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    [448] Speciale Adriana Faranda

    16/12/2025 | 37 min

    Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiCol presente contributo, proponiamo due deposizioni di Adriana Faranda. La prima è riconducibile a una udienza del maxiprocesso alle Br per insurrezione (anno 1989). La seconda, al processo Moro quinquies (anno 1996) nella quale l'ex brigatista parla dell'uccisione dell'onorevole Aldo Moro. Classe 1950, originaria di Tortorici (Messina), dopo un primo percorso in gruppi della sinistra armata, attivi a Roma, nella prima metà degli anni Settanta, Faranda entra nelle Brigate rosse, assieme a Valerio Morucci, nell'estate del 1976. I due svolgono un ruolo importante e controverso durante i drammatici giorni del sequestro Moro, per poi abbandonare l'organizzazione nelle prime settimane del 1979 ed essere arrestati nel maggio dello stesso anno. In qualità di dissociata, Faranda beneficerà in seguito degli sgravi di pena previsti dalla legislazione premiale antiterrorismo introdotta in Italia negli anni Ottanta. Tra i temi toccati durante le deposizioni: 1) «Partecipando a Potere operaio ritengo di avere perseguito un fine rivoluzionario così come tutti gli appartenenti ai gruppi extraparlamentari nati attorno al 68-69»; 2)  Dall'impegno «politico effettivo come militante» al «proponimento di lotta armata»; 3)  «I progetti rivoluzionari nati alla sinistra del Pci? Non vennero mai sostanziati»; 4)  «Non ho mai fatto parte di strutture direttive, in Potere operaio»; 5)  «Il fine delle Br? Sovvertire lo Stato e instaurare una dittatura del proletariato come detto e ripetuto in tutti i documenti brigatisti»; 6)  «L'insurrezione in una società capitalistica avanzata? E' impensabile e illusoria»; 7)  La lotta armata «come unica strada possibile»; 8)  Sul superamento della «propaganda armata»; 9) «A un certo punto si cominciò a portare avanti delle azioni armate per la sopravvivenza stessa della organizzazione»; 10) «Era ovvio che se fosse andata male tutta l'operazione, Moro sarebbe stato ucciso. Però era una eventualità che si tendeva a evitare»; 11) «L'8 maggio, in una riunione in via Chiabrera, venne detto da Moretti che sarebbe stato ucciso nel garage di via Montalcini»; 12) «Mi assumo io la responsabilità», disse Moretti; 13) «L'uomo di copertura? Si decise sarebbe stato il quarto uomo, Maccari»; 14) Sul «trasbordo"» e l'arrivo nei pressi «di piazza del Gesù»; 15) «Era previsto l'uso della Skorpion silenziata. Venne detto che era più sicura, perché a raffica»; 16) «Di copertura? Una calibro 9, silenziata».

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    [447] Speciale Moby Prince

    12/12/2025 | 4 h 20 min

    Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiCol presente contributo, di quasi quattro ore e mezza complessive, proponiamo un approfondito focus sul disastro del Moby Prince, avvenuto il 10 aprile 1991, davanti al porto di Livorno. La prima registrazione, risalente al 25 luglio 2019, Senato della Repubblica, Palazzo della Minerva, documenta la presentazione del volume «Il caso Moby Prince. La strage impunita», di Francesco Sanna e Gabriele Bardazza.La seconda registrazione, risalente al 31 marzo 2016, documenta una seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince e reca l'Audizione di Enrico Fedrighini, giornalista e autore del volume «Moby Prince: un caso ancora aperto». La terza e ultima registrazione, risalente al 24 gennaio 2018, Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, documenta la Presentazione della relazione finale della Commissione parlamentare di inchiesta (2015-2018) sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince. Tra gli altri, segnaliamo gli interventi di Angelo Chessa e Loris Rispoli, in rappresentanza dei parenti delle vittime del disastro.Tra gli argomenti toccati durante la prima registrazione: 1) Il tema delle «cose non vere» dette e scritte sul caso Moby Prince; 2) «Che cosa avvenne di inconfessabile nella rada di Livorno» quel 10 aprile 1991?; 3) Un caso «volutamente nascosto dai più importanti media»; 4) Il lavoro di una Commissione «che ha storicamente ribaltato il caso Moby Prince»; 6) «Non è vero che fu la nebbia la causa della collisione»; 7) «Non è vero che fu colpa dell'equipaggio e del comandante Chessa»; 8) «Non è vero che le persone» all'interno della nave «morirono tutte nell'arco di trenta minuti»; 9) Il tema del disinteresse, anche attuale, mostrato dai grandi media sulla vicenda e i lavori della Commissione; 10) «Perché i soccorsi non partirono per tempo?»; 11) «Lì c'è stata una omissione di soccorso»; 12) «L'equipaggio distratto dalla partita? Una post-verità nazionalpopolare abilmente costruita»; 13) «Arriverà qualche querela? Macché...»; 14) «Com'è possibile che uno Stato abbia abdicato alle sue funzioni di sicurezza e all'accertamento della verità?»; 15) Le parole «tombali» contenute nella richiesta di archiviazione della Procura di Livorno (2010); 16) Il tema delle navi militarizzate americane che «non aiutarono i soccorsi»Tra i temi toccati durante la seconda registrazione: 1) «Nessuno sapeva, quella sera, di essere registrato»; 2) «La nebbia? Non c'era, né prima né dopo» il disastro; 3) «Al momento della collisione la visibilità era perfetta»; 4) Le testimonianze degli ufficiali Thermes e Olivieri; 5) «Non è stato adottato alcun piano di soccorso». Il caso del capitano Roffi; 6) Il «canale riservato»; 7) «La prima cosa che succede» in rada a Livorno «è la fuga dal punto in cui c'è stata la collisione»; 8) La «misteriosa» nave Theresa; 9) «Le registrazioni radar? Nemmeno un banco di triglie sarebbe passato inosservato quella sera»; 10) «Querele? Non ho mai avuto alcun tipo di problema»; 11) «Difficile pensare a errori a catena che vanno tutti in una direzione specifica»; 12) Il «video Canu» e «il taglio-giunzione fatto in modo non professionale»; 13) Il tema dei mancati soccorsi; 14) Sulla «troppa fretta» usata per chiudere la vicendaTra gli argomenti toccati durante la terza registrazione: 1) Un puzzle da scomporre e ricomporre aggiungendo le (tante) tessere mancanti; 2) «La nebbia non c'era. Tutte le persone audite dalla Commissione, presenti prima dell'impatto, sulla costa e in mare, non confermano minimamente la nebbia»; 3) Sulla posizione della petroliera Agip Abruzzo; 4) «Se non è stata la nebbia, cos'è stato a generare l'impatto?»; 5) I video Canu e D'Alesio; 6) «Quella notte potevano esserci delle bettoline in giro»; 7) Il tema del «timone bloccato a 30°»; 8) «Le navi sono rimaste incastrate per più di cinque minuti»; 9) «La petroliera? Ha richiamato su di sé i soccorsi»; 10) L'emergenza a bordo; 11) «La Moby Prince non è stata cercata, è stata trovata casualmente»; 12) Quando la nave è stata trovata «non c'è stata una azione» per tentare «di spegnere il fuoco, si è subito rinunciato»; 13) Il tema della sopravvivenza a bordo. «Non è scientificamente possibile dire che siano morti tutti nel giro di mezz'ora»; 14) «La perizia medico-legale? Fu fatta solo per riconoscere le vittime, non per analizzare le cause della morte»; 15) Il superstite; 16) La provenienza della petroliera; 17) «Il carico della petroliera? L'ispezione non è stata permessa»; 18) Il tema degli accordi assicurativi; 19) Il percorso giudiziario; 20) «Non condividiamo le sentenze»Senato della Repubblica, reperto rilasciato con licenza Creative Commons 3.0

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    [446] Speciale Walter Sordi (Pecorelli, Gelli, Libano)

    09/12/2025 | 48 min

    Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiCol presente contributo pubblichiamo tre distinte deposizioni dell'ex terrorista NAR, e collaboratore di giustizia, Walter Sordi. Romano, classe 1961, militante, da giovanissimo, nella organizzazione di estrema destra denominata "Terza Posizione", Sordi è stato parte attiva di un gruppo i cui punti di riferimento sono stati Luigi Ciavardini, Giorgio Vale, Stefano Soderini, Pasquale Belsito e altri, poi tutti passati, con alterne vicende, nei cosiddetti "Nuclei armati rivoluzionari". Nella prima deposizione (Roma, 17 marzo 1993), Sordi depone nel corso di un'udienza del processo alla P2. Nella seconda deposizione, parla dei suoi rapporti con Avanguardia Nazionale, davanti ai giudici di Bologna, durante il processo per la strage del 2 agosto 1980.Nella terza deposizione, Sordi, ancora nel corso di un'udienza del processo per la strage di Bologna, parla dell'addestramento militare in Libano (al fianco delle milizie cristiane) al quale presero parte vari militanti italiani di estrema destra tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione dei reperti. 

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    [445] Ustica: «Sul luogo dell'incidente, c'era un forte traffico militare»

    05/12/2025 | 1 h 40 min

    Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 5 giugno 2001. Processo sui depistaggi relativi al caso Ustica. Depone Roberto Bruschina, maresciallo dell'aeronautica militare in servizio a Ciampino la sera del 27 giugno 1980.Tra i principali temi toccati durante la deposizione: 1) «I turni di servizio? Spesso, per questioni di servizio, si facevano 24 ore di fila»; 2) «Entrò un civile, che lavorava al radar. Mi disse di trasmettere a Martina Franca che, sul luogo dell'incidente, c'era un forte traffico militare»; 3) «La mia deduzione è che fosse americano, di una portaerei»; 4) «Il civile? L'avevo visto molte volte lì»; 5) Civile o militare?;6) «Non sono mai stato interessato a capire. Per me era un incidente come gli altri»; 7) La registrazione della telefonata; 8) «Il traffico poteva esserci sia al momento dell'incidente» sia al momento dei soccorsi in zona; 9) Quale ruolo dell'ambasciata americana? 10) Differenze fra trascrizione e audio della telefonata.

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    [444] «Abbruciati ha avuto rapporti con la Massoneria». Parla Alfredo Fiorelli (SISDE)

    02/12/2025 | 1 h 20 min

    Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiDeposizione del dottor Alfredo Fiorelli, già funzionario Sisde e capo della Dia di Roma, nel corso del processo Pecorelli. L'anno di registrazione è il 1998. Tra gli argomenti toccati, i possibili rapporti di Danilo Abbruciati con uomini dei Servizi e della Massoneria. Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. 1) «Rapporti di Abbruciati con la massoneria? Con alcuni esponenti, per esempio Flavio Carboni, emersero dei rapporti»; 2) Su un possibile incontro Abbruciati-Pazienza; 3) Le dichiarazioni di Mancini su un incontro Abbruciati-Ortolani;4) «A Milano ho accompagnato più volte Abbruciati. Aspettava una persona che lo avrebbe dovuto portare a incontrare Ortolani»; 5) «I riferimenti dati da Mancini? Generici»;6) «La morte di Danilo? Un agguato, non una disgrazia»; 7) Sulla cosiddetta «riunione di Acilia». 

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Su Spazio 70

Nato nel lontano 2010, Spazio70 rappresenta ormai il più importante punto di riferimento per chiunque sia interessato ad approfondire la propria conoscenza sugli anni Settanta in Italia e più in generale sul periodo che va dal 1968 al 1984. Il canale presenta anche altri materiali su fatti, persone, vicende storiche e giudiziarie di rilevante interesse pubblico.Siamo ampiamente presenti su Facebook, You Tube, Twitter, Instagram, Threads e Telegram.Il nostro sito internet: Spazio70.comPer contatti: [email protected] un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.
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