IL GARDEN DESIGN: TRA PASSATO PRESENTE FUTURO
In ogni epoca, il giardino ha rappresentato qualcosa di più grande: l’idea che l’uomo, nel plasmare la natura, racconta sé stesso. Ecco perché conoscere queste radici non è solo un esercizio di stile, ma uno strumento per progettare con consapevolezza oggi. Perché anche oggi, come allora, il giardino può essere paradiso, tempio o rifugio filosofico.Dipende da noi, da come scegliamo di viverlo. Oggi, il garden design si è emancipato da queste logiche di rappresentanza. Non è più – o non solo – un esercizio di stile. È unaforma di dialogo con lo spazio e con la nostra interiorità. Secondo un’indagine condotta da Nomisma per Assoverdenel 2024, oltre il 65% degli italiani considera oggi il giardino non solo uno “sfondo estetico”, ma uno spazio essenziale per il proprio benessere mentale e fisico. È la conseguenza di un cambio culturale profondo, accelerato dalla pandemia, dai lockdown, ma anche da una crescente consapevolezza ecologica. Nel garden design contemporaneo, il giardino èdiventato stanza, rifugio, paesaggio terapeutico. Non è più un luogo da osservare, ma da vivere, anche in modo informale, quotidiano. E il progettista, oggi, non è più un mero “compositore di aiuole”. È un traduttore di emozioni, un ascoltatore attivo, un professionista che deve saper leggere non solo il luogo, ma anche la storia, le aspettative, le abitudini di chi abiterà quello spazio. Come ha scritto il grande paesaggista francese Michel Racine, “Progettare un giardino è creare uno spazio che racchiuda memorie,desideri, e prospettive future. È un gesto poetico prima che tecnico.” In questo senso, la fase progettuale è diventata molto più complessa, perché si nutre di psicologia, di narrazione, di paesaggio interiore.