"Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).
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1:03:21
Ricordo di Louis Moholo, 1938-2025
In questa puntata rendiamo omaggio a Louis Moholo, una leggenda della diaspora jazzistica sudafricana in Europa - causata dall'apartheid - e dalla metà degli anni sessanta uno dei più straordinari batteristi dell'improvvisazione nel vecchio continente: nato nel 1940, o più probabilmente nel '38, Louis Moholo è morto venerdì 13 giugno a Langa, la township vicino a Cape Town dove era nato e dove era tornato a stare una ventina d'anni fa dopo quarant'anni a Londra. All'esperienza musicale e umana di Louis Moholo abbiamo dedicato una serie di ben tredici puntate di Jazz Anthology fra maggio e novembre del 2017; poi nel giugno del 2018 abbiamo dedicato un'altra puntata all'uscita di una sua novità, l'album Uplift The People; e un'altra ancora nel luglio 2024 alla riedizione - per la prima volta in cd - dell'album Louis Moholo-Moholo's Viva La Black, che il batterista aveva inciso nel 1988: tutte queste puntate sono disponibili in podcast. A cura di Marcello Lorrai.
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59:42
Jazz Anthology di lunedì 09/06/2025
"Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).
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1:05:57
Irene Schweizer: irène's hot four (Intakt)
Negli anni ottanta irene Schweizer aveva dato un autorevole impulso alla nascita della Intakt, etichetta di Zurigo che ha poi dato ampio spazio alla produzione della pianista svizzera e che si è affermata come un importante riferimento per il jazz d'avanguardia, e non solo europeo. A meno di un anno dalla scomparsa di Irene Schweizer - si vedano in podcast il nostro ricordo del luglio 2024 e le tre puntate che le avevamo dedicato per i suoi ottant'anni nel maggio-giugno 2021 - la intakt pubblica un magnifico live inedito della pianista registrato al festival internazionale del jazz di Zurigo nel novembre dell'81. Per quella occasione - e per il concerto il giorno seguente al festival del jazz di Berlino - Irene Schweizer pensa a qualcosa di speciale, e organizza un quartetto con il sassofonista, clarinettista e fisarmonicista tedesco Rudiger Carl, col contrabbassista sudafricano Johnny Dyani, e col batterista olandese Han Bennink. Alla base il sodalizio, anche in duo, con Carl che durava già dal '73; la confidenza con Dyani, arrivato non ancora ventenne al festival di Antibes nel '64 con i sudafricani Blue Notes, che scelsero l'esilio dal Sudafrica dell'apartheid e con cui poco tempo dopo Schweizer strinse amicizia all'African Jazz Café di Zurigo dove lavorava; e il debole per la batteria - essendo lei stessa anche batterista - e la consuetudine con un batterista e performer straordinario come Han Bennink. Con la sua musica non convenzionale, piena di verve e di fantasia, il quartetto fu l'avvenimento di quella edizione del festival di Zurigo. Certo, erano anni d'oro per l'improvvisazione europea: ma a sollecitare una musica come quella c'era anche il clima politico-sociale, controculturale di Zurigo, dove l'anno prima era esploso un forte movimento di contestazione giovanile, che nell'81 non aveva ancora finito di tenere in agitazione Zurigo e altre città... a cura di Marcello Lorrai
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59:42
Red Records e Sounding Pictures: Marco Pennisi ospite di Jazz Anthology
Per decenni Marco Pennisi ha collaborato alla grafica delle uscite della Red Records, la storica etichetta italiana creata nel 1976 da Sergio Veschi. Nel 2021 Pennisi ha poi rilevato la Red, che in questi ultimi anni ha rilanciato, valorizzandone l'importante catalogo con ristampe in molti casi ampiamente aumentate, ma pubblicando anche inediti e nuove produzioni. Come altro aspetto dell'attività della Red, nel 2022 Pennisi ha varato Sounding Pictures, una collana, unica nel suo genere, di libri - formato Lp - di foto di jazz: sei fino ad ora i volumi pubblicati, consacrati al lavoro dei fotografi Mirko Boscolo, Elena Carminati, Roberto Polillo, Carlo Verri, Riccardo Schwamenthal, Paola Bensi. E' ora in uscita il settimo, dedicato a Luigi Zanon: in collaborazione con Sounding Pictures, nell'ambito di Novara Jazz venerdì 30 maggio si inaugura una mostra di scatti del fotografo genovese, mancato nel 2017. La conversazione con Pennisi è intercalata da qualche assaggio del catalogo Red, da un classico come Appointment in Milano di Bobby Watson all'album di una rivelazione come Hakan Basar, giovane pianista turco. Ma torneremo presto sulla produzione della Red, e in particolare ci occuperemo dei due volumi Standards Lost and Found di Gato Barbieri. A cura di Marcello Lorrai.
"Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).