Lo sfogo di Conte è servito, ma Roma-Napoli non è uno spot per il calcio
Neres e Lang hanno spinto il Napoli nella vittoria all’Olimpico, mentre la Roma è stata deludente e ha perso l’ennesimo big match: il suo tallone d’Achille è negli ultimi 20 metri. Gasperini può inventare una soluzione a settimana ma ha bisogno di rinforzi in attacco a gennaio. L’Inter dipende da Lautaro e lo ha dimostrato a Pisa, ma la profondità della rosa e i gol del capitano fanno credere che Chivu lotterà per lo scudetto fino alla fine. La Fiorentina perde ancora: dove sarà a fine campionato?
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La differenza tra Milan e Inter? Guardate i portieri
Il derby è stato questione di centimetri, con i pali di Acerbi e Lautaro nel primo tempo, ma anche di numeri 1: Maignan eroico sul rigore e non solo, Sommer incerto sul tiro di Saelemaekers che ha preceduto il gol di Pulisic. La Roma di Gasperini è prima da sola con Baldanzi punta e un’invenzione dopo l’altra di Gasperini. Il Napoli è risorto e Conte aveva ragione nella sua strategia di comunicazione. E poi c’è il Bologna di Italiano: è lui l’allenatore più sottovalutato al mondo?
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Conte-Napoli: spogliatoio in fiamme, il divorzio è possibile
Inter e Roma in testa alla sosta, merito dei due allenatori. Chivu arriverà al derby con il Milan con i gradi di migliore squadra del campionato, lo dicono i numeri, il potenziale, la qualità di gioco. Gasperini fa sognare la Roma: è lui la vera stella, vale tanti punti in classifica e tanti milioni per come valorizza i giocatori. Il Bologna grazie a Italiano può essere la nuova Atalanta, mentre per il Napoli lo scudetto sul petto è come la kryptonite, è successo già due anni fa. Conte dal mercato ha avuto grandi rinforzi ma non la fame e le energie per andare oltre il compitino. Le sue parole al Dall’Ara sono sinistre: “Non voglio accompagnare un morto”.
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Arbitri ancora nel caos, dov'è finita la coerenza?
Ogni weekend ci confonde le idee su linee guida, protocolli, regolamento. C'è troppa confusione, ogni fine settimana un episodio smentisce le decisioni della settimana precedente. Il problema è ormai troppo grosso per poter essere ignorato. Milan-Roma è stata una partita folle, perché la Roma ha dominato nel primo tempo e poi ha subito il gol di Pavlovic, il Milan ha dominato nel secondo e ha rischiato di subire il pari di Dybala, che si è fatto parare il rigore da Maignan facendosi male come De Bruyne pochi giorni fa. Ma dopo la partita di San Siro, entrambe hanno più che validi motivi per pensare di poterci provare, fino alla fine. All'Inter è andata invece bene al Bentegodi, con autogol vincente al 93'. La prima Juve di Spalletti non si può giudicare per il lavoro (un allenamento serve giusto a presentarsi), ma per l'impatto emotivo e le idee. Se ora il tecnico riuscisse a fare con Locatelli quello che gli è riuscito in carriera con i Pizarro, i Brozovic, i Lobotka, se rilanciasse Cambiaso e Vlahovic, e sembra sulla buona strada, se crescesse Openda attorno a quest'ultimo, la Juve avrebbe serissimi motivi per poter credere ancora nello scudetto.
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Spalletti lo scudo di una Juve senza leader, ma serve altro
L'ex ct era il migliore allenatore sulla piazza: aver accettato un
contratto breve racconta la sua voglia di rimettersi in gioco dopo le
delusioni della Nazionale. Per sistemare le cose, però, la Juventus deve
affidare la gestione tecnica a un solo uomo e portare Chiellini più
vicino al campo. Il campionato ha due capoliste, Roma e Napoli, ma
attenti all'Inter: in una partita insidiosa contro la Fiorentina sono
arrivati 22 tiri. Una riflessione su Camarda: aveva senso fargli tirare
il rigore contro Milinkovic in Lecce-Napoli?
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Io sono Marco Cattaneo e questo è ACRONIMI, dove A e C stanno per Associazione Calcistica, perché di calcio parleremo, R per Repubblica, dove lo troverete sul sito e O per Ogni lunedì mattina. “NIMI”?!? Beh, NIMI lo scoprirete seguendo Acronimi, il punto sulla giornata di campionato.