Chi soffre di prosopagnosia non riconosce le persone dal loro volto. Gina Été, in forma lieve, è nello spettro della prosopagnosia e si chiede se sia un handicap o un dono, perché riscoprire ogni volta una persona può essere un antidoto al pregiudizio.undefinedParte da lì “Prosopagnosia”, l’ultimo album della cantautrice e violista zurighese Gina Été che, in questa nuova coproduzione ha fatto molto di più da sola e si sente: il disco, carico d’archi e di voci, riflette l’idea di qualcuno che non è sceso a compromessi.undefinedNel suo nuovo mondo sonoro sferico, elettronico e senza batteria rock, Gina Été mette sotto la lente l’essere umano, l’essere fisico e l’esser nata in un corpo di donna. undefinedÈ con estremo piacere che ritroviamo Gina Été a Confederation Musicundefined
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Monte Mai - Tropicalpino
Avete già ascoltato “Tropicalpino” di Monte Mai? È incredibile come un cambio d’approccio e di forma mentis di fronte alla pagina bianca possa influire radicalmente sul risultato creativo. Il secondo album di Monte Mai fa sembrare il primo “Eye sea double” una cosa lontana, nel tempo e nello stile. undefinedCome dice Anais Schmidt, è anche dall’esperienza degli altri che impari cose; è un riferimento al batterista e produttore Domi Chansorn che ha condiviso questo nuovo capitolo del trio luganese. Questa volta, il mantra è stato “spontaneità, ritmo e canzoni, meno concetto, meno ragionamento e più jam e rock’n’roll”.undefined“Tropicalpino” di Monte Mai è bello perché è un disco di belle canzoni, frutto di un entusiasmo e di una chimica che, adesso che i chilometri percorsi e i concerti si sommano, agisce in modo evidente e delizioso sulla musica.È sempre un piacere ritrovare Monte Maiundefined
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The Young Gods - Appear/Disappear
“Appears/Disappears” è “un ritorno alle radici sonore” degli Young Gods, all’elettronica industriale carica di chitarre che ispirò il mondo a cavallo tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90.undefinedÈ un disco arrembante e combat pieno di amore e chitarre, un invito alla resistenza, a non capitolare di fronte allo tzunami di dati, conflitti militari, sorveglianza di massa e drammi personali che affliggono la civiltà.undefinedFranz Treichler, gentiluono d’altri tempi, ci ha accolto in una sala del rinnovato Cinema Korso di Friborgo, intitolata alla sua compianta moglie Heleen, luogo di memorie giovanili (come il film Woodstock visto lì dentro) e di affetti personali.undefined
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Hilke - Am I angry enough
“Sono abbastanza arrabbiata?” È con questa domanda che Hilke è tornata, a un anno di distanza da “Piano Feroce”, la raccolta di rivisitazioni “piano e voce” di alcuni brani del suo primo album “Silent/Violent”. Prima elettronica, poi acustica, la musicista belga nella sua ultima opera “Am I angry enough” (2025 Red Brick Records) si trova musicalmente al centro di quei due mondi, con una nuova consapevolezza vocale.undefinedLa rabbia di Hilke è quella femminista. È il pretesto per un viaggio in dieci canzoni attraverso le emozioni che si celano negli anfratti più bui della sua identità trans-femminile e che accompagna la sua auto-emancipazione. Vulnerabile e gentile, triste e speranzosa, Hilke esamina la questione identitaria da ogni angolazione, scoprendo che la risposta alla domanda “chi sono io?” non si trova negli estremi, bensì a metà strada. Il veicolo di questa nuova consapevolezza è un blend musicale malinconico fatto di paesaggi acustici, beats elettronici, campionamenti distopici e le carezze di un pianoforte.Sandra Romano ha incontrato Hilke a Zurigo.undefined
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Sunday, June - Sun Glitter and Other Reflections
La musica può essere un colpo di fulmine, come nell’amore. Passa dalle orecchie e non dagli occhi certo, ma è al cuore che va. E ci rimane. E come per l’amore, mica lo sai perché torni sempre lì.“Sun Glitter & Other Reflections” (2025 Nuda) non è un’ossessione ma poco ci manca. È il titolo del primo album del quintetto indie psy-rock ginevrino Sunday, June, due parole che contengono l’essenza di un suono: la leggerezza contemplativa di una domenica e il sole caldo di giugno.undefinedIn 10 tracce (di cui 3 sono interludi) Sunday, June mostrano una naturale e fantastica inclinazione per le grandi melodie, gli spazi aperti e la psichedelia degli anni 60, in un mélange vintage/moderno ben prodotto e che si condensa in uno degli album indie rock svizzeri più belli dell’anno.Musica suggestiva da ascoltare con la strada davanti, per sognare, con la brezza del deserto nei capelli. Ce la racconta lo scienziato ambientale e musicista d’origini catalane Mario Peiro.undefined
Ah... è svizzero? Quante volte vi siete stupiti scoprendo che quella particolare canzone che tanto vi piace è svizzera?All'ombra del grande mercato e del circo mass-mediatico internazionale, in Svizzera si crea e si produce musica di ogni genere ad alto livello!Confederation Music è una finestra aperta sulla variegata e frizzante scena musicale elvetica.Potrete ascoltare parole e suoni di chi ha scelto di fare il musicista nel nostro paese, o di quegli Svizzeri che fanno musica all'estero, ma anche di chi, arrivando da fuori, ha fatto della Confederazione il proprio campo base musicale!