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PodcastCronaca neraPer questi motivi

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Domani I Giulia Merlo
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5 risultati 13
  • Pubblici peccatori - I coniugi Bellandi
    S2E6 - Prato, 12 agosto 1956. Loriana e Mauro si sono appena sposati in comune, con rito civile. Sono entrambi battezzati, ma Mauro è un sostenitore del partito comunista e non ha voluto sposarsi in chiesa. Contemporaneamente, nella parrocchia dove i due sono cresciuti, il parroco legge una durissima lettera firmata dal vescovo Fiordelli, che definisce i due giovani «pubblici concubini» e «peccatori». Poi la lettera viene affissa sulla porta della chiesa e pubblicata nel bollettino pastorale. I due, quando lo scoprono, denunciano per diffamazione il vescovo e il parroco.Così inizia il primo processo a carico di un ministro di culto dalla firma dei Patti Lateranensi, e il quesito è sottile: un sacerdote, che compie un atto esercitando il suo ruolo, è punibile secondo la giustizia italiana? E, ancora, si può ritenere diffamata una persona se le viene rimproverato di aver commesso un’azione vietata dal diritto canonico ma consentita dalle leggi dello stato? Nella grande storia dell’Italia divisa tra laici e cattolici, questa è anche la piccola storia di una famiglia, che si era giurata amore eterno ed è finita schiacciata, tra pettegoli e bigotti.Con la gentile partecipazione di Paolo Girella.
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    50:31
  • Il cattivo maestro - Toni Negri
    S2E5 - Nel 1979, Toni Negri è professore a Padova ma anche l'ideologo di Autonomia Operaia. I suoi scritti sono il vademecum nella galassia dei movimenti di sinistra, soprattutto quelli veneti. Fino a quando, il 7 aprile, Padova si sveglia sotto assedio. Gli uomini della polizia, agli ordini del pubblico ministero Pietro Calogero, eseguono 22 ordini di cattura, uno dei quali colpisce anche Toni Negri. Le accuse: associazione sovversiva, organizzazione di banda armata e insurrezione contro i poteri dello Stato. Questa è la storia di un processo che si fonda su un interrogativo: la parola scritta può essere considerata, e punita, come la miccia che ha acceso la violenza politica? E’ la anche la storia di Negri, il “cattivo maestro”, che insegnò l’assalto proletario al cielo. E di una generazione che voleva cambiare il mondo e per farlo è stata anche disposta a impugnare una P38. Con la gentile partecipazione di Paolo Girella.
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    47:07
  • Il pentito del pallone - Anonimo
    S2E4 - Negli anni Novanta, Famiglia Cristiana è il settimanale cattolico più letto in Italia. La pagina più riconoscibile della rivista è quella dedicata alla rubrica “Colloqui col padre”: un vero e proprio confessionale pubblico. È in questo spazio che, in una domenica di agosto del 1999, viene pubblicata la lettera di un fedele molto particolare: è un calciatore, e confessa di essersi venduto una partita importantissima, di aver falsato il campionato. La lettera, anonima, è una bomba che scoppia la prima domenica di campionato, dopo quello precedente vinto dal Milan proprio all’ultima partita. In meno di 24 ore, tre procure aprono un fascicolo. Anche la giustizia sportiva si mette in moto. Scatta la caccia al calciatore anonimo. Il direttore della rivista però si rifiuta di rivelare il nome del mittente: chi scrive si rivolge al padre come a un confessore, quindi ogni informazione è coperta dal segreto.Si apre così un’inchiesta dai mille vicoli ciechi, una caccia all’uomo tra gli spogliatoi. E la giustizia si scontra con uno dei suoi limiti formali: il segreto, quello giornalistico e anche quello confessionale.Con la gentile partecipazione di Paolo Girella.
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    45:36
  • Il macellaio del Fezzan - Rodolfo Graziani
    S2E3 - L’11 ottobre 1948 inizia a Roma il processo all’ex maresciallo Rodolfo Graziani, marchese di Neghelli, viceré d’Etiopia, ministro della Difesa della Repubblica di Salò, gerarca fascista. Alto un metro e novanta, sovrasta in statura i carabinieri che lo fiancheggiano. In aula è arrivato vestito in abiti civili, porta la camicia sbottonata sul petto e al taschino sfoggia un fazzoletto di seta rossa. A Roma e in Africa, però, tutti lo ricordano con la divisa scura della milizia fascista. Allora il suo soprannome era “Macellaio del Fezzan”, in ricordo di una brutale campagna da lui condotta in Libia. Accusa: tradimento, per essere stato ministro della Repubblica sociale e aver condotto la guerriglia antipartigiana. Gli americani vorrebbero trasformare il processo nella Norimberga italiana, per questo hanno impedito che il maresciallo subisse un’esecuzione sommaria al momento della sua cattura, come accaduto a Benito Mussolini.Doveva diventare un simbolo, è stato invece il primo banco di prova della tenuta delle nuove istituzioni repubblicane, in cui tre avvocati antifascisti hanno accettato la difesa del braccio armato della dittatura mussoliniana. È stato soprattutto l’occasione in cui per la prima volta è stata raccontata, pubblicamente e guardando in faccia il nemico sconfitto, la storia della Resistenza italiana dal 1943 al 1945.Con la gentile partecipazione di Paolo Girella.
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    47:23
  • Una donna ha ucciso - Lidia Cirillo
    S2E2 - La mattina del 10 ottobre 1945, Lidia è uscita di casa presto e si è diretta all’Eur. Si presenta all’ufficio di collocamento degli ufficiali inglesi di stanza a Roma e chiede di parlare con il capitano Sydney Lush. In guardiola la conoscono tutti, quindi la fanno subito passare.Tre colpi di pistola e Lush stramazza al suolo. Poi rivolge l’arma contro sé stessa e preme di nuovo il grilletto. L’arma si inceppa, però, e lei viene subito arrestata. Un caso apparentemente semplice: omicidio premeditato. Ma Lidia e il capitano Lush si presentavano come marito e moglie anche se non lo erano per legge. E così gli avvocati ottengono una pena lieve: delitto d’onore non può essere, perché non c’è matrimonio, ma l’argomento dell’onore fa presa sui giudici, e la pena stabilita è come se lo fosse: poco più di 4 anni.Questa è la storia di un’Italia appena uscita dalla guerra, in cui cova la frustrazione per la presenza degli Alleati nelle città, un paese tutto da ricostruire, ma che si tiene stretto un reato dai contorni arcaici. È soprattutto la storia di un amore da romanzo rosa, che infine si tinge di nero.Con la gentile partecipazione di Paolo Girella.
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    42:50

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Su Per questi motivi

È online la seconda stagione di Per questi motivi, il podcast del quotidiano Domani che racconta la storia fatta nei tribunali. Ogni processo racconta storie individuali, che però sono anche lo specchio dell’anima dell’Italia, dove i diritti sono stati conquistati ma anche messi in discussione. Ci sono le battaglie per la conquista dell'uguaglianza, dei diritti civili e sociali, ma anche le storie in chiaroscuro in cui distinguere bene e male è più difficile. Giulia Merlo ricostruisce gli scontri d’aula, le conseguenze politiche e l’impatto mediatico dei processi che hanno cambiato il paese.
Sito web del podcast

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