Il sonno è fondamentale per mantenere la salute generale, tuttavia il moderno stile di vita, con orari di lavoro flessibili, abbondanza di cibo ad alta densità energetica e attività sociali online, ha portato a un'epidemia di privazione del sonno. Questo causa disallineamento circadiano, danneggiando il metabolismo del muscolo scheletrico e del fegato, alterando l'omeostasi energetica e favorendo uno stato ormonale catabolico. Il sonno insufficiente altera il metabolismo muscolare, riducendo la sintesi proteica e favorendo la perdita di massa muscolare. La privazione di sonno infatti altera il rilascio di ormoni anabolici (GH, IGF-1, testosterone) e aumenta i livelli di cortisolo, favorendo un ambiente catabolico muscolare.
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Alcol alzare il gomito abbassa la performance
Il consumo di alcol è un grave problema globale, legato a un aumento dei problemi di salute. I ricercatori hanno esaminato come l'alcol influisce sul cervello analizzando i dati di 1.781 persone esaminando il tessuto cerebrale per cercare segni di lesioni cerebrali, tra cui grovigli di proteine tau e arteriosclerosi ialina.
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Quando saltare gli allenamenti non compromette il risultato!
La ricerca nel campo delle scienze motorie ha da tempo dimostrato che l'allenamento con i pesi induce miglioramenti significativi nella forza muscolare e nella massa muscolare, con ricadute positive anche su vari aspetti della salute: dalla sensibilità insulinica alla composizione corporea, passando per la funzione immunitaria e la qualità della vita. Ma cosa accade quando ci si ferma per un periodo prolungato? Questa domanda è al centro di uno studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports.
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Sovrappeso: mangiare piano aiuta a evitarlo!
Numerosi studi indicano che la velocità con cui si mangia incide direttamente sul senso di sazietà, sull’apporto calorico e sul rischio di sviluppare obesità. In particolare, mangiare rapidamente è associato a un maggiore introito calorico e a un rischio più elevato di sindrome metabolica. Tuttavia, fino ad oggi, le linee guida nutrizionali per favorire il rallentamento dei pasti si sono basate su osservazioni empiriche, più che su evidenze scientifiche concrete.
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No, il glutine NON è un nemico
In questi ultimi anni cresce la tendenza a demonizzare singoli alimenti o singoli elementi in essi contenuti. La corsa a alla visibilità sui social, e l’influenza che ne scaturisce, determina la necessità e la tendenza a spararla sempre più grossa. C’è chi se la prende con il latte e i latticini, chi con i legumi… e chi con il glutine.Premessa: è chiaro ed evidente che soggetti con diagnosi di celiachia non devono assolutamente introdurre alimenti che contengono glutine, così come ciascun alimento (o elemento) deve essere introdotto in modo adeguato nel contesto alimentare.Diversa è l’idea che su soggetti non celiaci il glutine possa avere effetti avversi, e non se ne comprende la ragione.