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Clara Mazzi
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5 risultati 75
  • 5.18 Benoît Chamoux: la sponsorizzazione 2.0
    Anche Benoît Chamoux (1961 - 1995), come Jean Christophe Lafaille (podcast 5.16) voleva essere il primo francese ad aver scalato tutti i 14 8000 (tre gli sono stati contestati perchè non registrati formalmente: il Makalu, il Cho Oyu e lo Shishapangma) per cui "ufficialmente" ne avrebbe scalati 10. Lui muore a 50mt dalla cima del Kantsch, il suo ultimo 8000 mentre stava tornando indietro perchè aveva capito che non ce l'avrebbe fatta, a soli 34 anni. Alpinista poco conosciuto in Francia come all'estero è in realtà una figura molto interessante perchè prosegue lo sviluppo della figura dell'alpinista moderno creata da René Desmaison (podcast 5.6) in maniera molto creativa: ottenendo il primo contratto di sponsorizzazione nella storia dell'alpinismo da un'azienda di IT lungo ben 5 anni! Poi conoscerà Agostino da Polenza (podcast 5.19) e con lui comincerà un altro percorso molto interessante di cui si parla in questo podcast. Buon ascolto!
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    36:16
  • 5.17 Katia Lafaille: l'intervista
    Katia Lafaille è la vedova di Jean Christophe Lafaille. Dopo aver chiuso male una relazione burrascosa con Eric Escoffier (podcast 5.13), Katia si prende una pausa di riflessione e tira le somme: era scappata da Ginevra, da un matrimonio concluso che aveva appena 20 anni con un "buon partito", da una vita di agi e comfort per vivere la sua vita, trovare il suo percorso, tra adrenalina e avventura. Con il gran charmeur, Escoff, le cose non erano andate bene e quella Chamonix folle degli anni '80 che lei aveva abbracciato con grande entusiasmo, aveva mostrato anche il suo lato B - che non era affatto così magico come l'altro. Fa un sacco di lavoretti, fa tanta bici, la sua passione. Poi un giorno le si avvicina un ometto piccolino, serio e molto, molto gentile. È una guida alpina. È un grande alpinsta. È Jean Christophe Lafaille (podcast 5.16). Katia Lafaille, autrice di "Senza di lui" dedicato al marito Jean Christophe scomparso sul Makalu è una testimone non che protagonista di quegli anni folli della Chamonix degli anni '80 e che in questa intervista ci racconterà i retroscena.
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    38:11
  • 5.16 Jean Christophe Lafaille: il riflessivo
    Jean Christophe Lafaille (1965 - Makalu 2006) aveva un sogno, come scrive sua moglie Katia: diventare il primo francese che avrebbe scalato tutti i quattordici 8000. Ne ha saliti 11, in stile alpino, molti con vie nuove, ma è morto sul Makalu, nel tentativo della prima solitaria invernale. Avevamo conosciuto Jean Christophe un po' di sfuggita con Pierre Béghin (podcast 5.10) che se l’era portato con sé: all’epoca Jean Christophe aveva 26 anni ed era alla sua prima esperienza in Himalaya. Fu un’esperienza traumatizzante, perché Béghin morì sotto agli occhi del giovane Jean Christophe che si ritrovò all’improvviso solo, su di una via mai scalata da nessuno, con l’oscurità e il maltempo imminenti. Il rientro al campo base fu una vera e propria discesa agli inferi che è raccontata splendidamente nel grande classico della letteratura d’alpinismo: "Prigioniero dell'Annapurna", edito dai Licheni. Fu un tale trauma che smise per un po' di andare in montagna. Poi la vita continuò: JC si rimise in sesto e riprese a fare alpinismo. Molto bonattiano come stile (cioè molto riflessivo) JChristophe prosegue il cambiamento di rotta per l'alpinismo francese inaugurato da Catherine Destivelle (podcast 5.15) con l’intenzione di di riportarlo ad un alpinismo più di maturità. Un grande alpinista quindi anche per lo spessore umano delle sue imprese.
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    38:55
  • 5.15 Catherine Destivelle: l'intervista
    Col cuore in palpitazione, le ho scritto: avresti tempo per un'intervista. Certamente, fu la risposta. Emozionatissima, sono salita in macchina e sono arrivata a Chamonix, dove ho avuto veramente l'onore di parlare con una leggenda vivente dell'alpinismo, una persona di cui confermo la timidezza ma che se si ha la fortuna di approcciare, è interessantissima, piena di energia, di progetti e di voglia di vivere. Buon ascolto!
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    27:01
  • 5.14 Catherine Destivelle: la regina
    La regina del climbing, unico piolet d'or femminile a lungo (il secondo è stato dato nel 2024 a Nives Meroi), Catherine Destivelle è la regina dell'arrampicata. Nata ad Orano, nel 1960, poco prima dell'indipendenza dell'Algeria, rientra presto con la numerosa famiglia (5 figli, ciascuno con una professione diversa: una dottoressa, un'insegnante, una suora, una pianista e un'alpinista) a Parigi. La famiglia va spesso a "Bleau" (Fontainbleau) a scalare o a passare le domeniche ed è qui che Catherine scopre l'arrampicata. Persona schiva, di poche parole, è in realtà molto timida e riesce a dire con poche ma precise parole quello che intende. Ha vissuto grandissimi amori (sempre senza troppo strombazzarli in giro ma anche senza nasconderli) sempre con uomini dell'"ambiente" (il più chiacchierato fu con Jeff Lowe, che era ancora sposato), Catherine ha sempre detestato il fatto che si bisbigliasse che lei fosse brava appunto perchè "stava" con uomini di quel calibro. Da qui l'idea di fare delle solitarie: per essere giudicata solo in base alle sue capacità. Qui il suo straordinario curriculum: •Via Couzy-Desmaison - Pic d'Olan - parete nord, Catherine Destivelle aveva sedici anni•Via Bonatti - Petit Dru - 1990 - Prima solitaria femminile in 4 ore a vista•Via Destivelle - Petit Dru - giugno 1991 - Apertura in solitaria di una nuova via in 11 giorni, •Via Heckmair - Eiger - 10 marzo 1992 - Prima solitaria femminile in 17 ore•Via Cassin - Grandes Jorasses/Punta Walker - gennaio 1993 - Prima solitaria invernale femminile•Via Bonatti - Cervino - febbraio 1994 - Prima solitaria femminile in 4 giorni (e probabilmente la seconda solitaria assoluta)•Via Hasse-Brandler - Cima Grande di Lavaredo - 25-26 giugno 1999 - Prima solitaria femminile in 2 giorni
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    58:28

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Ciao! Benvenuti ai podcast di libridimontagna. Insieme ripercorreremo le tracce di grandi alpinisti che coi loro scritti hanno voluto condividere con noi le loro riflessioni, le loro emozioni in un percorso che è stato, oltre che alpinistico, alla ricerca di sé, alla ricerca della felicità. Pronti per una nuova emozionante avventura? E allora... via!
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