Uno scatolone di libri incautamente acquistato in un momento di debolezza oggi ci fa parlare di Umberto Eco, Jocelyn Haley, Ernest Hemingway, Giuseppe Ungaretti, George Steiner. E alla fine tra monaci medievali, ninfe dagli occhi verdi, alcolizzati, poeti ermetici e critici letterari comprendiamo come ogni atto comunicativo comporti sempre l’atto del “decifrare”, anche quando si comunica nella stessa lingua. Ma che fatica però. Forse aveva ragione Wittgenstein: “su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere”.
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22:00
Gli Scimmioni 410: Libri insoliti
Da uno scatolone di libri vintage acquistati in un momento di debolezza in una legatoria, escono fuori oggi: saghe familiari di drammatica intensità (John Steinbeck), un giallo divertente e cinico quanto basta (Willliam Somerset Maugham), romanzi rosa per casalinghe non troppo disperate (Constance Heaven), piccoli drammi morali quotidiani (Bonaventura Tecchi). C’entrano un po’ anche le sirene con i loro richiami e un unico imperativo: leggere sempre e comunque.
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21:30
Gli Scimmioni 409: La pace è l’unica strada
Oggi si parte dal titolo dell’ultimo libro di David Grossman (“La pace è l’unica strada”) per parlare di pace. Più facile a dirsi che a farsi. Il motto latino “pax optima rerum” (“ottima fra tutte le cose la pace”) ci trova tutti d’accordo. Ma come raggiungere la pace (interiore, nelle relazioni, tra nazioni)? David Grossmam, un dizionarietto della Hoepli di sentenze latine, Zygmunt Bauman, Giovannino Guareschi, Chandra Candiani (ma anche Umberto Eco, il Dalai Lama, Gerald Holtom e il contadino di Goya) ci danno qualche dritta su come coltivarla, ma la vera sapienza – come scopriremo – si coltiva nell’orto, tra la valerianella e i porri.
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20:49
Gli Scimmioni 408: Dove si balla: terremoti e vulcani
Con i tormentoni, recenti e passati, di Sanremo ancora in testa oggi partiamo da una canzone di Dargen D’Amico (“Dove si balla”) per parlare dei terremoti e dei vulcani (anche metaforici) che fanno capolino in libri, saggi e poesie. Si parte con Paolo Rumiz e si conclude con Achille Campanile passando per Heinrich von Kieist, Tiffany Watt Smith, Vamba, Giacomo Leopardi, Alberto Angela, John Fante, Emily Dickinson e l’immancabile Antoine de Saint-Exupéry. Per scoprire poi che le calamità naturali sono preferibili al fanatismo dell’uomo e che quando sei un vulcano ed erutti, rischi di fare una figuraccia.
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19:51
Gli Scimmioni 407: Dov’è più la virtù?
Dove sono finite le virtù? E quante sono? Con l’episodio di oggi andiamo a cercarle col lanternino in un’operetta, in un dramma liturgico del XII secolo, in un piccolo trattato di grandi virtù di un filosofo francese, nella sceneggiatura di alcuni film e in un paio di poesie. Carlo Lombardo, Ildegarda di Bingen, André Compte-Sponville, Krzysztof Kieslowski, Giuseppe Ungaretti, Wysława Szymborska sono i nostri ciceroni e ci aiutano a comprendere che le virtù hanno anche a che fare con un desueto ballo, lo “shim sham shimmy”, con un misterioso testimone silenzioso, ma non con un particolare tipo di culotte. E che i veri insuperabili maestri di virtù, almeno per noi italiani, sono Totò e Peppino con le loro “cose vere” e “cose supposte”.
Un podcast sui libri, un vaudeville irriverente di rimandi letterari, libere associazioni, citazioni, concatenazioni, dove noi scimmioni scendiamo per un po’ dagli alberi se non proprio per seguire “virtute e canoscenza” almeno per ricordarci che, come ha scritto Pennac: “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.