La rocambolesca giornata finale del festival e una premiazione come non se ne vedevano da anni
La regola vuole che l’ultimo giorno del festival, quello che precede la serata di premiazione, sia un continuo rincorrersi di voci sui vincitori, voci più o meno affidabili. E quest’anno quando è stato chiaro che non avrebbe vinto il grande favorito è stato anche chiaro che c’erano problemi in giuria. La serata poi ha confermato una spaccatura mai vista tra i premi e la posizione della biennale.
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“Un film fatto per Bene” di Franco Maresco, e il temutissimo film ungherese con protagoniste le piante
In molti lo hanno saltato il film ungherese di due ore e mezza centrato su un Gingko biloba, terrorizzati, e hanno sbagliato, è stata la rivelazione del festival, un film più leggero del previsto, grandi applausi e molta partecipazione. Ma è stata la giornata del film di Franco Maresco, l’ennesima odissea del più grande artista anticonformista del cinema italiano, non a sorpresa anche lì un film esilarante.
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“Il mostro” di Stefano Sollima e le feste a cui non si viene invitati
Mentre il festival è invaso dai giapponesi perché passa il film di Mamoru Hosoda intitolato Scarlet, italiani e qualche europeo sono presi da Il mostro di Stefano Sollima, serie Netflix in 4 episodi che ha un livello inedito di attaccamento ai fatti e una grandissima realizzazione. Questi film come tutti gli altri hanno avuto anche i loro party e i loro ricevimenti più o meno esclusivi, ma le feste a cui posso aspirare io sono altre.
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“Duse” di Pietro Marcello e il film che probabilmente vincerà il festival
Era facile prevedere che il film The voice of Hind Rajab sulla vera storia della bambina intrappolata in un'auto a Gaza con la sua famiglia ormai morta che chiede aiuto al telefono sarebbe stato un potenziale vincitore, visto il tema. Ma è anche un film di grande innovazione filmica. Nella stessa giornata è passato anche il ben più sfortunato Duse.
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"A House of Dynamite" di Kathryn Bigelow e “il film che sarebbe dovuto stare in concorso”
A partire dal 2016 e con sempre maggiore insistenza si è cominciato a chiedere ai festival di cinema di porre più attenzione alla quota di film diretti da donne che vengono selezionati.. È una questione molto complicata, e ha avuto delle conseguenze. Ne parliamo oggi perché il caso ha voluto che passassero tre film diretti da donne, A House of Dynamite, The Testament of Ann Lee e la sorpresa del festival: Un anno di scuola di Laura Samani.