Le indagini per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Dopo che Alberto Stasi, allora fidanzato della vittima, è stato condannato e sta scontando la sua pena.Mano a mano che il tempo passa emergono nuovi elementi che ruotano attorno al santuario delle Bozzole e alle cosidette "preghiere di liberazione" e alle indagini dell'epoca che sembrano state indirizzate su alcuni elementi escludendone altri. Ospite Albina Perri, direttore del settimanale Giallo.
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Garlasco: staging, alibi e scontrini
Il 13 agosto 2007 venne uccisa nella sua villetta di Garlasco la ventiseinne Chiara Poggi. Per il suo omicidio è stato condannato l'allora fidanzato Alberto Stasi. Oggi, a distanza di diciotto anni, c'è un nuovo indagato, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Un anno dopo il delitto, ascoltato dagli inquirenti, produsse lo scontrino di un parcheggio per provare il suo alibi all'ora presunta della morte della giovane. Ma che valenza aveva e ha quello scontrino? E perché venne conservato? A che fine? A queste e ad altre domande risponde Cristina Brondoni, giornalista e criminologa, insieme all'ospite dell'episodio, Albina Perri direttore del settimanale Giallo che al caso sta dedicando alcuni speciali.
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Staging: sembrava una scomparsa
Scomparsi, persi, mai ritrovati. Oppure ritrovati morti. Scomparire non è così semplice. E le persone scomparse spesso non vengono nemmeno cercate, se non dai famigliari. Eppure, in molti casi, la scomparsa di una persona è uno staging, lo staging estremo, per nascondere un omicidio. I casi sono molti e, in qualche caso, i corpi senza vita, prima o poi, vengono ritrovati e sono lì a testimoniare, come possono, anche dopo giorni, mesi, anni, quanto è accaduto.Cristina Brondoni, giornalista, criminologa e scrittrice ripercorre alcuni casi di scomparsa.
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Tamara Samsonova: la granny ripper di San Pietroburgo
Tamara Samsonova ha ucciso almeno quattro persone, tra cui il marito, ed è sospettata di averne ammazzata un'altra decina. Dopo gli omicidi, per sbarazzarsi dei corpi li ha fatti a pezzi e li ha sistemati in sacchi di plastica per poi gettarli poco distante da casa. È stata soprannominata Granny Ripper, la nonnina squartatrice, perché quando è stata arrestata era quasi 70enne. Le telecamere a circuito chiuso del palazzo l'hanno ripresa mentre scendeva le scale con i sacchi e una pentola: nella pentola c'era la testa della sua ultima vittima.
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Vlado Taneski: il giornalista serial killer
Vlado Taneski è stato un giornalista e un serial killer. Probabilmente per una tremenda invidia professionale ha deciso di uccidere al solo scopo di poter dire che anche nella sua città, Kičevo, Macedonia del Nord, era attivo un serial killer. I fatti sono accaduti tra il 2004 e il 2008, anno dell'arresto e della morte di Taneski. Nel 2024 Cristina Brondoni, giornalista e criminologa, è andata Kičevo sulle tracce di Taneski e ha intervistato una persona che lo conosceva bene.
Serial killer e non solo. Un podcast a base di crimine e scienza in cui si alternano le voci di Sara Uslenghi, giornalista e Cristina Brondoni, criminologa e scrittrice. Chi sono i cattivi? Come si comportano? E perché si comportano così?L'assassino o l'assassina arriva a uccidere perché ha premeditato il tutto, o perché ha avuto un moto di rabbia che l'ha spinto o spinta a un gesto inconsulto quanto definitivo. Le storie di assassini e assassine, dei loro crimini e un'analisi delle motivazioni.