Il caffè è il secondo prodotto più scambiato sui mercati internazionali, dopo il petrolio grezzo: ogni anno vengono movimentate milioni di tonnellate di questo seme e poi trasformate nei luoghi di origine e di vendita. Eppure di questa pianta si usa soltanto tra l’1 e l’1,5% del suo peso, tutto il resto è scarto. E proprio qui interviene l’economia circolare, grazie alla quale questa enorme quantità di rifiuti smette di essere tale e diventa una nuova risorsa, un concime o addirittura una bevanda costosissima. Per capire quali siano le opportunità, esplorate e soprattutto da esplorare, in questo episodio abbiamo parlato con Dario Toso, Circular Economy manager di Lavazza e responsabile del comitato scientifico del Center for Circular Economy in Coffee, Gerardo Patacconi, responsabile delle operazioni dell’International Coffee Organization, Chiara Scaraggi, Value Chain Expert dell’Unido, ed Emanuele Dughera, coordinatore della Slow Food Coffee Coalition.
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16:02
2. Economia circolare per il vino
L’economia circolare applicata al vino è un contesto operativo
cruciale per il nostro Paese. Con 545 varietà di vite da vino e 182
varietà di vite da tavola, le produzioni italiane riflettono una
biodiversità naturale che diventa capitale culturale ed economico,
un capitale da gestire con buon senso, in chiave rigenerativa, come
l’economia circolare applicata al cibo ci insegna.
“Bevi responsabilmente”, ci viene chiesto, ma quel vino è stato prodotto
responsabilmente? E chi lo ha prodotto gestirà poi rifiuti e scarti
responsabilmente? Quattro esperienze significative, scelte in rappresentanza delle dieci azioni che cominciano per “R” con le quali si può definire l’economia circolare per il vino (da Rifiutare a
Recuperare), dimostrano che è possibile. Ma c’è anche un altro
aspetto da tenere presente, quello della sostenibilità sociale della
produzione vitivinicola, per prevenire e contrastare le forme di
distorsione del mercato del lavoro. Per tutto questo, è stata messa
a punto una certificazione dedicata alle aziende del settore il cui
obiettivo è quello di dare credibilità a ciò che si proclama e
orientare i consumatori nelle proprie scelte.
Intervengono: Franco Fassio, docente di Design Sistemico; Roberta Destefanis, project manager di circulareconomyforwine.it; Gabriele Proglio, professore associato di Storia contemporanea; Lorenzo Bairati, professore associato di Diritto Privato Comparato, tutti dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
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15:21
1. Economia circolare per il cibo
In un contesto mondiale fondato su debiti pubblici, meccanismi di credito e bisogni secondari, in cui la forbice della disuguaglianza si sta allargando, e stiamo rapidamente superando tutti i limiti planetari, è evidente che il modello economico lineare è ormai inadeguato. Non ci possiamo più permettere di sovrasfruttare il pianeta senza concedere agli ecosistemi il tempo di rigenerarsi, prendendo in prestito dalle future generazioni le materie prime, senza poi ragionare su come restituirle. L'economia circolare fa proprio questo, tanto più in ambito alimentare: trasforma gli scarti in risorse, dando loro un nuovo valore, per l'ambiente, per i consumatori, ma anche per i produttori.
In questo episodio partiamo da alcune definizioni di base, raccontiamo che cosa fanno la piattaforma Circulareconomyforfood.eu e l'Executive Master creati all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e parliamo di uno dei casi più virtuosi in Italia di aziende che abbiano messo a valore tutti gli scarti di produzione attraverso una società creata ad hoc da cui deriva un terzo del fatturato della casa madre.
Intervengono: Emanuele Bompan, di Materia Rinnovabile - Renewable Matter, Paolo Marcesini di Italia Circolare, e Maira Campanella di Circular Economy for Food.
Questo podcast è stato realizzato nell'ambito del progetto NODES, finanziato dal MUR sui fondi M4C2 - Investimento 1.5 Avviso "Ecosistemi dell'innovazione", nell'ambito del PNRR finanziato dall'Unione Europea - NextgenerationEU (Grant Agreement no. ECS00000036).
L'economia circolare ci appartiene, è una dinamica evolutiva figlia di quel tessuto ecologico che sostiene la vita sul pianeta. Applicata al cibo, si esprime in termini di nutrienti ("Noi siamo ciò che mangiamo", diceva Feuerbach), determinando l'assenza del concetto di rifiuto, in quanto ogni eccedenza viene metabolizzata nel fluire tra i cinque regni naturali. In quattro episodi (uno al mese), con il contributo di docenti e ricercatori che danno vita alla piattaforma Circulareconomyforfood.eu e al primo Executive Master dedicato a questi temi, racconteremo le storie di chi, nel vino come nel caffè e in altri settori della produzione alimentare, si sta facendo portatore di un cambio di paradigma politico, economico e culturale.
Una serie dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, prodotta da Piano P.
Coordinamento del professor Franco Fassio.
Testi di Eugenio Signoroni e Carlo Annese.
Questo podcast è stato realizzato nell'ambito del progetto NODES, finanziato dal MUR sui fondi M4C2 - Investimento 1.5 Avviso "Ecosistemi dell'innovazione", nell'ambito del PNRR finanziato dall'Unione Europea - NextgenerationEU (Grant Agreement no. ECS00000036).