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Ascolto Beltrami

Alessio Beltrami
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  • Come si scrive V@ff@ncul0 in un testo commerciale?
    In questa puntata rifletto sulle parole forti. Sul loro ruolo e su come utilizzarle nelle comunicazioni commerciali. Prendo in prestito un "vaffanculo", ma solo perché rende bene l'idea.   Approfondisco la storia del bollino "Parental Advisory" nato negli Stati Uniti in seguito a un piccolo incidente domestico con la figlia di Tipper Gore (allora moglie del vice presidente Al Gore). Anche quella situazione è utile per comprendere la difficoltà che abbiamo nel relazionarci con parole e concetti ritenuti "inappropriati".Quel bollino, nato come censura, si trasformò presto in una sorta di trofeo per gli artisti generando l'effetto contrario.Allo stesso modo, nella nostra quotidianità termini un tempo vietati sono oggi socialmente accettati. Queste parole, pur rappresentando eccessi e sfoghi, sono un buon modo per far uscire allo scoperto emozioni e valori profondi.Per capirci, quando in una comunicazione - email o testi commerciali - dobbiamo rappresentare reazioni forti, usare espressioni edulcorate sarebbe controproducente.E questo riguarda in modo diretto professionisti e micro imprese che a differenza delle grandi aziende, traggono vantaggio da una comunicazione onesta e diretta.Senza il problema di mostrare temperamento e convinzioni forti. Essere credibili non è un'idea astratta, richiede autenticità, e parole scomode possono aiutare quando utilizzate in modo appropriato.*** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
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    25:42
  • Come allenarti nella creazione di contenuti
    I contenuti non sono come il denaro. Prelevare soldi al bancomat asciuga il tuo conto corrente, ma creare contenuti rinforza ogni volta la tua capacità di realizzarne altri. A differenza del denaro, che è una risorsa finita, le idee e i contenuti nella nostra mente aumentano ad ogni “prelievo”. Infatti, se siamo abituati a creare in modo regolare, diventa più semplice accedere a nuove idee in tempi rapidi. È un processo naturale.Il nostro cervello non è un archivio perfetto: non abbiamo accesso immediato a tutte le informazioni, né possiamo richiamare tutto ciò che ci serve quando vogliamo. Oltre alle informazioni, quando creiamo contenuti ci affidiamo anche a ragionamenti, intuizioni, ricordi e racconti.L’intuizione esiste, ma rappresenta una parte piccola rispetto al lavoro costante e alla disciplina.Metti tutto in cassaforte: usa la carta.Per prelevare contenuti dalla nostra mente serve trasferirli su un supporto materiale, che sia carta, audio o digitale. In questo modo, ciò che era solo pensiero diventa qualcosa di concreto.All’inizio può sembrare un lavoro forzato—la costruzione della nostra “prigione”—ma, se questa routine diventa abitudine, non pesa e diventa parte del nostro quotidiano, come respirare.Da fuori apparirà come una costrizione, ma non lo è, perché costruire e condividere contenuti quando diventa abitudine è naturale e non richiede sforzo.Nota da tenere sempre a mente: professionisti e imprenditori potrebbero essere “milionari” di idee se prelevassero in modo regolare idee e contenuti dal loro conto corrente.Fai qualcosa di saggio: rendi la creazione di contenuti un’abitudine.Diventerà sempre meno faticosa e sempre più reminerativa.*** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
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    27:23
  • Check up dei contenuti (controlla queste 5 cose)
    L’organizzazione dei contenuti non è un dettaglio. Se è importante crearne in quantità, lo è ancora di più organizzarli con criterio (dove si trova cosa).È come per una biblioteca: 30.000 volumi senza un catalogo diventano inutili.Ragionando invece sul singolo contenuto, dovremmo rispettare alcune condizioni di base.Sono importanti perché rispondono a quelle che definirei "esigenze cognitive" e se non soddisfatte allontaneranno il cliente dall'acquisto.Usa questa lista come se fosse uno strumento di check up, per verificare se i tuoi contenuti rispettano questi parametri vitali.Conoscenza di base: il cliente deve sapere alcune cose indispensabili per riconoscere il prodotto o servizio. Comprensione: non basta fornire i dati, dobbiamo spiegare e collegare le informazioni, perché alcuni concetti verranno apprezzati solo se compresi. Esempio, se produco una pizza con impasto al Kamut, dovrò spiegare in che modo quella scelta produca risultati differenti da un impasto comune.Sensibilità: a volte occorre far nascere nei clienti una nuova sensibilità, una consapevolezza che prima non c’era. Riguarda le situazioni in cui non possiamo limitarci a spiegare il meccanismo di una scelta, ma dobbiamo spingerci oltre, fino ai valori che stanno alla base. Urgenze: il calendario del cliente non prevede il momento per comprare da noi. Con la narrazione e i contenuti dobbiamo creare l’urgenza o la scadenza, così come avviene con i saldi.Sicurezze: il grande dubbio alla base di molti mancati acquisti risiede nella persona stessa. Bisogna offrire esempi, storie di successo, prove che mostrano come anche altre persone sono riuscite a ottenere risultati in un contesto simile. Esempio, potrei rimandare l'acquisto di una tenda da campeggio perché mi reputo poco esperto per il suo montaggio, ma vedendo casi simili al mio che hanno gestito con padronanza il montaggio, le cose cambierebbero eccome. Nel Minuto Bordino a fine puntata il Dott. Tito Bordino aggiunge un sesto elemento: rispondere sempre alla domanda "Perché proprio noi?". *** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
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    37:29
  • Le domande di chi compra cercano le risposte di chi vende
    Nel 2025 il compito dei contenuti è ancora quello di rispondere alle domande dei clienti?Ragiono su questo aspetto analizzando il cambiamento da domnande specifiche (informazioni pratiche e tecniche) a quella che potremmo definire una richiesta "emotiva" del cliente di oggi.Oggi siamo sommersi da informazioni e dati disordinati che ci confondono. Il contenuti devono generare sicurezza, dare punti di riferimento stabili, proprio come fossero punti cardinali per orientarci in una nebbia di dati.L’incertezza nasce dal cambiamento continuo: è difficile fare previsioni e avere certezze, perché tutto si trasforma molto velocemente.I contenuti devono quindi individuare e trasmettere quegli “assiomi” immutabili utili per prendere decisioni.Inoltre, bisogna considerare la crescente pigrizia delle persone: oggi serve uno stimolo forte, qualcosa che faccia partire l’azione, che rompa le abitudini e dia la spinta a fare un passo concreto, come una chiamata o una richiesta di informazioni.Ho parlato anche di autostima: spesso i clienti non dubitano solo di noi, ma di se stessi e della loro capacità di utilizzare un servizio o un prodotto. I contenuti devono aiutarli a ritrovare sicurezza.Infine, l’entusiasmo oggi è facile da accendere ma dura poco. Bisogna quindi intercettare quel momento e offrire subito qualcosa da fare, per trasformare l’entusiasmo in un’azione utile.In sintesi, oggi i migliori contenuti sono quelli che rispondono alle condizioni dell’animo umano, non solo a domande pratiche.*** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
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    30:39
  • Ha senso occupare tutto lo spazio disponibile con i contenuti?
    Come possiamo ritagliarci il nostro spazio sui 5 pollici del display di ogni cliente?Una premessa importante per mettere in chiaro le cose: nessuno ci sta aspettando e nessuno sente la nostra mancanza quando non pubblichiamo.Se oggi non avessi pubblicato la puntata 108, probabilmente tu avresti ascoltato o letto qualcos’altro.Per questo motivo, diventa fondamentale non perdere nessuna occasione per essere presenti: pubblicare vuol dire mantenere il contatto e rafforzare la relazione con il pubblico, perché ogni spazio che non occupiamo verrà immediatamente riempito da qualcun altro.In puntata analizzo anche le ragioni che spesso ci trattengono dal pubblicare: timidezza, modestia e umiltà. Viste spesso come virtù, diventano invece dei freni nella comunicazione: ci fanno dubitare del valore di ciò che abbiamo da condividere e ci impediscono di essere visibili. Se pensiamo di disturbare, se crediamo che “fare mostra di sé” sia sbagliato, non riusciremo mai a creare una connessione grazie ai contenuti.Infine, riconosco un altro ostacolo più banale e molto diffuso: la pigrizia. In un contesto meritocratico come il digitale, chi non si impegna semplicemente resta indietro. *** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
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    36:38

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Su Ascolto Beltrami

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