Global Sumud Flotilla, diario di bordo #34
Roma ieri è stata la capitale di un risveglio civile: un milione di persone dietro le bandiere palestinesi, gli striscioni dei sindacati, i collettivi studenteschi e le associazioni che hanno sostenuto la Flotilla. Un’onda che smentisce il “fine settimana lungo” evocato da Giorgia Meloni,: è stato un fine settimana folto di persone, di resistenza, di rabbia e di dignità. Mentre il Paese si muove, il governo resta immobile. Giorgia Meloni e Antonio Tajani parlano di “rimpatri” e “liberatorie”, ma tacciono sulle testimonianze dei prigionieri: uomini e donne costretti a stare ore inginocchiati, privati del sonno, derisi, filmati mentre venivano obbligati a sventolare bandiere israeliane. Anche Greta Thunberg sarebbe stata rinchiusa in una cella infestata da cimici e costretta a baciare la bandiera israeliana. Da Tel Aviv non arrivano smentite. Da Roma, solo silenzio. E mentre si tace sulle violazioni, si prepara un piano di pace che è l’ennesimo inganno. L’intesa che Trump, Netanyahu e Meloni stanno apparecchiando mira a far finire l’occupazione non restituendo libertà, ma legalizzandola. Vogliono trasformare Gaza in una “zona amministrata”, un protettorato travestito da ricostruzione, dove Israele manterrà il controllo militare e gli alleati occidentali si abbuffano al banchetto. È la pace dei vincitori, quella che cancella le vittime e riscrive il diritto internazionale a uso dei carnefici. Eppure, nonostante tutto, qualcuno continua a salpare. La nave Conscience, con a bordo medici e infermieri, è partita da Catania e naviga verso Gaza sotto il sorvolo degli aerei israeliani. È la prova che la pace non si firma nei palazzi: si costruisce nei corpi che resistono. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.