
I boia nel mondo - Contenuti Extra
24/06/2021
Sono migliaia le persone che vengono uccise ancora oggi in nome dello Stato. Perché la pena di morte gode ancora di sostegno da parte dell'opinione pubblica in diverse culture. Ascoltiamo le ragioni a favore e contro questa pratica, attraverso la storia di un condannato per errore e di un uomo vittima di un crimine efferato.

7. Pioggia
23/06/2021
L'Italia è con il fiato sospeso. Il caso Barnabei ha un'eco enorme, ne discute l'Europarlamento, anche il Papa si mobilita per lui. Radio24 segue ogni giorno la vicenda giudiziaria. Viene ospitata in diretta la madre di Barnabei, Jane, seguono due storiche dirette con il condannato che dialoga con gli ascoltatori dal braccio della morte. Intanto tutto pende dalla decisione del governatore della Virginia di concedere un test del dna, un test che secondo Barnabei lo scagionerebbe. Ma il 14 settembre si avvicina.

6. Episodio
22/06/2021
Seth Tucker è l'avvocato di Barnabei che è andato a sostituire quello precedentemente assegnatogli dal tribunale. Nonostante si occupi generalmente di tutt'altro, accetta di difendere il condannato perché crede che sia stata commessa un'ingiustizia nei suoi confronti. Nel frattempo un giudice a Norfolk, in Virginia, stabilisce la data di esecuzione: il 14 settembre 2000. È una corsa contro il tempo

5. Testimoni
21/06/2021
La pena capitale è un sistema che comporta enorme sofferenza, non solo per i parenti delle vittime o per i condannati. Ci sono i direttori di carcere, che devono dare il ‘via' al boia, i testimoni oculari dell'esecuzione, le guardie che devono scortare i detenuti nella camera della morte.E ci sono i sopravvissuti, coloro che sono stati condannati per errore e sono riusciti a scampare all'iniezione letale. Ne conosciamo uno da vicino.

4. Solitudine
20/06/2021
Nel braccio della morte, anche una piccola foglia di prezzemolo o un sottile filo d'erba possono diventare fondamentali per garantire un punto di contatto fra il condannato e la vita reale. Lì dentro, tutto sembra sospeso e il tempo diventa il peggior nemico. Diversi Paesi nel mondo, ancora oggi, scelgono la pena di morte per punire reati gravi e quello del boia risulta essere un lavoro prolifico, come spiega Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty International.



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