Numerosi studi indicano che la velocità con cui si mangia incide direttamente sul senso di sazietà, sull’apporto calorico e sul rischio di sviluppare obesità. In particolare, mangiare rapidamente è associato a un maggiore introito calorico e a un rischio più elevato di sindrome metabolica. Tuttavia, fino ad oggi, le linee guida nutrizionali per favorire il rallentamento dei pasti si sono basate su osservazioni empiriche, più che su evidenze scientifiche concrete.
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3:39
No, il glutine NON è un nemico
In questi ultimi anni cresce la tendenza a demonizzare singoli alimenti o singoli elementi in essi contenuti. La corsa a alla visibilità sui social, e l’influenza che ne scaturisce, determina la necessità e la tendenza a spararla sempre più grossa. C’è chi se la prende con il latte e i latticini, chi con i legumi… e chi con il glutine.Premessa: è chiaro ed evidente che soggetti con diagnosi di celiachia non devono assolutamente introdurre alimenti che contengono glutine, così come ciascun alimento (o elemento) deve essere introdotto in modo adeguato nel contesto alimentare.Diversa è l’idea che su soggetti non celiaci il glutine possa avere effetti avversi, e non se ne comprende la ragione.
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Aumentare il testosterone in modo naturale
Dormi poco? Il tuo testosterone potrebbe risentirne... e non poco.In questa nuova puntata del podcast torniamo a parlare di ormoni e benessere, concentrandoci su uno studio sorprendente: una sola settimana con meno di 5 ore di sonno a notte può ridurre i livelli di testosterone del 10-15%, l’equivalente di 10-15 anni di invecchiamento naturale.Scopri perché il sonno è uno dei migliori alleati ormonali, cosa accade davvero al tuo corpo quando non dormi abbastanza e perché questo incide su motivazione, energia e performance – non solo in palestra.
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Dieta materna e deficit di attenzione nei figli
Una nuova ricerca dalla Danimarca rivela che la dieta di una madre durante la gravidanza, caratterizzata da un modello alimentare ricco di grassi e zuccheri e povero di ingredienti freschi, può aumentare il rischio di disturbi del neurosviluppo come il deficit da attenzione e ipertattività, includendo perfino elementi connessi con lo spettro autistico.
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Crescita muscolare: meglio le proteine animali o vegetali?
Molto spesso, soprattutto quando ci si allena, c’è il dubbio su quali fonti proteiche siano da preferire tra quelle animali e quelle vegetali, per fornire il miglior supporto alla crescita muscolare. Una recente revisione sistematica ha analizzato le differenze in termini di sintesi proteica muscolare (Muscle Protein Synthesis, MPS) cercando di sciogliere ogni dubbio. Lo studio si basa su 12 ricerche sperimentali comprendenti soggetti sani di età compresa tra 18 e 85 anni, con misurazioni ripetute della MPS in diverse condizioni (con o senza esercizio di forza). L’obiettivo principale è comprendere se le proteine vegetali possano garantire un livello di stimolazione della MPS comparabile a quello delle proteine animali. Ricordiamo che la sintesi muscolare è regolata da vari fattori, tra cui disponibilità di amminoacidi, contenuto di leucina, età del soggetto e presenza di esercizio di forza.