamente italiano, anche perché la cultura ufficiale, ma anche il sistema scolastico e tutto, ignora la Sardegna o al massimo, al più la Sardegna quando se ne parla è una cartolina, sono tutti gli stereotipi, il sardo è sempre leale e fedele, tipo cane, no? Grandi ospitalità. Poi "il sardo", chi è il sardo? Io sono sarda ma sicuro sono diversa da tanti altri sardi che conosco.Comunque ve ne parlo perché mi sono trovata in una situazione in cui una persona continentale che aveva appena scoperto la Sardegna, perché ci aveva fatto un paio di settimane di vacanza, si è messa a spiegare a una terza persona straniera, quindi nemmeno italiana, "il vero carattere dei sardi". Quando io così, timidamente, ho cercato di dire, in effetti... questa persona mi ha interrotto, continuava a interrompermi e ha continuato a raccontare a questa terza persona, un amico, il "vero" carattere del sardi. Ora io non sono brava a gestermi queste situazioni soprattutto poi quando si tratta di cose che mi stanno particolarmente a cuore perché non ho l'aplomb necessario, mi arrabbio, mi arrabbio.  Per cui che ho fatto? Mi sono girata dall'altra parte e mi sono messa a parlare con altre persone.Però la cosa allucinante è che nessuno si è accorto di quello che stava succedendo. Cioè, se ci fosse stato un afroamericano e un bianco si fosse messo a spiegare che cosa significa essere afroamericano, beh, immagino che qualcuno l'avrebbe fatto notare, avrebbe detto oh ragà aspetta un attimo e, non, cioè, facciamolo dire a chi appartiene a questo gruppo, tu che ne sai? Ma poi soprattutto una persona che, ripeto, per sua stessa missione ha trascorso pa' di settimane, forse nemmeno una, forse una settimana, e io sono rimasta lì basita, mi sono vista raccontare il carattere dei sardi e la sardità (che significhi poi questo carattere dei sardi? Se lo scoprite ditemelo che sono curiosa) da una persona continentale che aveva scoperto la cartolina sarda e che aveva voglia di raccontarla.TRANSLATIONI don't know if this has ever happened to you or if it's something that only happens to people who belong to linguistic, cultural, social minorities. I belong to several minorities, but the one I'm talking about today is belonging to Sardinia.Sardinia has been an Italian region for about 150 years, but I assure you that most Sardinians don't feel Italian at all, mainly because the official culture, but also the school system and everything, ignores Sardinia or at most, at most Sardinia is only mentioned as a postcard, as stereotypes, Sardinians are always loyal and faithful, like a dog, right? Great hospitality! Then "Sardinians", who are the Sardinians? I am Sardinian but I assure you, I am different from many other Sardinians I know.Anyway, I'm telling you this because I found myself in a situation where a non-Sardinian from the mainland, who had just discovered Sardinia, because they had spent a couple of weeks on holiday there, started explaining to a third person, a foreigner, so not even Italian, "the true character of the Sardinians". When I, timidly, tried to say, actually... this person interrupted me, kept interrupting me and continued to tell this third person, a friend, the "true" character of the Sardinians.Now I'm not good at handling these situations, especially when it comes to things that are particularly close to my heart because I don't have the necessary aplomb, I get angry, I get angry. So what did I do? I turned away and started talking to other people.The mind-blowing thing is that nobody noticed what was happening. I mean, if there had been an African American and a white person had started explaining what it means to be African American, well, I imagine someone would have pointed it out, they would have said oh guys wait a minute and, no, I mean, let the person who belongs to this group say it, what can you possibly know? Especially if the explanation is by a person who, I repeat, for their own ammission, has only spent a couple of weeks, maybe not even, maybe one week, and I was left there stunned, I saw myself being told about the character of Sardinians and Sardinianess (BTW what does this character of Sardinians mean? If you find out, let me know because I'm curious) by a mainland person who had discovered the Sardinian postcard and really, really wanted to tell everybody.
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  • 3' grezzi Ep. 699 Fiabe
    Non ci sono più le fiabe di una volta. TRASCRIZIONE [ENG translation below]Non ci sono più le fiabe di una volta. Purtroppo o per fortuna, ancora non ho deciso, ma forse un po' tutte e due sia un po' purtroppo che per fortuna.Quando ero piccola le fiabe che tutti noi conoscevamo erano boh, forse cinque, sei: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, La Bella Addormentata nel Bosco, Il Gatto con gli Stivali, non me ne vengono in mente altre, comunque erano poche, diciamo le favole che tutti conoscevamo, tutti i bambini e tutte le bambine.Già io quando mio figlio era piccolo diciamo che non gli raccontavo tanto le fiabe, appunto, tipo Cenerentola e Cappuccetto Rosso perché mi sembravano datate, mi sembrava che avessero dei ruoli, presentassero dei ruoli molto stereotipati, per cui gli compravo libri che parlavano, raccontavano altre storie, non quelle tradizionali, quelle che sono state raccolte dai fratelli Grimm che sono quelle che diciamo sono le più diffuse in Europa, forse anche nel mondo, per lo meno le persone fino alla mia generazione.Oggi le fiabe sono diverse, lo stesso concetto di fiaba non so più bene come funzioni, lo so di sicuro, perché c'è un gioco che faccio spesso nelle mie classi che è creare una una matrice, quindi una una tabella, e ognuno mette, cioè scrive in un pezzettino di carta, in un foglio, la sua fiaba preferita e poi cerchiamo di mettere insieme le fiabe con le persone, quindi cercare di capire qual è la fiaba preferita di questa persona, perché dalle fiabe preferite si possono capire un sacco di cose. Ad esempio, non stupirà nessuna delle persone che mi conosce sapere che da bambina la mia fiaba preferita era Il Gatto con gli Stivali, che era un personaggio che è molto particolare.Provando a fare questo gioco con ragazzi e ragazze molto giovani, mi sono resa conto che le fiabe che conoscevo io proprio non vengono registrate da loro, a malapena sanno raccontare le storie, appunto di Cappuccetto Rosso e della Bella Addormentata nel Bosco, che spesso conoscono solo perché sono state riadattate per il cinema o per la televisione, e quando chiedo vabbè, mettete anche i fiabe altre che che conoscete voi eccetera, mettono nome di cartoni animati o di serie tv.Ora, non so se sia solo le ragazze e i ragazzi che seguo io in queste classi oppure sia una cosa diffusa, però appunto, non ci sono più le fiabe di una volta.Che significhi questo, non lo so.Io ve la butto così, poi rifletteci e se mi viene in mente qualche riflessione interessante fatemelo sapere.TRANSLATIONFairy tales are not what they used to be. Unfortunately or fortunately, I haven't decided yet, but maybe a bit of both, both unfortunately and fortunately. When I was little, the fairy tales we all knew were, well, maybe five, six: Cinderella, Little Red Riding Hood, Sleeping Beauty, Puss in Boots, I can't think of any others, anyway there were few, let's say the fairy tales that we all knew, all the boys and all the girls.Yeah, when my son was little, let's say I didn't tell him fairy tales that much, like Cinderella and Little Red Riding Hood because they seemed dated to me, it seemed to me that they had roles, they presented very stereotyped roles, so I bought him books that talked about, told other stories, not the traditional ones, those that were collected by the Brothers Grimm, which are the ones that are the most widespread in Europe, perhaps even in the world, at least the people up to my generation.Today fairy tales are different, the very concept of fairy tale I don't know how it works anymore, I know for sure, because there is a game that I often do in my classes which is to create a matrix, so a table, and everyone puts, that is, writes on a piece of paper, on a sheet, their favorite fairy tale and then we try to put together the fairy tales with the people, so to try to understand what is the favorite fairy tale of this person, because from the favorite fairy tales you can understand a lot of things. For example, it will not surprise any of the people who know me that as a child my favorite fairy tale was Puss in Boots, which was a very special character.Trying to play this game with very young boys and girls, I realized that the fairy tales I knew are not recorded by them, they barely know how to tell the stories, precisely of Little Red Riding Hood and Sleeping Beauty, which they often only know because they have been adapted for cinema or television, and when I ask, well, put down other fairy tales that you know, etc., they put down names of cartoons or TV series. Now, I don't know if it's just the girls and boys I follow in these classes or if it's a widespread thing, but, well, fairy tales are not what they used to be. What does this mean, I don't know. I'll just throw it out there, then think about it and if I come up with any interesting thoughts, let me know.
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  • 3' grezzi Ep. 698 Film da non perdere - The Zone of Interest
    Più che un film è un'esperienza. Fidatevi.TASCRIZIONE [ENG translation below]The Zone of Interest è un film agghiacciante.Vabbè, allora, nella mia vita avrò visto migliaia di film, anche perché andare al cinema mi piace tantissimo, poi perlomeno un periodo sono stata una assiduissima frequentatrice di festival cinematografici, quindi film ne ho visto di tutti i tipi, tutti i colori, però non avevo mai visto un film come La Zona di Interesse, The Zone of Interest, appunto un film agghiacciante, molto interessante non solo dal punto di vista del contenuto per come viene affrontato l'argomento trattato, ma anche dal punto di vista stilistico e dal punto di vista più prettamente tecnico.Il suono è un elemento fondamentale, diciamo che in tutto il film il suono è uno dei protagonisti che aiuta a rendere ancora più agghiacciante quello che viene raccontato, l'uso persistente, mischiato di suoni e effetti sonori, cose che potrebbero sembrare musica, il modo in cui a qualcuno si sentono le parole, si sente qualcuno che parla, si sentono altre persone 'non parlare'.Non voglio scendere nei dettagli perché non voglio rovinarvi la sorpresa o l'effetto che fa vedere questo film per la prima volta, sicuramente andrò a vederlo per una seconda volta perché è uno di quei film che dopo che l'hai visto ti rimane dentro e continui a pensarci infatti quando sono andata a vederlo poi la notte sono tornata a casa ero così emotivamente coinvolta che mi sono messa a cercare in lungo e in largo articoli scritti sul film, podcast che parlassero del film, analisi, appunto perché era notte, ero a casa e dormivano tutti, avevo bisogno di parlare di questo film, perché sì, se non avete ancora avuto la possibilità di andarlo a vedere, fatevi un regalo per la vostra vita e andate a vederlo perché è un film che non si dimentica. E quando voi pensate, non vi dico nemmeno di cosa parla, io non sapevo di cosa parlasse, se l'avessi saputo non sarei andata probabilmente perché avrei detto, no non un altro film su questo argomento, uff abbiamo già visto tutto, ci hanno già raccontato tutto in tutti i modi possibili e immaginabili, ecco mi sarei persa un'esperienza. È banale dirlo ma è un'esperienza andare a film, abbandonatevici, lasciatevi trasportare da quali che siano le emozioni che vi assalgono e poi, non lo so, andate a vederlo una seconda volta, sicuramente questo è quello che farò io, un film potente, un film che sì, rimane.TRANSLATIONThe Zone of Interest is a chilling film. Well, then, in my life I must have seen thousands of films, also because I love going to the cinema so much, then at least for a period I was a very assiduous frequenter of film festivals, so I have seen films of all types, all colors, however I had never seen a film like The Zone of Interest, The Zone of Interest, precisely a chilling film, very interesting not only from the point of view of the content for how the topic is addressed, but also from the stylistic point of view and from the more strictly technical point of view, the sound is a fundamental element,let's say that throughout the film the sound is one of the protagonists that helps to make even more chilling what is being told, the persistent use, mixed with sounds and sound effects, things that could seem like music, the way in which someone hears the words, you hear someone talking, you hear other people 'not talking', I don't want to go into details because I don't want to ruin the surprise or the effect that seeing this film for the first time makes,surely I will go to see it a second time because it is one of those films that after you have seen it stays with you and you keep thinking about it in fact when I went to see it then at night I came home I was so emotionally involved that I started looking far and wide for articles written about the film, podcasts that talked about the film, analysis,precisely because it was night, I was home and everyone was sleeping, I needed to talk about this film, because yes, if you haven't had the chance to go and see it yet, give yourself a gift for your life and go and see it because it is a film that you will never forget. And when you think, I won't even tell you what it's about, I didn't know what it was about, if I had known I probably wouldn't have gone because I would have said, no not another film on this subject, ugh we've already seen everything, they've already told us everything in every possible and imaginable way, here I would have missed an experience. It's banal to say it but it's an experience to go to the movies, abandon yourself, let yourself be carried away by whatever emotions you feel, and then, I don't know, go see it a second time, surely that's what I'll do, a powerful film, a film that yes, it stays with you.
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    2:59
  • 3' grezzi Ep. 697 Sputacchi
    C'ho lo specchio del bagno pieno di sputacchi di dentifricio. Anche voi? Parliamone. Senza parlare delle elezioni in Sardegna.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Giuro che stamattina...Giuro che stamattina avevo in mente un argomento di cui parlare, di quelle cose belle, sfiziose che ti fanno fare collegamenti inaspettati, ti aprono orizzonti e ti fanno sentire più intelligente. L'avevo lì, davanti a me, e ora, poche ore dopo, non ricordo più cosa fosse questo pensiero profondissimo.Niente, vi parlerò di qualcos'altro. Non parlerò delle elezioni politiche in Sardegna, ma le userò come spunto per parlare di una categoria di persone: quelle che durante la campagna elettorale non si sbilanciano mai, non vogliono dire per chi voteranno.Per carità, il voto è segreto e ognuno vota per chi vuole. Ma c'è una categoria particolare di persone che durante la campagna elettorale non si sbilancia mai, fa finta di essere super partes. E poi, una volta pubblicati gli esiti, si butta sul carro del vincitore, facendo gli auguri per il buon lavoro e dicendo che comunque non avevano mai scommesso su chi ha perso.Non so, mi ritrovo a parlarvi delle elezioni in Sardegna, non del risultato, ma del modo in cui ho scelto il partito che ho votato: in base ai programmi, sperando naturalmente che vincesse. Ma non l'ho votato perché sapevo che avrebbe vinto. Non ho votato il partito più forte, ho votato il partito che rispecchia i miei ideali, e così ho sempre fatto e continuerò a fare.Che dire se mi troverò sempre dalla parte di chi perde? Boh, ci convivo e me ne faccio una ragione.Però non cambierò mai opinione politica solo per poter dire "ho votato il vincitore". C'è una metafora che uso, e non è solo una metafora, è la realtà: la mattina, quando mi guardo allo specchio, voglio guardarmi a testa alta. Di sputacchi nello specchio ce ne sono già abbastanza, quando mi lavo i denti schizzo dappertutto. Quindi bastano gli sputacchi del dentifricio, non voglio aggiungerci anche i miei.TRANSLATIONI swear this morning I had in mind a topic to talk about, those beautiful things, delightful things that make you make connections you hadn't thought of, they open up horizons, in short, they make you feel smarter after making these connections yeah, I had it all there, right in front of me and now, a few hours later I absolutely don't remember what this profound thought was. So nothing, I'll talk to you about something else, I won't talk to you about the political elections that have just concluded in Sardinia. But I'll take advantage of the experience of the political elections that have just concluded in Sardinia to talk about a category of people. Those who throughout the entire campaign period never take sides, never want to say who they'll vote for. Of course, the vote is secret and everyone votes for whoever they want. But there is a particular category of people who precisely during the electoral campaign never take sides and pretend to be completely impartial. And then, once the results are published, they jump, I don't say on the winner's bandwagon. But they jump on the winner's bandwagon wishing them good luck for the work ahead and saying that anyway they didn't bet a penny on those who instead didn't win. I don't know, I mean, then I find myself talking about the political elections in Sardinia, but not about the result, but about the way I chose the party I voted for, and namely I chose it based on the programs, hoping naturally that it would win. But I didn't vote for it because I knew it would win. I didn't vote for the strongest party, I voted for the party that is the alignment that reflects my ideals and that's what I've always done. And that's what I'll continue to do. What can I say if I'll always find myself on the side of those who lose? Oh well, I live with it and make it a reason. But I'll never change my political opinion just to be able to say I voted for the winner because there's always this metaphor that I use, it's not even so much a metaphor, it's reality. In the morning, when I look at myself in the mirror I want to look at myself with my head held high because there are enough spits in the mirror already, because, I don't know about you, but when I brush my teeth I splash everywhere. So the toothpaste splatters on the mirror are enough. I don't want to add my own.
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  • 3' grezzi Ep. 696 Tutta colpa di Marie Kondo
    Insomma, per colpa di Marie Kondo mi tocca mollare tutto e mettermi a piegare le mutande in un certo modo che solo lei sa.TRASCRIZIONEDiciamo che la colpa è tutta di mi ricordo. Sì perché da quando ho guardato i video dove lei spiega come mettere via le cose, ma soprattutto come piegare le cose per farle stare bene nel cassetto e mantenerle in ordine, sono diventata Marie Kondo dipendente, ma solo per alcune cose molto precise, e cioè per le calze e per le mutande.C'è un modo di piegare le mutande, soprattutto, che si arrotolano e poi vengono fuori dei tubi, specie dei tubi. Ora, io non ho non ho mai fatto il confronto, tipo, dieci mutande piegate così e dieci mutande piegate nel modo tradizionale, che, sappiamo tutti: piatta su un piano, poi giri prima l'aletta di destra, poi l'aletta di sinistra e poi l'aletta del cavallo e metti via, ecco no, il modello Marie Kondo è un po' diverso, immaginate: stendete la mutanda, poi dal lato, dal bordo superiore cominciate a fare un rotolino, rotolino, rotolino che quando arriva il cavallo poi girate i due lati, uno dentro l'altro, e faccio, fate una specie di taschino, e vengono fuori questi cilindretti molto carini che io metto in verticale nel cassetto e mi danno l'impressione di, non lo so, di ordine, poi vedo lì tutte le mutande, belle tutte a colpo d'occhio, posso decidere quale mettere, quale va con quale tipo di pantalone vestito eccetera.l problema è che però è diventata una schiavitù, perché quando faccio ad esempio il bucato, poi ritiro la biancheria, magari non ho tempo di mettermi a piegare eccetera, ho giusto il tempo di dividere la roba mia da quella degli altri, poi all'interno della mia roba, le maglie dalle calze, dai pantaloni, eccetera, e invece mi trovo costretta, letteralmente costretta, a ripiegare una ad una le mutande e le calze alla maniera di Marie Kondo. E questo mi ruba del tempo, anche perché a volte avrei delle altre cose da fare, però è più forte di me, è una specie di... sapete le persone superstiziose che anche se sanno che le cose, la superstizione, non significa niente, sono appunto una cosa nella nostra mente, quindi potrebbero anche non farla, però è più forte di loro non ci riescono.Ecco, io sono diventata schiava della piegatura delle mutande alla Marie Kondo per cui, che ne so, adesso sono appena tornata da un viaggio, disfo il borsone, c'era una pila di mia biancheria che in mia assenza è stata tolta dalla fune, eccetera eccetera, e anziché mettermi a mettere via le cose, eccetera, mettere su la lavatrice, mi sono dovuta mettere a piegare una ad una le mutande, che erano tante, e però non riuscivo a smettere. Ora con quelle le ho tutte piegate, ho messo i cilindretti tutti dentro il cassetto e quindi, con buona mia pace, posso dedicarmi finalmente a disfare la borsa e a fare le altre cose.
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Su 3' Grezzi di Cristina Marras

Parlare di piccole avventure serissimamente, o di cose serissime in modo irriverente. L'ironia distillata in queste pillole quotidiane conforta e concede una pausa. Tre minuti nell'imprevedibile. Qui con trascrizione in italiano e traduzione in inglese. Su Youtube con sottotitoli in inglese Questi 3 minuti li registro senza né editing né preparazione. Se volete invece sentire quello che faccio di solito, cioè cose (molto) preparate ed editate, ecco qua, Tutto il resto è attesa.Talking about little flings very seriously, or about very serious things in a cheeky way. The irony distilled in these pills comforts and gives a break. Three uncut [grezzi means raw, unedited] minutes a day, in the unpredictable. Here with Italian transcription and English translation. On YouTube with rolling English subtitles. I record these 3 minutes without editing or preparation. If instead you want to hear what I usually do, that is (very) prepared and edited things, here you go, Everything else is just waiting.
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