Bilancio Ue: salvi i fondi per Regioni e agricoltura?
È disgelo a Bruxelles sul nuovo Bilancio Ue 2028-2034. Dopo l’ultimatum della maggioranza, Ursula von der Leyen apre a modifiche cruciali sul metodo di gestione dei fondi: si allontana lo spettro di un “super-Pnrr” centralizzato che avrebbe penalizzato Regioni e agricoltura. Quali garanzie sono state ottenute per la Pac e la Coesione? Ne parliamo con Giuseppe Chiellino, esperto di fondi europei e politiche di coesione
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Jensen Huang e Donald Trump: chi è il vero chip leader?
Nel poker, il chip leader è il giocatore che possiede il maggior numero di fiches in un determinato momento della partita e che può mettere pressione sugli avversari. Oggi, il chip leader della diplomazia dei semiconduttori, l’uomo che decide il ritmo della partita e costringe tutti gli altri a giocare in difesa, è Donald Trump. Negli ultimi mesi il rapporto tra il presidente Usa e Jensen Huang, ceo di Nvidia, è diventato uno dei dossier più rilevanti della politica economica e tecnologica Usa. È la Casa Bianca a decidere come usare l’enorme potere strategico dei semiconduttori Nvidia, inserendoli nei negoziati con Arabia Saudita, Regno Unito, Cina o Kazakistan, e perfino nelle iniziative di mediazione nei conflitti regionali. Se Huang e Nvidia hanno le fiches, è Trump a mettere pressione, dettare il ritmo e costringere gli altri attori globali a reagire alle sue mosse. O almeno, questo è quello che sembra. Perché difficilmente il leader di un colosso tecnologico, per altro il più valutato al mondo, accetterà a lungo di restare un semplice comprimario al tavolo
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Perché la volatilità sui bond giapponesi è un problema
I mercati temono l’effetto sulle finanze pubbliche della politica economica espansiva della premier Takaishi
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Il “fottuto” piano di Trump per Kiev
Ci sono momenti, nelle crisi internazionali, in cui l’aria cambia senza bisogno di annunci ufficiali. Ieri è successo qualcosa di questo tipo. Mentre il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky era impegnato tra la Turchia e colloqui con diversi partner, da Washington arrivava la conferma che l’amministrazione statunitense aveva elaborato un nuovo piano di pace per l’Ucraina. È un passaggio che potrebbe chiudere la “fottuta guerra”, come l’ha definita lo stesso Trump in una conversazione con Vladimir Putin…Oppure aprire un altro conflitto, più silenzioso e più profondo.
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Vodka nel deserto: la Russia in Medio Oriente
Il Medio Oriente, in questo momento, sembra un tavolo da gioco appena rovesciato: i pezzi sono gli stessi, ma nessuno è più nella posizione di prima. La Siria non è più la Siria di Assad, l’Iran ha assorbito colpi che ne hanno riscritto il profilo regionale, Israele agisce come se non avesse più nessuno alle spalle e le monarchie del Golfo si comportano come se l’ombrello americano non fosse più impermeabile. Dentro questo disordine, c’è un attore che non dovrebbe avere margine e che invece si ritrova con più spazio di prima: la Russia. Una potenza logorata dalla guerra, isolata in Occidente, ma ancora capace di entrare nelle conversazioni cruciali. La telefonata fra Netanyahu e Putin lo ha mostrato con una chiarezza quasi imbarazzante: nella trattativa su Gaza e sull’Iran, Mosca è ancora seduta al tavolo. Il secondo segnale è arrivato all’Onu, con l’astensione russa sulla risoluzione americana per la Striscia. E così, mentre il Medio Oriente entra in una fase di pragmatismo brutale - dove contano solo le mosse che funzionano, non le amicizie - la Russia si muove con un istinto che conosce bene: quello del sopravvivere sfruttando le crepe degli altri. Ne discutiamo con Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 Ore e Senior Advisor presso l’Istituto Studi Politica Internazionale, e Marco Di Liddo, Direttore del Centro Studi Internazionali
Le analisi sulle notizie a impatto globale in un dialogo con i nostri giornalisti, le nostre firme e le voci più interessanti e competenti sui temi del momento. La sera, attorno all’ora dell’uscita dal lavoro, un tema di ampia portata è commentato dalle voci scelte dal Sole 24 Ore in una conversazione per riflettere sui principali eventi dell’economia, della tecnologia, della cultura e della politica internazionale.