“rispetto all’epoca che ci ha preceduto siamo molto più liberi di scegliere per noi stessi. non tendiamo più a fidarci ciecamente di una tradizione o di ciò che ci circonda e non esiste più un codice di regole o una struttura che ci risparmi la sfida delle decisioni personali.“ - Nathaniel Branden, "i sei pilastri dell'autostima"in un mondo che muta di continuo e in cui le scelte sembrano essere illimitate è importante avere una bussola per sapersi orientare e questa bussola è credersi capaci di scegliere.spesso si ha la sensazione di sentirsi poco adeguati al mondo che ci circonda o troppo stupidi per affrontarlo, sopratutto quando ci si rende conto di star diventando adulti e di essere diventati una propria responsabilità. in questo episodio affrontiamo insieme l'autostima ma sotto una veste diversa ed ha le vesti di quella persona, almeno tutti ne conosciamo una, di cui ti fidi e con cui ti senti al sicuro nell'affrontare anche la situazione più difficile. è una sensazione unica nel suo genere stare nella stessa stanza con una persona così ma è una sensazione che si può imparare a sentire anche in compagnia di se stessi. autostima è senso di protezione e sicurezza tra le braccia di se stessi perché ci si crede capaci di affrontare una situazione, tirarsi fuori da un guaio, prendersi cura di sé.è anche riconoscere il proprio diritto di esistere, che banalmente non significa altro che avere la capacità di esternare un proprio bisogno, senza aver paura di disturbare, così come difendere sé stessi ogni qual volta lo si ritiene necessario. costruire la propria autostima è costruire la propria bussola per potersi orientare anche nel caos più totale.ep su yt: comeuscirnevivi.it/ep42
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si, hai il diritto di rimanerci male
questo episodio è disponibile anche su https://youtube.com/@comeuscirnevivi?si=BQmTTwv6c6StKrLm 🤍_______________________________________Se sei moooooooolto sensibile, siamo in due.Per persone come noi non è così difficile rimanerci male per qualsiasi cosa, ma sai cosa invece è molto difficile? accettare e permettere a noi stessi di rimanerci male e basta. Senza dover sminuire e ridurre tutto in un boccone velocissimo da mandare giù, il prima possibile e senza neanche darsi il tempo di masticare. Tutto deve passare in fretta ma da dove nasce tutta questa fretta? forse dal voler evitare di stare troppo a lungo con sensazioni spiacevoli, dal voler evitare che la nostra reazione sia percepita come un peso da dare agli altri o dal voler evitare a tutti i costi di sentirsi troppo deboli e incapaci di affrontare il minimo incoveniente. Bisogna anche trovare sempre una spiegazione logica al proprio stato d’animo giusto? tutto per non sentire adesso e per prepararsi a non sentire in futuro.Poi esplodi un martedì pomeriggio qualsiasi e ti chiedi perché.
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ritrovare la propria scintilla
Disorientati e confusi attendiamo di capire cosa fare nella nostra vita, che strada imboccare, e intanto gli anni passano e ci sente indietro. Farcela entro i 30 anni, avere l'esigenza di esprimersi ma non sapere come, perdere l'entusiasmo nel fare ciò che ci appassiona perché il motivo per il quale abbiamo iniziato lascia il posto al farlo sempre meglio, al farlo in maniera perfetta, tutto per sentirsi all'altezza e non sentirsi di recitare un ruolo.Per non parlare di quando ti accorgi che non ti piacciono più le stesse cose, anzi non ti piace niente, che fai? Tra i miei consigli c'è quello di iniziare a dire sì a cose nuove, anche se lontane da ciò che pensiamo faccia per noi o abbia futuro, e di non farsi spaventare dall'idea che c'è chi lo fa da più tempo di te e quindi iniziare ora è stupido; so benissimo che pensi sia stupido avvicinarsi a qualcosa che ti è passato davanti un milione di volte e non hai mai calcolato perché ciò significherebbe che stai fingendo o stai disperatamente trovando qualcosa che ti appassioni o ti appartenga, ma se ancora non ti sei trovato in posti che già conosci forse è perché stai dietro a cose che ora senti siano troppo diverse da te. Io sono in prima linea comunque, ed è il motivo per il quale mi sono assentata per un pò.Ho più domande che risposte ma possiamo trovarle assieme.
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paura del futuro
“e se non sapessi cosa fare nella mia vita?” “e se non riuscissi a realizzare i miei sogni?” “e se finissi a fare per tutta la vita qualcosa che non mi piace?” sono solo alcune delle domande che capita di fare a se stessi in un momento di ansia e paura per il proprio futuro. Ho sempre sognato in grande, sin da quando sono piccola, e questa è una radice spessa e resistente che vive ancora dentro di me nonostante io stia crescendo. Sento però che qualcosa di più grande di me inizia a tirare con il tentativo di estirparla e questo qualcosa è il crescere, la fretta, i dubbi e il modo di vivere della maggior parte delle persone. Mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua anche solo nell’immaginare qualcosa in più per me e l’idea di una vita “normale” ancora mi fa molta paura, non che ci sia nulla di male in una vita “normale” se non qualcosa di male nella mia testa, per ora, perchè io lo voglio fare qualcosa che mi rappresenti e renda libera e non necessariamente qualcosa per sopravvivere, nonostante nel contesto in cui sono cresciuta il lavoro e la vita siano sempre stati sacrificio e compromesso.E forse è per questo motivo che sono cresciuta intorno a questa radice e mi sono creata l’idea e la speranza che là fuori ci fosse qualcosa in più per me, l’idea (o l’illusione) di una via di fuga da quello che sicuramente so che non voglio anche se al momento ancora non so cosa voglio. Siate orgogliosi dell’impegno e l’intenzione che continuate a mettere in voi stessi e per voi stessi, indipendentemente da come sta andando.
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40:12
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conosci te stesso ma anche il resto
“nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura”, e succede a tutti, o almeno a chi è introspettivo. è come iniziare a scavare e a scavare e ad un certo punto sei finito così in profondità che ti volti e fatichi a ritrovare la strada per tornare indietro.succede un po’ lo stesso quando ci perdiamo dentro noi stessi o quando semplicemente ci ossessiona così tanto guardarci dentro che non facciamo altro . tutto vive per essere analizzato, la nostra testa non la smette un attimo e siamo costantemente dentro di noi. un po’ come quando sei così tanto nella tua testa che dopo poco ti accorgi che erano minuti che non sentivi nessun rumore intorno a te. ti eri staccato un attimo. spesso arrivare in fondo significa essere stati avvicinati da qualcosa di interessante ed affascinante, e credo che il nostro sé più profondo lo sia, così come dall’illusione di trovare delle risposte, quindi andiamo sempre più giù. in un attimo però l’entusiasmo iniziale lascia spazio a qualcosa di più spaventoso e sono le nostre paure e insicurezze, che noi demonizziamo quando ci rendono solo profondamente umani e tutti uguali, ma che comunque si fa fatica ad incontrare ed una volta incontrate, ti si appiccicano addosso. il viaggio dentro noi stessi è a tutti gli effetti un viaggio incredibile ma che succede quando inizia a consumarci?questo episodio è per chiunque si analizzi costantemente e per chi sente che ad un certo punto tutto è diventato più pesante nonostante il viaggio dentro se stesso lo abbia intrapreso inizialmente per cercare un po’ di felicità in più. forse bisogna anche imparare a prendersi una pausa, mollare gli strumenti dove sono e prendersi una boccata d’aria. la sensazione è quella di tirare fuori la testa dall’acqua. io sono in un momento del genere.
Ogni giorno tentiamo di fare del nostro meglio per stare al mondo, e può sembrare strano, ma affrontiamo tutti esattamente le stesse situazioni e siamo diretti tutti verso la stessa meta, uscirne vivi.
A questo punto mi chiedo: se stiamo andando tutti dalla stessa parte, perché non salire sulla stessa macchina? risparmieremmo un sacco di benzina e sopratutto di energia.
L’obbiettivo è infatti affrontare insieme tutto ciò che succede nelle nostre vite, al fine di rendere questo viaggio il più leggero possibile!
ig: @favjaseitaj