Il confronto multiculturale è parte da sempre della vita e della poetica di Angela Lyn, pittrice, scultrice e performer anglo cinese che da quasi cinquant’anni si è trasferita in Svizzera e che da una trentina vive e lavora a Lugano. È costante, sia nei suoi dipinti che nelle sue installazioni, la preoccupazione di trovare un linguaggio comune e condiviso. E forse è proprio questa preoccupazione ad aver caratterizzato l’arco della sua creatività che l’ha guidata a passare dai dipinti - essenziali e puri in cui accanto a temi classici dell’arte orientale, come i cedri e i fiori di ciliegio, coesistono elementi occidentali – alle installazioni e alle performance. In occasione della personale che il Kunstmuseum di Thun le dedica, Voci dipinte la ospita insieme al già direttore del MASI Marco Franciolli, in un dialogo sull’arte che spazia dall’interdisciplinarietà alla collaborazione artista-curatore.La mostra della settimana ci porta poi a Milano dove il museo Poldi Pezzoli presenta la prima grande retrospettiva ad Andrea Solario uno dei più originali interpreti del Rinascimento Lombardo nato a Carona. Ne parliamo con la curatrice della mostra Lavina Galli.
--------
57:19
Condividere l’arte
Nel 1869, l’artista Johann Varrone regala un suo paesaggio, dal titolo Campagna romana al municipio di Bellinzona: è la prima opera d’arte donata alla città. Un dipinto che simbolicamente segna l’inizio della collezione d’arte cittadina. Oggi è una delle oltre 7mila opere appartenenti alle collezioni del Museo Villa dei Cedri, inaugurato nell’aprile del 1985. Un patrimonio culturale che è il frutto di una lunga storia di condivisione e di dialogo tra collezionismo e mecenatismo privato e istituzioni pubbliche; una storia strettamente intrecciata con quella della città di Bellinzona e del suo territorio, che a partire da fine Ottocento, grazie anche alla ferrovia, svilupperà una vivace scena culturale. Le tappe e gli aspetti meno noti di questo percorso sono ora ricostruiti in una mostra e approfonditi per la prima volta in un’importante pubblicazione curate dalla storica dell’arte Manuela Khan Rossi che insieme a Carole Haensler, direttrice di Bellinzona Musei saranno ospiti di Voci dipinte. Tra gli artisti presenti nelle collezioni bellinzonesi anche Filippo Franzoni, il pittore locarnese di respiro europeo, che in queste settimane la mostra inaugurata al Masi di Lugano mette in dialogo con una serie di dipinti di Ferdinand Hodler, rivelando sorprendenti convergenze tra i due importanti artisti e protagonisti della scena culturale nazionale in un periodo cruciale tra fine Ottocento e inizio Novecento. L’abbiamo visitata insieme alla curatrice Cristina Sonderegger.
--------
53:54
Niele Toroni, chiamatemi pittore
®“Mi chiamo Niele Toroni. Sono nato il 15 marzo del 1937, a Muralto, in riva al Lago Maggiore. In Ticino, la Svizzera italiana a sud delle Alpi, che in primavera si riempie di camelie e mimose in fiore. Ci sono anche palme, banani che non riescono a far maturare le banane, limoni che a volte fanno centotrentanove limoni e finiscono sui giornali”. Anche in queste parole si coglie l’ironia che contraddistingue Niele Toroni, artista ticinese con una carriera internazionale, che viene omaggiato in queste settimane da due musei ticinesi – dove mancava da oltre trent’anni - e con una pubblicazione che include i suoi scritti e un’intervista inedita di Bruno Marcadé, storico e critico d’arte, amico di lunga data del pittore che era partito dal Ticino negli anni Sessanta per Parigi. Da allora Toroni si è affermato come uno degli esponenti delle avanguardie europee del dopoguerra. Diventato celebre per le sue “Impronte di pennello n. 50 a intervalli regolari di 30 centimetri”, un gesto artistico soltanto in apparenza ripetitivo. A Voci dipinte ospiti Mara Folini, direttrice del Museo comunale d’arte moderna di Ascona e Sébastien Peter, direttore dei Servizi culturali della città di Locarno. Bernard Marcadé ci guida attraverso la prima retrospettiva svizzera dedicata a Niele Toroni, allestita al Museo Casa Rusca di Locarno, che riunisce opere realizzate nell’arco di sessant’anni. Prima emissione 6 aprile 2025
--------
54:57
Casorati
® «In ogni pennellata, Casorati trasforma la banalità del quotidiano in un incantesimo» scriveva il critico Enzo Siciliano. A distanza di 35 anni una grande antologica dedicata a Felice Casorati torna a Milano, una città che ha avuto una funzione strategica per la carriera di questo pittore, tra i più grandi del Novecento italiano. Una carriera decollata alla Biennale di Venezia del 1924, a cui aveva partecipato con importanti capolavori ora in parte riuniti ed esposti nella mostra in corso a Palazzo Reale a Milano. L’esposizione, curata dai maggiori studiosi di Casorati, documenta l’attività poliedrica del pittore e riunisce un centinaio di opere, tra cui dipinti raramente esposti, disegni, sculture. Sono stati ricostruiti interi capitoli del suo percorso artistico, come le Conversazioni platoniche e il rapporto con la famiglia Gualino, importanti mecenati torinesi del pittore. Un percorso articolato e completo che libera Felice Casorati da alcuni cliché, come quello di apparire come un pittore “troppo cerebrale e freddo”. Voci dipinte ospita gli storici dell’arte Giorgina Bertolino e Fernando Mazzocca, che insieme a Francesco Poli, hanno curato l’esposizione. Per la mostra della settimana andiamo al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, dove un progetto espositivo site specific di Ishita Chakraborty dialoga in modo inedito con l’iconico Spartaco.Prima emissione 2 marzo 2025
--------
1:02:26
Il potere del ferro e di chi lo lavora
La parola moneta ci induce a pensare a qualcosa legata a un’economia di scambio, di dimensioni relativamente contenute tanto da poterla facilmente trasportare con se. Ma questa è una visione prettamente occidentale e contemporanea (anche se per la verità anche nella nostra società gli strumenti di scambi economici quotidiani per le piccole spese si stanno radicalmente trasformando). La mostra attualmente in corso al Museo delle Culture di Lugano African Design. I metalli del potere è il frutto di una ricerca su un genere di opere africane sorprendentemente moderne che hanno fatto la loro apparizione sul mercato dell’arte occidentale negli ultimi 50 anni e che nel loro viaggio hanno subito una risemantizzazione ancora in larga parte da narrare. Prova a farlo questa settimana Voci dipinte insieme alla curatrice della mostra Moira Luraschi e all’antropologo Ivan Bargna. La mostra della settimana ci conduce invece a Basilea dove il Kunstmuseum propone una retrospettiva dedicata a uno dei più grandi scultori del Novecento italiano: Medardo Rosso. Ne parliamo con la curatrice Elena Filipovich.undefined
Un programma che approfondisce temi d’attualità nel mondo dell’arte, con uno sguardo trasversale e multidisciplinare che dà la parola a storici dell’arte, artisti e conservatori, scrittori e critici, per parlare di artisti, opere d’arte, musei e nuovi linguaggi artistici. Ogni settimana l’inserto dedicato a una mostra scelta dalla redazione e raccontata dai curatori. E una selezione di notizie e segnalazioni di inaugurazioni da non perdere.