Dal Festival del Cinema di Roma, che feeling non ne ha manco per sbaglio, tra chi va alle proiezioni e poi torna a casa a cambiare il pannolino, parte una puntata condita di lamentele, doppiaggi mancanti e serie mediche coreane tutte uguali. Da The 19 Medical Chart a 25 and 21, fino a Partner Track e Brilliant Minds (quella con Spock, sì lui), è tutta una pioggia di sottotitoli e tirocinanti che balbettano. Ma per fortuna c’è Il Mostro di Stefano Sollima, ricostruzione maniacale di atti processuali e dialoghi veri, che divide: realistico o recitato male? Per noi, gran serie. Settimana mica male: si parte col monumentale Jafar Panahi e il suo Un semplice incidente, film clandestino e potentissimo, presentato in anteprima con tanto di intervista pubblica (e applausi meritati). Poi arrivano le uscite: Bugonia di Yorgos Lanthimos rifà Save the Green Planet ma perde il confronto con la follia coreana, Frankenstein di Del Toro su Netflix è gotico e ben fatto ma pure molle e senz’anima, Springsteen – Liberami dal nulla cerca di fare il Dylan e invece fa il cofanetto (che però è una bomba). Gran finale con House of Dynamite di Kathryn Bigelow: un missile nucleare in arrivo, 20 minuti alla catastrofe e tre punti di vista per raccontarli. E settimana prossima tocca a Dracula, Io sono Rosa Ricci e altre quattro bombe. Letteralmente.
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Puntata del 17 Ottobre 2025
Dalla Festa del Cinema di Roma arriva il film con la gallina protagonista—sì, viva, vera e pensante (o almeno così pare). Una commedia greca assurda e tenera che si piazza dritta nel nuovo filone "animali attori" insieme al polpo, la mucca e l’orso cocainomane. Poi tocca a Paolo Virzì e al suo film strano, incompiuto, con dialoghi che sembrano di prova e un’interpretazione da incubo firmata Galatea Bellugi, ma che chiude con un finale così emozionante da ribaltare tutto. Forse si chiude la sua trilogia depressiva. Nel mezzo, una puntata su asini, dottori televisivi, social, crowdfunding e sogni di gloria cinematografica. Spoiler: non ne usciamo migliori, ma sicuramente più confusi.
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Puntata del 10 Ottobre 2025
Springsteen soffre, soffre, soffre e fa Nebraska, il film gli corre dietro ma inciampa. Liberami dal nulla è il biopic più depresso dell’anno, con Jeremy Allen White che non gli somiglia e canzoni rifatte che suonano bene ma dicono poco. Niola scappa da un’intervista e si salva solo il cofanetto The Lost Albums da 260 euro. Poi si divaga con gusto: i dischi come armi in Tron, la techno che ne ha fatto un culto, i Daft Punk che hanno provato a resuscitarlo. E infine la vetta: Carabinieri, la fiction più soporifera della storia, dove tutto è immobile ma rassicurante. Faster sogna biopic su Aphex Twin, ma solo se non si vede niente. Spoiler: preferiamo tutti un bel documentario.
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Puntata del 3 Ottobre 2025
Si parte da Hotel Costiera, roba che manco Lori Del Santo avrebbe osato, tra sguardi fissi, occhioni azzurri e cagnolini rapiti da salvare a suon di cazzotti. Sì, è una serie vera. Da lì si salta ai redivivi RIS, a 24 e all'estetica split-screen da studiare per diventare youtuber colto. Passa Setzay, delude French Lovers, spunta la proposta geniale di un remake MCU-style su Bernadette. Poi: Young Sheldon fa ridere “come un cretino alle 4 di notte”, Le città di Pianura conquista con anarchia veneta da sbronzi, Testa o Croce prova un western laziale e affonda, Sim parte bene e poi si perde. Bene invece Together, horror di carne magnetica, e The Good Boy. C’è pure McConaughey eroe del fuoco in The Lost Bus, il biopic su Springsteen ancora da vedere ma con vibrazioni brutte, e The Pitt che riporta in vita le serie medical fatte bene. Il resto? Battute, ascoltatori espertissimi, e una gran voglia di Toblerone.
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Puntata del 26 Settembre 2025
Questa settimana si parte col solito “l’avevo detto io!” sul futuro di James Bond, che secondo Prince Faster è stato copiato direttamente dalla radio – e Hollywood lo sa. Gabriele conferma: Denis Villeneuve alla regia, Steven Knight alla sceneggiatura e una possibile origin story pre-007 che forse non vedremo mai. Si passa poi a House of Guinness, serie ottocentesca di Knight dove magari si colgono indizi bondiani. Arriva anche She Said Maybe, chicca turco-tedesca da non ridere (ma sì). Il pezzo forte è The Pit, serie medica tutta steadycam e tagli a mitraglia, erede diretta di E.R.: chi la ama, chi la pirata, chi la traduce con le cuffie magiche. In ogni caso, ci si diverte.
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