171- LinkedIn Fundamentals
Benvenute e benvenuti al nostro approfondimento. Oggi abbiamo un bel po' di materiale, slide, appunti, anche trascrizioni audio, tutto su LinkedIn. Come usarlo al meglio, insomma? Esatto. L'idea è andare oltre il semplice avere un profilo. Sì, vogliamo distillare le strategie che funzionano davvero per il profilo, per i contenuti e per la rete di contatti. vedremo come renderlo uno strumento attivo come farsi notare interagendo nel modo giusto e come gestire i collegamenti diciamo con un po di sale in zucca parleremo anche un po di ai ma come aiuto perfetto allora partiamo dal profilo le fonti sono chiare bisogna puntare all'efficacia massima il famoso all star sì quello implica compilare un po tutto foto sfondo posizione settore esperienze formazione e almeno cinque competenze chiave ma due cose sembrano cruciali headline e la sezione informazioni proprio così l'headline non è il tuo job title e basta deve come dire comunicare subito il valore e la sezione informazioni ecco non è un riassunto del cv ok e allora cos'è è la risposta alla domanda del visitatore. Ok, bello il profilo, ma tu come puoi aiutare me? Capisci? Le prime righe sono fondamentali, devono invogliare a cliccare vedi altro. Interessante questo cambio di prospettiva. Si suggerisce anche una struttura, intro, missione, cosa ti interessa, come aiuti gli altri, un tocco personale, risultati. Sì, una traccia utile. E poi le 3C per valutarlo. chiarezza, completezza e… Catchiness. Ecco, catchiness significa che deve acchiappare, essere attraente. Diciamo che deve distinguersi, rimanere impresso, non essere generico. E questo si lega alle competenze, alle skills. Giusto, le skills. Non basta allencarle a caso, immagino. No, devono essere coerenti col tuo ruolo, col messaggio che vuoi dare e, possibilmente, richieste dal mercato. Sai, analisi dati, SEO, leadership, cose così. Le fonti suggeriscono di partire dalle proprie top 3 skill. È un buon inizio, sì. E la AI? Beh, ChatGPT può darti una mano a identificarne altre o a buttar giù una bozza per la sezione info. Ma attenzione, è uno spunto, va personalizzato. Chiaro. Quindi, profilo ok. Poi? Bisogna farlo vivere, no? Qui entra in gioco il contenuto. E sembra che la base sia... Capire il pubblico. Assolutamente. Capire i loro problemi, i loro bisogni, come. Interviste, sondaggi, guardare cosa si dice nei gruppi LinkedIn. E questo perché l'algoritmo? Come funziona? Le fonti dicono che premia il tempo passato sui post, il dual time. Esatto. E l'interazione subito dopo la pubblicazione. L'early engagement. Ma c'è un trucco, diciamo, potentissimo e forse sottovalutato. Sarebbe? I commenti. Ma non commenti a caso. commenti significativi sotto i post degli altri, quelli che aggiungono valore vero, un'opinione, uno spunto, non il solito bellissimo post. Ah, ecco un'azione concreta. Quindi commenti un po' più lunghi, magari spezzati, con emoji, sì, che invitino alla lettura e alla risposta. E taggare persone, ma con giudizio, eh? E lo stesso vale per i propri post. Le prime righe, il gancio, sono vitali. Tutto per catturare l'attenzione in quel flusso infinito di notizie. Proprio così. E la I in tutto questo?Beh, le fonti la vedono come un supporto, un acceleratore.Cioè per trovare idee e migliorare un testo? Sì, o analizzare il tono di voce, persino creare prompt per immagini. Ma la strategia, l'essere autentici, il metterci del tuo, quello non te lo fa la I. È uno strumento, non un sostituto dell'intelligenza umana. Logico. Passiamo velocemente alla rete. C'è un avvertimento ricorrente sui limiti di inviti settimanali. Sì, e attenzione, troppe richieste inviate che rimangono lì, in sospeso, senza risposta, possono portare a limitazioni dell'account. Quindi? Che si fa? Un consiglio pratico che emerge è, dopo diciamo 15 giorni, se non hanno accettato, ritira la richiesta. Mantieni il profilo pulito, meno rischioso per la piattaforma. Ok, piccola cosa ma utile. E per misurare i progressi? Si cita l'SSI, il Social Selling Index. Esatto. Ha quattro componenti e uno è proprio creare il brand professionale che ci riporta dritti dritti all'importanza del profilo ben fatto. Gli altri sono trovare le persone giuste, interagire con contenuti utili e costruire relazioni. Perfetto. Vedi come tutto si tiene. Profilo curato che comunica valore, contenuti mirati sul pubblico e sull'interazione di qualità e gestione attenta della rete. Serve una strategia, insomma. Direi che abbiamo coperto i punti salienti emersi dai materiali, ma c'è un'ultima cosa, menzionata quasi di sfuggita, la psicologia applicata al marketing e alle interazioni. Quello è un tema affascinante, vero? Oltre alle tecniche e agli strumenti. Capire come funzionano le persone online. Cosa cattura la loro attenzione a livello più profondo come si costruisce fiducia nel digitale esatto potrebbe essere quella la chiave per fare davvero il salto di qualità non solo essere efficaci ma influenti un bel tema su cui riflettere direi