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Le grandi firme del giornalismo e le grandi voci della lirica raccontano l’eterno spettacolo dell’opera. Una serie podcast del Corriere della Sera e della Fonda...
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5 risultati 7
  • 6. L'opera e l'Italia
    «Noi italiani siamo convinti di avere una grande letteratura», dice Aldo Cazzullo, vice direttore del Corriere della Sera e grande narratore della storia d’Italia, moderna e contemporanea. «In effetti, nell’Ottocento grandi italiani hanno scritto grandi romanzi: Alessandro Manzoni, Ippolito Nievo... Tutti autori, però, che al di fuori dei nostri confini sono molto meno noti: forse l’unico grande romanziere italiano che ha avuto un pubblico internazionale è stato Carlo Collodi, il papà di Pinocchio. A essere davvero internazionale, invece, è l’opera».E non è soltanto un fenomeno dell'Ottocento. L’opera è viva e vera. La conoscono tutti, la amano in Giappone, in Cina, in Corea, in Sudamerica. È uno dei simboli dell’Italia nel mondo, perché fenomeno fortemente italiano (siamo il “Paese del melodramma”, secondo la definizione di Bruno Barilli), che parlava innanzitutto alle menti e ai cuori degli italiani. Quando, nel 1842, per la prima volta alla Scala e poi nei grandi teatri italiani, risuonò il Va’, pensiero, il coro del Nabucco, molti pensarono che “la patria bella e perduta” cui si riferiva Giuseppe Verdi non era soltanto la patria del popolo ebraico prigioniero a Babilonia. Era anche l'Italia (probabilmente al di là delle intenzioni stesse dell’autore…).L’Arena, un monumento che si riaccende ogni anno da oltre un secolo nel cuore di Verona, è parte integrante e fondamentale di tutto questo, parte della nostra identità e del nostro immaginario: il maestro Marco Armiliato, che nell’estate 2023 ha diretto l’orchestra nell’inaugurazione della stagione numero 100 dell’Arena Opera Festival, spiega quali sono le peculiarità della musica italiana, in particolare di quella pensata e composta per l’opera lirica.
    27/9/2023
    19:44
  • 5. L’opera in tv e al cinema
    Sul grande schermo, l’opera lirica veniva rappresentata quando ancora non esisteva il sonoro. Su quello piccolo, compare fin dalle prime trasmissioni, nel 1954. È da sempre strettissimo il rapporto tra lirica, cinema e televisione. I due critici del Corriere della Sera, Aldo Grasso e Paolo Mereghetti, ripercorrono da principio le modalità con cui una forma antica d’espressione come il melodramma è stata immediatamente accolta e rielaborata dai mezzi di comunicazione di massa che hanno caratterizzato il Novecento: dai film opera alle dirette tv, dai film biografici alle produzioni ad hoc per il pubblico degli appassionati.
    20/9/2023
    24:54
  • 4. L’opera e la politica
    Il deforme buffone di corte che si ribella all’arroganza e agli eccessi del Duca di Mantova nell’esercizio del potere sulla vita dei membri della sua corte nel Rigoletto di Verdi. Il conte d’Almaviva che nel Barbiere di Siviglia di Rossini, travestito da soldato e ubriaco, evita l’arresto dichiarando la sua identità con il più tipico dei «Lei non sa chi sono io!» (tanto che il capo dei gendarmi si inchina) e poi sposa Rosina obbligando Don Basilio a far da testimone sotto la minaccia di una pistola. Ecco due simboli perfetti dell’Italia, il Paese delle cento città e dei mille campanili, dove una posizione di privilegio locale (ufficiale o meno, non importa) si dimostra molto più potente di ogni potere centrale, come racconta il presidente emerito della Corte costituzionale (e grande appassionato di lirica) Sabino Cassese.L’opera racconta anche la politica, in modo diretto. Ma spesso lo fa anche indirettamente, nel momento in cui è la politica stessa a tentare un’operazione vecchia come il melodramma: appropriarsene per ragioni di consenso, come ricorda (archivi del nostro quotidiano alla mano) la vicedirettrice del Corriere Fiorenza Sarzanini.
    13/9/2023
    23:32
  • 3. L'italiano, la lingua dell'opera
    Diva, crescendo, allegro, bravo, sottovoce, Maestro, finale, e naturalmente opera: sono alcune delle parole italiane entrate nel vocabolario inglese (e non solo). Derivano tutte dalla musica e dal canto, a dimostrazione della capacità della lirica di essere universale pur adoperando una lingua arcaica. E quante espressioni sono diventate per noi di uso comune, magari senza sapere che provengono da un libretto d’opera, come quello di Traviata o di Tosca o del Barbiere di Siviglia: «Croce e delizia», «bugia pietosa», «un bel dì vedremo», per esempio. Beppe Severgnini le dedica ad alcuni personaggi della politica (da Carlo Calenda a Elly Schlein), mentre il peruviano Juan Diego Florez, uno dei più grandi tenori al mondo, spiega in che modo l’italiano dell’opera lo abbia aiutato a meglio conoscere il nostro Paese, che è diventata di fatto la sua seconda patria.
    6/9/2023
    25:39
  • 2. Le donne nella lirica
    Carmen, intimamente libera e con un atteggiamento spesso provocatorio, che diventa il pensiero fisso, l’oggetto della passione ossessiva e malata di Don José, il quale non accetta di essere rifiutato. E poi Violetta Valéry, protagonista di feste, convivi e alcove, che coraggiosamente vuole vivere l’amore vero con chi vuole e smettendo di essere una mantenuta, ma proprio per questo viene isolata e abbandonata da una società che non accetta chi va fuori dagli schemi e non si allinea al pensiero dominante.Sembra di descrivere due donne di oggi che vogliono semplicemente affermare la propria identità, nei sentimenti come nel lavoro, ma devono farlo a costo di grandi sacrifici, quando non del sacrificio più estremo: quello della propria vita. E invece sono le protagoniste di due dei maggiori capolavori del teatro di tutti i tempi, rispettivamente di 148 (Carmen) e 170 anni fa (Traviata).Quanto è cambiata (se è mai cambiata), da allora, la condizione della donna? Quanta strada dobbiamo ancora fare per liberare le donne da secolari cliché? Chi sono e come si comportano le eroine di oggi? In questo episodio, le risposte della vicedirettrice vicario del Corriere della Sera Barbara Stefanelli, del soprano Lisette Oropesa (che proprio quest’anno interpreta Violetta Valéry nella Traviata all'Arena di Verona) e Rikke Raboel, Head of Group Marketing & Communication di Unicredit.
    30/8/2023
    22:57

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Le grandi firme del giornalismo e le grandi voci della lirica raccontano l’eterno spettacolo dell’opera. Una serie podcast del Corriere della Sera e della Fondazione Arena di Verona in otto puntate (ogni giovedì). Con Roberta Scorranese.
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