Ep. 213: More of the Scemi – la differenza tra sequel e more of the same
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon La polemichetta del gotha della critica videoludica è che Death Stranding 2 è troppo uguale al primo. Al di là del fatto che è una fregnaccia (è semmai troppo uguale a The Phantom Pain, fottendosene di ogni velleità autoriale del primo), che cazzo ti aspetti da un sequel?
Dov’è il limite tra oltre il quale la smetti di avere quel retropensiero per cui “poteva essere tutto sommato solo un DLC”?
Sta nella quantità dei contenuti? Nel numero di gimmick che cercano di differenziare l’esperienza senza stravolgerla? Nelle stronzate che ci sono in più e nella Quality of Life che si spera che con altri 5 anni di sviluppo + il feedback del pubblico sia stata migliorata?
Ci abbiamo fatto una puntata del podcast più stronzo del videoludo. Che in realtà è il more of the same di una puntata di due anni fa, ma con un take un po’ diverso.
Che è quello che dovrebbero fare i cazzo di sequel, per la cronaca.
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58:02
Ep. 212: Processo a Death Stranding
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Death Stranding aveva troppo gameplay.
Tutte le volte che qualcuno mi ha detto "bella storia, ma è senza gameplay" ho combattuto con la voglia di fare cose che l'algoritmo non approverebbe. Death Stranding è quasi tutto gameplay. È il gioco di Kojima in cui c'è più gameplay. Solo che confondete gameplay e combat system.
La trama di Death Stranding io manco me la ricordo. Ho qualche flash delle parti narrative finali, il Cliff-Hunger, la scelta di Sam proprio alla fine e qualche altra vaga immagine. Tutto ciò che il gioco voleva dirmi, me l'ha detto con il gameplay.
Invece mi ricordo benissimo la mappa. La difficoltà di andare oltre le aree più impervie. La soddisfazione di aggiungere un pezzo di strada che collega un punto nevralgico. Quella di trovare una teleferica già pronta a cui collegare la tua. Quanto è pesante stare disconnessi e quanto è bello riconnettersi.
Il problema di Death Stranding è proprio l'opposto. Te ne accorgi proprio quando cominci a mettere in giro le teleferiche. C'è troppo gameplay, troppi strumenti che facilitano quella pesantezza iniziale, che a un certo punto rendono tutto inutile che tanto si va in teleferica da una parte all'altra della mappa.
Penso che a Kojima sia mancato il coraggio di andare fino in fondo e darci il core gameplay di Death Stranding senza indorare la pillola.
Ma in effetti già così non tutti l'abbiamo capito, figurati senza poter minmaxare le consegne...
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50:28
Ep. 211: A Short Hype – troppe conferenze stanno ammazzando i videogiochi?
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Lo State of Play è stato una merda perché non si è vista roba nuova, quando tra manco una settimana esce Death Stranding 2 e ad ottobre tocca a Ghost of Yotei.
La Summer Game Fest ci ha buttato in faccia due ore di annunci di cui se va bene ce ne ricordiamo 3. Konami ha sovrascritto gli annunci delle modalità ispirate ad Ape Escape (PlayStation 5 e PC) e Bomberman (su Xbox) di Metal Gear Solid Delta annunciando il remake del primo Silent Hill. Di cui non c’ha manco mostrato un cazzo.
L’hype dura sempre di meno. È andata bene a Clair Obscur che è riuscito a far parlare di se per un mese, ma la norma è vedere i videogiochi dead on arrival già quando arrivano sullo scaffale. Anche quando alle spalle c’hai i soldi come Wanderstop o la nomea come Kingdom Come Deliverance 2, uscito a febbraio e dimenticato già ben prima dell’arrivo di marzo.
Abbiamo un problema di memoria che esula dagli hard disk sempre più inadeguati a salvarci dentro i giochi.
Ad essere inadeguati siamo noi che non teniamo più vivi i videogiochi che ci piacciono perché è più soddisfacente andare appresso a quelli che ancora devono nascere.
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42:31
Ep. 210 – Portal Madonna
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Il videogioco è la dimensione dove lo spin off è più a suo agio. E dove è libero di fare delle cose davvero fuori di testa, tipo prendere Borderlands e farlo diventare un’avventura stile Telltale (si può dire “stile Telltale” parlando di un gioco di Telltale? Boh, io ormai l’ho detto) o diventano addirittura serie […]
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55:23
Il numero 2 nei videogiochi – unWired
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ti sei mai chiesto qual è stato il primo sequel nella storia dei videogiochi?
Ti sei mai chiesto com’è che un sacco di roba che ha contribuito a diffondere i videogiochi, un sequel “non lo ha mai avuto”? O meglio, Tetris 2 esiste, e non sto alludendo a Tetris Effect, ma proprio ad un gioco brandizzato come Tetris 2 uscito nel 1993, solo che chi cazzo l’ha mai saputo? Se ti chiedessi qual è il sequel di Pac-Man mi risponderesti Miss Pac-Man, eppure esiste pure un Pac-Man 2 che con la faccina che mangia le palline e scappa dai fantasmi c’entra ben poco.
Ti sei mai chiesto che cosa significa il 2 nei videogiochi? Perché la nostra storia inizia da qualcosa che si chiama “Tennis for Two” – Tennis PER DUE, e nonostante dal 1958 sia passata una vita oggi Fares con la stessa gimmick sta facendo un pacco di soldi.
Su Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto
Unisciti alla community – Segui la newsletter – Dona su PatreonQuesto non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.