Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del ja... Vedi di più
Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del ja... Vedi di più
Episodi disponibili
5 risultati 286
Alexander Hawkins - Angelika Niescier: Soul in Plain Sight; A. Hawkins Mirror Canon: Break a Vase; A. Hawkins Trio: Carnival Celestial (Intakt)
La Intakt ha appena pubblicato Carnival Celestial, album in trio piano (ma anche sintetizzatore e campionamenti), basso e batteria del pianista inglese Alexander Hawkins, uno dei più brillanti, versatili e richiesti fra i musicisti europei di area jazzistica affermatisi nel nuovo millennio. Tra il 2019 e il 2021 avevamo presentato i primi quattro album di Hawkins usciti con l'etichetta svizzera - le puntate le potete trovare in podcast. Nel frattempo la Intakt oltre a Carnival Celestial ha pubblicato altri due cd di Hawkins, non meno meritevoli di attenzione, e in questa puntata ci rimettiamo in pari: il duo con la sassofonista tedesca Angelika Niescier, uscito nel '21, e l'album dell'Alexander Hawkins Mirror Canon, con diversi organici (e la presenza fra gli altri del sassofonista britannico Shabaka Hutchings, diventato ormai un personaggio di culto con gruppi come Sons of Kemet e The Comet is Coming).
15/5/2023
58:32
Novara Jazz 2023: ospiti Rob Mazurek e Corrado Beldì
Con un denso programma che si articolerà nell'arco delle giornate di due fine settimana lunghi, 1-4 e 8-11 giugno, quest'anno Novara Jazz arriva al ragguardevole traguardo della ventesima edizione: per l'occasione sono nostri ospiti Corrado Beldì, direttore artistico, che ci illustra il cartellone di Novara Jazz 2023, e - per la prima volta a Jazz Anthology - Rob Mazurek, dagli anni novanta - quando è emerso sulla scena del jazz con l'esperienza di Chicago Underground - una delle figure più rappresentative e dinamiche del jazz contemporaneo. Mazurek ci parla dei tre diversi progetti - New Future City Radio, con Damon Locks, Exploding Star Orchestra e Chicago/Sao Paulo Underground - con cui sarà il mattatore di questa edizione: e, in diretta dal palco dell'Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, ci regala due brani in solo, in uno dei quali combina magistralmente pianoforte, piccolo trumpet, voce e percussioni.
8/5/2023
1:00:09
Don Cherry: la ristampa di Song of Soil di Masahiko Togashi
Originariamente pubblicato solo in Giappone, grazie ad una meritoria ristampa dell'etichetta francese Wewantsounds è tornato da poco disponibile, in vinile e cd, l'album Song of Soil, intestato al batterista giapponese Masahiko Togashi e registrato a Parigi nel '79 in trio con Don Cherry e Charlie Haden. All'epoca Cherry e Haden erano nella capitale francese e suonavano alla Chapelle des Lombards; negli anni sessanta enfant prodige della batteria e fra i pionieri del free jazz nipponico, poi vittima di un incidente che lo lasciò paralizzato dalla vita in giù ma che non fermò la sua carriera, Togashi riuscì ad avere l'ok per l'incisione da Martin Meissonier, all'epoca agente/tuttofare di Don Cherry, e arrivò appositamente a Parigi dal Giappone. Oltre che per la qualità della musica, questa ristampa di Song of Soil si distingue anche per il libretto di accompagnamento, che oltre ad un profilo di Togashi, comprende un testo con passaggi di intervista a Meissonier. Già animatore di programmi radiofonici e giornalista a Libération, Meissonier, che sarebbe poi stato una figura chiave della fase di lancio della musica africana e della world music negli anni ottanta, lavorò per Don Cherry dalla seconda metà degli anni settanta all'81, e offre un ritratto di prima mano, molto interessante e delizioso, del Don Cherry che in quegli anni era un assiduo frequentatore della capitale francese: ""Già ai tempi di France Musique avevo preso il gusto per una mentalità aperta: ma con Don ero passato alla pratica".
1/5/2023
59:30
25 aprile: l'antifascismo di Charlie Haden
Nell'aprile del 1969 Charlie Haden riunisce a New York una straordinaria compagine, con cui registra l'Lp Liberation Music Orchestra. Nel passaggio fra anni sessanta e settanta l'album fra epoca: è uno dei dischi che rappresentano il canto del cigno del free jazz, e, carico delle urgenze degli anni sessanta, è allora - e rimane a tutt'oggi - uno dei più riusciti esempi di impegno politico nel jazz. Fra i brani Song of the United Front, scritta nel '34 da Eisler/Bracht per sostenere il fronte unito fra socialdemocratici e comunisti nella lotta contro il nazismo. Nell'album Song of the United Front precede una ampia medley in cui con straordinario pathos l'orchestra interpreta tre canzoni repubblicane della guerra di Spagna. Nel disco Haden ha anche l'ardire di inserire una sua composizione - Song for Che - dedicata ad Ernesto Che Guevara, che era stato ucciso solo due anni prima. Haden pagherà cara la sua audacia politica: benché l'album venga considerato un capolavoro, per anni Haden non riuscirà ad incidere album a suo nome, e dovrà aspettare l'82 per incidere un'altro album orchestrale nello spirito di Liberation Music Orchestra, The Ballad of the Fallen, nel quale torna fra l'altro sulla guerra civile spagnola e dedica un brano a Dolores Ibarruri, la Pasionaria di "No pasaran". Nel '71, durante un concerto del quartetto di Ornette Coleman a Cascais, in Portogallo, Haden dedica il suo Song for Che "ai movimenti di liberazione dei popoli neri del Mozambico, dell'Angola e della Guinea", che stanno conducendo la lotta armata contro il colonialismo portoghese: in Portogallo c'è la dittatura fascista di Marcelo Caetano e Haden viene arrestato dalla polizia politica. Il 25 aprile 1974 Caetano è rovesciato da un sollevamento di militari democratici. In The Ballad of The Fallen Haden interpreta Grandola Villa Morena, la canzone che poco dopo la mezzanotte del 24 aprile aveva dato il segnale di inizio dell'operazione insurrezionale, mentre nel '76 intitola For a Free Portugal un suo duo con Paul Motian, in cui campiona il sonoro di un'azione militare del Movimento di Liberazione dell'Angola.
24/4/2023
59:44
more miles to go: Walter Prati e Daniele Cavallanti ospiti di Jazz Anthology
Allegato al numero di aprile del mensile Musica Jazz, esce in cd "more miles to go", un lavoro concepito e realizzato da Walter Prati, con la sua Experimental Music Company. Il riferimento a Miles Davis è duplice: nella scelta delle composizioni rivisitate (Nardis, In A Silent Way, Solar...), ma anche nel procedimento di post-produzione con cui i brani sono stati elaborati, che richiama il lavoro d'avanguardia del produttore Teo Macero su album di Miles Davis come Bitches Brew e On The Corner. Ospiti in studio a parlarci di "more miles to go" (che sarà presentato dal vivo a Milano il 28 aprile alla Fabbrica del vapore) Walter Prati e Daniele Cavallanti, uno dei musicisti coinvolti in questo progetto.
Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz.
La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)