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  • La polizia è sconfitta in Piazzale Bacchelli
    Il film diretto da Domenico Paolella è del 1977, ambientato a Bologna, e racconta la sfida tra protagonista e antagonista, il “buono”, il commissario Grifi, interpretato dall’attore Bozzuffi, e il “cattivo” Valli interpretato dal magnifico Vittorio Mezzogiorno. Il commissario convince il questore a creare una squadra di superpoliziotti che, grazie a un addestramento particolare (i NOCS non esistevano ancora), riuscirà a sgominare una banda malavitosa, specializzata nell’estorsione, capitanata dal Valli. Una serie di vicende trasformerà la caccia al ladro in una questione personale. Il bar "Pic Nic", che verrà fatto saltare in aria dagli uomini di Valli camuffati da operai dei telefoni, è ancora al suo posto con lo stesso nome in Piazzale Giuseppe Bacchelli 1, all'uscita del Rizzoli, il celebre ospedale ortopedico. L'ospedale fu fondato alla fine del XIX secolo per volontà di Francesco Rizzoli, famoso chirurgo bolognese, che lasciò il proprio patrimonio alla Provincia di Bologna perché fondasse un ospedale ortopedico. La sede venne individuata nell'antico monastero di San Michele in Bosco, ricostruito nel 1437 ad opera dei monaci olivetani (alla decorazione di vari ambienti lavorarono Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Guido Reni), che venne quindi ristrutturato ed attrezzato come moderno ospedale dall'architetto milanese Giovanni Giachi.
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  • Noi tre a Palazzo Albergati
    È il film del 1984 diretto da Pupi Avati, un film "minore" e misconosciuto del regista bolognese, pur interpretato da Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane e Ida Di Benedetto nonché dai giovanissimi "noi tre" Christopher Davidson, Dario Parisini e Barbara Rabeschini. Nel 1770, il giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart, accompagnato dal padre Leopold, arriva alla Villa Albergati di Zola Predosa per sostenere un esame di contrappunto all'Accademia dei Filarmonici. Amadé, come viene amichevolmente chiamato da tutti, ha così modo di conoscere sia la contessina Maria Caterina Pallavicini che il fratello Giuseppe. I ragazzi formeranno un trio affiatato. Incredibilmente "denunciata" già nei titoli di testa del film, la location principale della pellicola, la villa dei conti Pallavicini, è stata scelta nel seicentesco Palazzo Albergati situato a Zola Predosa (Bologna). Immerso in una vasta area verde, l’edificio sovrasta tutta l'area circostante. Iniziato nella seconda metà del XVII secolo, questo austero complesso barocco ha accolto numerosi ospiti illustri.
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  • Lavorare con lentezza a via del Pratello
    Sceneggiato da Guido Chiesa e Wu Ming, il film mette in scena la Bologna del 1977, dove Squalo e Pelo accettano di rapinare su commissione la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti scavando un tunnel sotterraneo. Per alleviare gli sforzi, si portano appresso una radiolina, e finiscono per incappare sulle frequenze fm 100.6 di Radio Alice, l'emittente radiofonica bolognese d'intervento politico militante. Concepita nel 1975 durante il periodo di esplosione delle radio libere, che aveva interrotto il monopolio RAI sulle trasmissioni radiofoniche, da un gruppo di amici, in parte studenti del DAMS e per lo più provenienti politicamente dall'area di Autonomia e dall'area libertaria, la radio iniziò a trasmettere il 9 febbraio 1976, utilizzando un trasmettitore militare acquistato da un demolitore di Medicina in precedenza usato su di un carro armato statunitense, reperto della seconda guerra mondiale. La sede della radio era una soffitta di due locali di via del Pratello 41, l'antenna era montata manualmente sul tetto, nel centro di Bologna, e il nome fu ispirato dalla protagonista del libro di Lewis Carroll Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma anche dalla figlia di Dadi Mariotti, una delle donne "fondatrici".
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  • La bella di Lodi al Baglioni
    È il film del 1963 diretto da Mario Missiroli e interpretato da Stefania Sandrelli, al tempo diciassettenne. È tratto dalla prima versione del 1960, pubblicata come racconto su ‘Il Mondo’, del romanzo omonimo di Alberto Arbasino, autore assieme a Missiroli della sceneggiatura. Nel film, Roberta e Franco si sono conosciuti in maniera occasionale su una spiaggia vicino a Marina di Pietrasanta in un pomeriggio d'estate. I due intraprendono una relazione che li porta in varie località del nord Italia: Modena, Bologna, Venezia e Lodi. L'albergo dove Franco (Aranda) raggiunge Roberta (Sandrelli) dopo la furibonda lite avuta con lei alla stazione di servizio è il Grand Hotel Majestic Baglioni in via Indipendenza 8 a Bologna, che ritroveremo in Sposi. Franco parcheggia l'auto di fronte ed entra nell'albergo, di cui si riconosce il portale in marmo. L’imponente edificio fu realizzato su progetto dell’architetto Alfonso Torreggiani per desiderio del cardinale Prospero Lambertini, divenuto nel 1740 Papa Benedetto XIV, come Seminario Arcivescovile fatto costruire appositamente davanti alla Cattedrale di San Pietro. Nel 1912 il palazzo venne trasformato in albergo e l’attività proseguì fino al 1978. L’attuale aspetto del Grand Hotel Majestic già Baglioni, è frutto di una rilettura architettonica che ha ripristinato le strutture portanti del Torreggiani e valorizzato nuovi spazi, dando rilievo alla vista ottagonale della Torre di Palazzo Fava.
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  • L’affittacamere a Palazzo Re Enzo
    Le sorelle Giorgia e Angela, nipoti della defunta contessa Mainardi e protagoniste del film di Mariano Laurenti, ereditano a Colle Verde - nei dintorni di Bologna - una villa ampia e malridotta. Bisognose di denaro, decidono di aprire nella stessa la Pensione Paradiso che gestiscono e servono in tandem familiare. Giorgia, la più graziosa nonché più disinibita delle due sorelle, per accalappiare clienti usa metodi di propaganda che giocano sull'equivoco. Il negozio in cui Giorgia (Gloria Guida) consegna dei volantini per pubblicizzare la sua pensione si trova nel Palazzo Re Enzo in Piazza Nettuno 1 a Bologna. Vediamo la macchina da presa che inquadra la piazza mostrandoci il palazzo oggi molto cambiato visti i restauri del 2003. Appena tre anni dopo la sua costruzione, il Palatium Novum divenne la dimora coatta di Re Enzo di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, fatto prigioniero nei pressi di Modena durante la battaglia di Fossalta, che vide la vittoria dei bolognesi sulle truppe imperiali di Enzo di Svevia. Dopo la cattura, Re Enzo fu tenuto per alcuni giorni nel castello di Anzola dell'Emilia e in seguito fu trasferito a Bologna, dove rimase per ventitré anni, dall'agosto del 1249 fino alla sua morte avvenuta il 14 marzo 1272, probabilmente in ambienti opportunamente adibiti al secondo piano.
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