
Percorsi 2ª Stagione 03. Ilaria, che porta il riso di famiglia nella terza generazione
18/12/2025 | 24 min
Nata e cresciuta a Novara, Ilaria Brustia ha 45 anni, vive a Milano, ma fin da bambina ha sempre avuto un legame profondo con la campagna, assorbendo il ritmo e i valori della vita contadina. Suo nonno, infatti, possedeva 60 ettari di terreno dove coltivava riso. Negli anni ’90, nella cascina dei nonni, comincia a muoversi la seconda generazione: è Giovanni, il padre di Ilaria, a dare nuova energia all’azienda di famiglia. Già dirigente in una multinazionale a Milano, comincia a occuparsi della gestione dei terreni.Per Ilaria, però, in quegli anni la strada sembra portare altrove. Dopo l’università si trasferisce a Londra, dove rimane per sei anni, costruendo una vita lontana dalla campagna e dall’impresa di famiglia. È solo alla soglia dei trent’anni che sceglie di rientrare in Italia e affiancare il padre. Un ritorno che non è semplice: le due generazioni parlano linguaggi diversi, e i confronti, spesso accesi, segnano ogni scelta. Con il tempo, però, tra tentativi, compromessi e intuizioni, l’azienda trova un suo nuovo equilibrio. Ma nel 2019, la traiettoria si spezza: il padre si ammala e muore nel maggio del 2020. Per Ilaria, si apre una nuova fase della vita e dell’impresa, ed è proprio in quel momento di dolore che avviene il vero passaggio generazionale: Ilaria chiude alcuni progetti avviati precedentemente dal padre, investe in macchinari 4.0 e amplia la superficie coltivabile.Nella terza puntata della seconda stagione di Percorsi, Domitilla Ferrari ci porta alla scoperta di Riso Intrepido, non solo una nuova identità aziendale, ma un progetto collettivo che porta avanti i valori di famiglia con uno sguardo contemporaneo. Dalle risaie del nonno ai mercati internazionali, tra rotazioni colturali, nuovi terreni, volatilità dei prezzi e investimenti: dietro ogni scelta agronomica si nasconde un equilibrio economico da costruire. Per aiutarci a capire questa complessità c’è Eleonora Crestani, Hr Learning & Development Specialist di Banca Sella.

Episodio 120. Guadagni meno, rinunci di più: la matematica ingiusta della coppia
16/12/2025 | 16 min
Come si costruisce l’indipendenza quando nasci nelle crepe della dipendenza economica? Anna Romanin è diventata adulta a Latisana, in Friuli Venezia Giulia, dentro una famiglia monoreddito, con una madre senza voce sulle scelte familiari e un padre capace di negare persino un sogno semplice, come rifare una cucina. La sua vita adulta è un lungo tentativo di non ripetere quella storia, anche se le circostanze la mettono continuamente alla prova.Nei primi anni di università - dopo la morte della madre - si trova a sostituirla nelle faccende domestiche, mentre il padre – pur presente – resta emotivamente e finanziariamente distante. Dopo la Magistrale, Anna inizia subito a lavorare nel settore della comunicazione e poco dopo, si sposa. Pur potendo, non cede mai alla lusinga di farsi mantenere dal marito, odontotecnico e proprietario di uno studio dentistico. Ma, come spesso accade a molte donne, Anna concentra la sua battaglia per l’autonomia fuori casa, nel lavoro, lasciando che le dinamiche domestiche seguano ruoli e aspettative interiorizzate: «All’interno della coppia, i sacrifici li ho sempre fatti io, perché lui era quello che guadagnava di più». Lo stesso accade quando nasce loro figlia: «Era quasi scontato che una mamma dovesse fare part time, lavorare poco e occuparsi del figlio. Certo che volevo stare con mia figlia, ma a livello di carriera è stato un intoppo».Quando sua figlia ha cinque anni, Anna e suo marito si separano e quattro mesi dopo, improvvisamente, lei viene licenziata e può contare solo sulla partita Iva. Impara a negoziare compensi, a chiedere il giusto valore del suo lavoro, a tenere insieme le entrate.Intanto, una nuova sfida si prospetta all'orizzonte. Come a sua madre 20 anni prima, le viene diagnosticato un tumore. E quella malattia le mostra, brutalmente, quanto poco siano tutelati i liberi professionisti. «Avrei dovuto avere come un dipendente la libertà di occuparmi di me stessa. Invece ricordo mail da mandare, richieste da gestire…».A questo punto, Anna si pone una domanda fondamentale: come può una donna separata, mamma e libera professionista, gestire da sola tutta la crescita pratica di una figlia? In una società dove il carico mentale e di cura resta fortemente sbilanciato sulle donne, il rischio è che, come dice Anna, potranno separarsi solo le donne economicamente solide o con famiglie solide alle spalle, mentre le altre non potranno permetterselo, perché i costi, in tutti i sensi, sono troppo elevati.

Percorsi 2ª Stagione 02. Beatrice, che ha trasformato le intuizioni di suo padre in un’impresa innovativa
11/12/2025 | 23 min
Per Beatrice Iaia fare impresa è sempre stato naturale. A 23 anni, dopo aver studiato giornalismo e danza urbana, apre una scuola di ballo innovativa, con ballerini provenienti da tutto il mondo. Chiede un prestito di 30 mila euro, ristruttura lo spazio e si lancia nell’avventura. Sei anni di energia, musica e passione, fino a quando due eventi segnano la fine della sua prima esperienza imprenditoriale: la scuola subisce ripetuti allagamenti e, soprattutto, sua madre si ammala gravemente, trascorrendo due anni in ospedale. Ed è proprio in quei mesi di dolore che il laboratorio del padre diventa la sua nuova aula. Fin dagli anni Novanta, infatti, il padre di Beatrice sviluppava formulazioni a base acquosa capaci di rivoluzionare la pulizia e la manutenzione degli ambienti. In un’epoca dominata dall’usa e getta, i suoi prodotti, delicati sui materiali e rispettosi dell’ambiente, anticipavano già i principi della sostenibilità. Beatrice osserva formule, esperimenti e brevetti accumulati nel tempo: scopre non solo la scienza dietro le soluzioni, ma anche la visione di un uomo capace di guardare oltre il presente. È in quel momento che capisce che il progetto del padre può diventare qualcosa di molto più grande.Nella seconda puntata della nuova stagione di Percorsi, Domitilla Ferrari ci porta alla scoperta di Biotitan, l'azienda fondata da Beatrice Iaia nel 2018, all'età di 31 anni: lei detiene il 60%, il padre il 40%. Mentre lui brevetta le sue invenzioni, lei approfitta dello stop imposto dalla pandemia per studiare senza sosta: un master in nanotecnologie, uno in sostenibilità aziendale, poi una specializzazione come tecnica ambientale in biosicurezza. Decide di crescere con il bootstrapping: niente grandi investitori, solo il capitale che lei e suo padre possono mettere insieme, reinvestendo ogni euro guadagnato.Oggi Biotitan ha un modello di business solido nel B2B, ma continua a evolversi, tra margini alti, brevetti e strategie misurate. In questa puntata, a guidarci tra sfide e successi di un modello di business come Biotitan, c’è Monica Altea, Head of Product Management di Banca Sella.

Storie di credito 03. Cristina, che rateizzava ogni piccolo acquisto
09/12/2025 | 12 min
Cristina ha 54 anni, è ingegnera e vive a Roma con suo figlio. Cresciuta in una famiglia benestante, lei e sua sorella non hanno mai dovuto rinunciare a nulla di essenziale, ma a stabilire cosa fosse davvero necessario era il padre, un uomo molto attento al risparmio. Così, una volta adulta, Cristina punta dritta all’autonomia: a 26 anni si laurea e trova lavoro in un’azienda, e a 27 anni si sposa e compra casa. Dopo appena tre anni, però, arriva il divorzio, e quel mutuo, che doveva essere un investimento condiviso, resta tutto sulle sue spalle.Intanto passano gli anni, e a 39 Cristina diventa madre. Da sola. Senza un compagno con cui condividere la responsabilità, può contare solo su sé stessa. In questo nuovo equilibrio, Cristina può contare su una pianificazione finanziaria eccellente: «Io ho da sempre un file Excel in cui inserisco tutte le spese fisse, le entrate e le previsioni di uscite». Ma non solo: col tempo, Cristina inizia ad affidarsi sempre più spesso ai servizi di rateizzazione. Le usa per tutto, anche per spese piccole: un paio di scarpe, un pantalone, acquisti di pochi euro che, messi insieme, però, creano un puzzle difficile da tenere sotto controllo. «C’erano dei periodi che ero sempre su Zara, K-way… con tutte queste rate puoi comunque fare una previsione di spesa, però ti può sempre capitare la spesa straordinaria. Quindi, da monoreddito, mi ero iniziata a trovare in difficoltà». Così, col tempo, Cristina capisce che rateizzare tutto può anche diventare una trappola sottile: si perde il conto, si agisce d’impulso, si compra senza riflettere davvero. Oggi, ha trovato un nuovo equilibrio: le rate restano una risorsa preziosa, ma solo quando servono davvero. Per capire come trasformare la dilazione in uno strumento davvero sostenibile, nella puntata c’è Martina Moraschi, esperta di educazione finanziaria di Sella Personal Credit. Questo podcast è una co-produzione di Rame e Sella Personal Credit.

Percorsi 2ª Stagione 01. Paola, e le notti insonni che hanno fatto nascere la sua idea d'impresa
04/12/2025 | 22 min
Paola Bernardotto ha 31 anni ed è incinta del suo secondo figlio quando un piccolo espediente per affrontare le notti insonni di Giuliano, il primogenito, diventa la scintilla di un’impresa. È il 2018: a Vicenza nasce Ettomio, una piccola realtà specializzata in arredi evolutivi per l’infanzia.Nella prima puntata della nuova stagione di Percorsi, Domitilla Ferrari ci conduce nel cuore dell’imprenditoria al femminile con la storia di Paola Bernardotto, fondatrice di Ettomio. La sua è la storia di un progetto nato da un bisogno reale e cresciuto attraverso scelte coraggiose e consapevoli: dallo slow design alla produzione locale, fino alla decisione, tutt’altro che semplice, di rivedere i prezzi per restare sostenibili senza tradire i propri valori.Paola, nel mondo dell’impresa, c’è cresciuta. Suo padre guida tuttora un’azienda che produce componenti per aeronautica e automotive, lavorando con materiali innovativi. Un modello di lavoro totalizzante che, per molti anni, la convince a tenersi alla larga dall’idea di seguire le sue orme. Così, Paola studia sociologia a Trento e poi si trasferisce a Londra dove si innamora del digitale. Una volta rientrata in Italia inizia a lavorare nel settore e ne esplora ogni sfumatura, tranne una: l’e-commerce.È a questo punto, in attesa del secondo figlio, che arriva il cambio di passo. Le notti senza sonno diventano l’occasione per informarsi, studiare, immergersi in forum e blog. Paola scopre presto che quel problema che stava cercando di risolvere non riguardava solo lei. Così si muove subito: trova un falegname disposto a realizzare gratuitamente il primo prototipo di letto "montessoriano", lancia un e-commerce e sfrutta i mesi della seconda maternità per far crescere il progetto.L’azienda ingrana e Paola impara a muoversi con naturalezza proprio in quell’ambiente imprenditoriale dal quale aveva cercato di prendere le distanze. Ma i dubbi da affrontare sono tanti: brevettare o no? Cercare finanziamenti? Come gestire il cash flow?A guidarci attraverso questi snodi e a trasformarli in decisioni finanziarie consapevoli c’è Livia Trazza, Head of Acquiring Pos and E-commerce di Banca Sella.



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