Benedetta ha 46 anni, un figlio di 8 che ha avuto da sola, una vita lavorativa intensa e una madre che la sostiene nella quotidianità. La sua è una storia di guarigione e di rinascita, è la storia di come un disturbo alimentare possa essere superato, e della convivenza con i segni che ha lasciato.
"Io non avevo contezza del mio valore. Qualsiasi cosa facessi non era mai abbastanza". A sentirsi meritevole alla fine ci è arrivata. Un passo alla volta ha raggiunto quell'equilibrio di cui oggi va fiera.
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Ep.4 - La strada per guarire
Giada ha 25 anni, studia e lavora. Ha tanti amici, un profilo Instagram dove si racconta con leggerezza e ironia, una famiglia affettuosa e presente. Sta bene con se stessa. Fino ai primi anni dell’Università si veste senza pensare a come può apparire: l’eventuale giudizio degli altri non è un problema.
Poi succede, un giorno di maggio del 2020 durante il lockdown, quando è di nuovo possibile uscire e incontrarsi in piccoli gruppi. Quel giorno si specchia e si vede diversa: “Quest'estate così io non esco”. Da allora sono passati 5 anni, ma Giada ha scelto di intraprendere la sua strada. La strada per guarire.
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Ep.3 - Quella non è vita
Tutta la storia di Francesca ruota attorno a quello che gli altri, fin dall’infanzia, le hanno detto - o non le hanno detto - sul suo aspetto o sulle sue capacità.
Il suo disturbo alimentare è nato proprio a partire da un’etichetta che qualcuno un giorno le ha appiccicato addosso, per caso, un pomeriggio d’estate degli anni Novanta. Per tanto tempo si è sentita come il brutto anatroccolo, quello della fiaba che le raccontavano da piccola. Oggi sta bene, ha una counselor come “angelo custode” ed è una persona alla continua ricerca di sé. Un percorso, confessa, "che non finirà mai". Francesca ce l’ha fatta, è guarita, e ha una gran voglia di raccontarlo.
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Ep.2 - Io voglio vivere
Noemi da poco ha compiuto 30 anni, vive a Bologna da dieci: è marchigiana, si è trasferita prima per studiare, poi è rimasta per lavorare, come educatrice. Il disturbo alimentare, nella sua vita, si è manifestato quando era ancora bambina.
“Pensare di aiutare anche un’altra persona soltanto”, mi ha detto, "mi rende felice". È per tutte quelle altre ragazze di cui non conosce i nomi ma delle quali comprende benissimo il dolore che ha deciso di dare voce alla sua storia. Una storia di anoressia e bulimia, a lungo combattute e infine sconfitte.
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Ep.1 - Mi sento libera
Ho incontrato Anna in una bella mattina di maggio. Occhi scurissimi e sorriso gentile, incinta del suo secondo bambino. Nella sua vita la bulimia ha fatto capolino molto presto, nell’estate dei suoi 16 anni. Ma per raccontare tutta la sua storia siamo partite da lontano. Siamo andate fino in Brasile, quando viene adottata - a soli tre giorni - da quelli che diventeranno i suoi genitori. Anna nasce una seconda volta, tra le loro braccia.
Il suo è stato un lento percorso di consapevolezza, per tanti anni non ha riconosciuto la sua bulimia. Oggi ne parla, finalmente libera.
"Il drago nel castello" è un viaggio attraverso le storie di cinque donne che hanno sofferto di disturbi alimentari. Un piccolo mosaico che rispecchia le tante manifestazioni che può assumere, il disturbo alimentare. Storie di dolore e soprattutto di rinascita, che descrivono con quale complessità si riesca a convivere con il disturbo alimentare, tenendolo in un angolo, silente, senza il timore che si possa risvegliare. Perché ogni tanto succede, che si risvegli. E allora bisogna farci i conti: e per farlo, servono gli strumenti giusti. Per individuarli e saperli usare, mi accompagna in questo percorso Leonardo Mendolicchio, psichiatra psicoanalista esperto in disturbi alimentari.
Le esperienze di Anna, Noemi, Francesca, Giada e Benedetta parlano proprio a chi si trova a convivere con il proprio “drago”: a un certo punto arrivano, il coraggio e la consapevolezza, ed è quello il momento per uscire dalla propria solitudine.
Il drago nel castello è un podcast di Chora Media realizzato in collaborazione con Fondazione Pass
È scritto e raccontato da me, Irene Privitera.
La cura editoriale è di Graziano Nani.
Il sound design è a cura di Aurora Ricci.
Il progetto grafico è di Rebecca Grassi.
La project manager è Anna Maria Renda.
La producer è Martina Conte.
Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa.
Il fonico di studio è Luca Possi.
La fonica di presa diretta è Carolina Stichter.