1 marzo 1993. Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, dopo 40 giorni dal suo arresto, depone davanti alla Corte d’Assise di Palermo durante il Processo per... Vedi di più
1 marzo 1993. Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, dopo 40 giorni dal suo arresto, depone davanti alla Corte d’Assise di Palermo durante il Processo per... Vedi di più
Episodi disponibili
5 risultati 11
Roberto Mancini
La mafia non uccide solo con le armi da fuoco. Spesso uccide con mezzi più subdoli. Come nel caso di Roberto Mancini, 53 anni, poliziotto, morto a causa dei veleni tossici sversati dalla camorra. Con le sue indagini, il sostituto commissario alla Criminalpol, ha anticipato di 15 anni il disastro della Terra dei Fuochi. Ad ucciderlo un linfoma non-Hodgkin, un cancro al sangue, conseguenza dei rifiuti tossici e radioattivi su cui ha indagato per anni.
Per approfondire la storia di Roberto Mancini: Luca Ferrari, Monika Dobrowolska Mancini e Nello Trocchia, "Io morto per dovere", Chiarelettere, 2016.
Contributi audio tratti dalla telecronaca Sky di Massimo Marianella di un derby Lazio-Roma del 1998, dall’intervista di Sandro Ruotolo a Roberto Mancini per il programma La7 “Servizio Pubblico”, da una puntata del programma di Tv2000 “Siamo noi” con Monika Dobrowolska Mancini e da un servizio di Repubblica Tv con Nello Troccia e Raffaele Cantone.
Grafiche di Alessandro Fera.
13/2/2023
11:18
Renata Fonte
Renata Fonte, una donna innamorata della politica e protagonista di battaglie civili e sociali. Una voce scomoda e coraggiosa. Prima di venire assassinata barbaramente, il 31 marzo del 1984, Renata aveva scoperto qualcosa su oscure speculazioni edilizie a Porto Selvaggio e per questo aveva ricevuto varie minacce. Ma per amore di Nardò (LE) e della sua terra non si sarebbe mai fermata.
Per approfondire la storia di Renata Fonte: https://vivi.libera.it/storie-507-renata_fonte.
Contributi audio tratti da un audio originale di Renata Fonte in consiglio comunale diffuso da L'Epresso, da una puntata dell'Ora Solare (Tv2000) con Paolo Borrometi e da una puntata del programma Rai "Blu Notte".
Grafiche di Alessandro Fera.
30/1/2023
10:55
Matteo Messina Denaro e le stragi del 1993
I 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro non hanno cancellato nomi e volti delle sue vittime. Via dei Georgofili a Firenze e via Palestro a Milano, due stragi da non dimenticare. Negli attentati persero la vita dieci persone, tra cui Caterina Nencioni, nata appena 2 mesi prima della strage di Firenze e sua sorella Nadia, di 9 anni. Delle due bambine è rimasta una fotografia che le ritrae felici, con la grande che abbraccia la neonata. L'operazione che ha condotto all’arresto di Matteo Messina Denaro è stata chiamata dai Carabinieri "Il Tramonto", come una poesia scritta dalla piccola Nadia. Il quadretto con la poesia è stato anche mostrato dagli agenti all'ex super latitante una volta preso in consegna.
Contributi audio tratti dalle registrazioni rese pubbliche dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, dalle edizioni straordinarie del Tg1 del 23 maggio 1992 e del Tg5 del 19 luglio 1992, dalle riprese Rai del funerale di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, dall’intervista di Pierpaolo Farina a Nino Di Matteo del 4 aprile 2022, da un servizio di Repubblica (11 novembre 2019), dalla puntata di Report del 23 maggio 2022 e dalla puntata di Atlantide (La7) del 18 gennaio 2023.
Grafiche di Alessandro Fera.
24/1/2023
12:06
Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano
Lamezia Terme, centro geografico della Calabria e centro nevralgico degli interessi della ‘ndrangheta. Lo sa bene il Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri, in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata. A dire il vero, ne sanno qualcosa anche le famiglie di Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, vittime innocenti di una mafia che a Lamezia, cuore della Calabria, spara per intimorire e uccide senza scrupoli.
Per contribuire a riaprire le indagini, Trame ha promosso una petizione: https://tramefestival.it/it/w/riapriamo-le-indagini-per-francesco-e-pasquale-vittime-innocenti-di-ndrangheta-a-lamezia-1.
Contributi audio tratti da un’intervista rilasciata dal Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri al “iI Lametino.it”, da una puntata di LaC Dossier a cura di Tiziana Bagnato, da intercettazioni pubblicate nel 2017 da Catanzaro TV, da un incontro dell’11esima edizione di Trame Festival, e da un servizio di LaC News24 andato in onda nel 2018.
Musica: "Spagna", Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea (TaranProject).
Grafiche di Alessandro Fera.
16/1/2023
8:10
Aurelio e Luigi Luciani
I dati sulla Mafia del Gargano, erroneamente considerata meno pericolosa della mafia siciliana, della ‘ndrangheta calabrese e della camorra napoletana, in realtà, sono inquietanti. Tanto quanto il silenzio che vi gravita attorno. Ne sanno qualcosa le famiglie di Aurelio e Luigi Luciani, due fratelli uccisi il 9 agosto 2017 perché testimoni scomodi di un regolamento di conti tra clan rivali.
Per approfondire la storia di Aurelio e Luigi Luciani: https://vivi.libera.it/storie-1002-aurelio_luciani; https://vivi.libera.it/storie-1001-luigi_luciani.
Contributi audio tratti dai programmi Rai “Cose Nostre” e “Quante storie”, da un servizio del programma di La7 "Tagadà", dall'edizione ore 20.00 del TgLa7 del 9 agosto 2017 e da un reportage di Tv7.
Musica: "Riccione", Thegiornalisti.
Grafiche di Alessandro Fera.
1 marzo 1993. Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, dopo 40 giorni dal suo arresto, depone davanti alla Corte d’Assise di Palermo durante il Processo per i cosiddetti “delitti politici”. È il suo primo interrogatorio. Il presidente della Corte, il dottor Gioacchino Agnello, prima di iniziare, chiede a Riina di ricordare le sue generalità: nome, cognome, luogo di nascita. Già, perché ad ogni storia, anche a quelle che non ricordiamo più, appartiene sempre un nome e un volto. Questo è “Mafia dimenticata”, un podcast di Antonio Fera.